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 2005  settembre 09 Venerdì calendario

Kaczynski Lech

• Varsavia (Polonia) 18 giugno 1949, Smolensk (Russia) 10 aprile 2010 (incidente aereo mentre si recava a una commemorazione delle vittime delle stragi del 1940). Politico. Eletto nel 2005 presidente della Repubblica. Gemello di Jaroslaw (è nato 45 minuti prima). Fama di cattolico populista. Prima di diventare nel novembre 2002 sindaco di Varsavia, fu ministro della giustizia nel governo di Jerzy Buzek (2000 2001). Fra il 1992 e il 1995 fu presidente della Corte dei conti (Nik). Militante dell’opposizione democratica in Polonia dagli Anni Settanta, nell’agosto del 1980 divenne uno degli esperti di Lech Walesa durante lo sciopero nei cantieri navali di Danzica. Dopo l’introduzione della legge marziale da parte del generale Wojciech Jaruzelski il 13 dicembre 1981, Kaczynski, insieme a centinaia di sidacalisti polacchi, fu portato in un campo di internamento da cui fu liberato solo dopo 11 mesi • «[...] i dioscuri della destra [...] Stessa faccia, stessa storia, stesse idee [...] Nel 1962 furono [...] i protagonisti del film per ragazzi I due che vorrebbero rubare la luna. Poi i due giovani modello presero una cattiva piega, entrando nelle file del dissenso anticomunista: una militanza che schiuse loro le porte della carriera politica. [...] il loro sogno è la nascita di una Quarta Repubblica dalle macerie della Terza, disfatta da scandali e corruzione. [...] La ricetta è quella di una destra social-nazionale: rafforzamento dei poteri dell’esecutivo, supervisione statale dell’economia, creazione di speciali commissioni e apparati di polizia per combattere la corruzione. Gli spauracchi che agitano sono quelli della burocrazia post-comunista, che i Kaczynski accusano di essere dietro il mondo del crimine e degli affari, spesso intrecciati, e l’influenza maligna dei servizi segreti stranieri, identificati nei russi. [...]» (Luigi Ippolito, ”Corriere della Sera” 9/9/2005) • «[...] giurista, sindaco uscente di Varsavia, assieme a Jaroslaw è riuscito [...] a coagulare attorno a sé gli eredi del governo di Azione Elettorale di Solidarnosc (Aws), che dopo la sconfitta nel 2001 dovette cedere il potere all’Alleanza della Sinistra Democratica (Sld). Nato alla politica nelle file di Solidarnosc - è stato anche in carcere durante i tumulti del 1981 - Kaczynski oggi s’ispira decisamente ad altri principi. Cavalca l’insoddisfazione di larghi strati della popolazione e critica apertamente le politiche dell’Unione europea, soprattutto quelle che riguardano l´agricoltura, settore che fa da traino all’economia del Paese ex comunista. Come sindaco di Varsavia non ha fatto granché. Evidentemente pensava ad altro e verrà ricordato per sole due cose. Una positiva, l’altra no. Le celebrazioni del 60esimo anniversario della insurrezione di Varsavia, svoltesi nell’estate del 2004 e il divieto di organizzare nel centro della capitale la ”Marcia dell´uguaglianza”, promossa dalle associazioni di omosessuali polacchi. Orgoglioso della storia patria, Kaczynski è balzato all’attenzione anche dell’Unione europea per il rifiuto di riconoscere le proprie radici cristiane nel preambolo della Costituzione Ue. Nel privato Kaczynski è circondato sopratutto da donne: la moglie Maria, la figlia, Marta, e la nipotina Ewa. ”Non è vero che io mio fratello siamo identici - dice spesso - Per esempio io sono sposato e lui no. Anche in politica spesso non siamo d’accordo”. [...]» (Renato Caprile, ”la Repubblica” 24/10/2005) • «[...] Kaczor (anatroccolo, soprannome di Lech) e Jarek (diminutivo di Jaroslaw) hanno frequentato le stesse scuole, la stessa facoltà di legge a Varsavia, militato nell’opposizione comunista e in Solidarnosc, ritrovandosi, caduto il comunismo, al fianco di Lech Walesa con incarichi di prestigio. Un percorso identico, segnato dalle stesse opinioni politiche, dall’attaccamento ai valori tradizionali di patria, chiesa e famiglia e dalla determinazione a saldare i conti in sospeso con l’ex nomenklatura rossa. Mai uno screzio, un contrasto, fra i due gemelli, piccoli, paffuti, inseparabili. I loro volti erano familiari ai polacchi sin dal lontano 1962 quando, a dodici anni, interpretarono un film tratto da una fiaba popolare, I due che vorrebbero rubare la luna [...] Jarek, da studente, aiutava nelle materie scientifiche Leszek che ricambiava il favore dandogli una mano con il polacco e le lingue straniere. Sposato, con una figlia, Lech abita nell’elegante quartiere di Zoliborz. Jarek, single, vive con la madre e due gatti. Al fratello maggiore, nato quarantacinque minuti prima [...] ”come avviene spesso in questi casi fra gemelli”, riconosce il ruolo di leader. Il loro fervente patriottismo, spiega, gli è stato instillato dai genitori, membri della resistenza durante l’occupazione nazista. Alla proclamazione dello stato di guerra solo Lech finisce in prigione. Presentatisi in casa con le liste degli oppositori da internare, i poliziotti hanno un momento di indecisione trovandosi davanti a due Kaczynski con la stessa data di nascita e due nomi di battesimo diversi. Pensano a un errore di battitura ed arrestano solo Lech. Se Jaroslaw è la mente, il teorico, lo stratega politico, Lech è il polemista, l’accusatore, l’uomo d’azione che conosce le stanze del potere, gli intrighi di palazzo. stato ministro della Giustizia, presidente della Corte dei conti, segretario di Stato per la sicurezza con Walesa presidente. Ma poi i rapporti fra i due si sono guastati. Nella stretta cerchia dei collaboratori, Walesa ha finito con l’affidare troppi poteri al suo autista. Kaczynski, a cui non andava a genio lo spirito di conciliazione nei confronti degli ex oppressori, è rimasto isolato ed ha sbattuto la porta. Dopodiché sul Premio Nobel è piovuta l’accusa di aver collaborato con i servizi segreti durante l’epoca comunista. Una storia triste, con strascichi giudiziari, finita con una rappacificazione rabberciata alla meno peggio» (’Corriere della Sera” 24/10/2005).