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 2005  settembre 07 Mercoledì calendario

Delitto di Brescia 07/09/2005

Donegani: la difesa scopre le carte dell’accusa. Il Giornale di Brescia 07/09/2005. ------------------------------------------------------------------------   «Ho letto il fascicolo. Sono oltremodo rincuorato». Lui è Luca Broli, l’avvocato di Guglielmo Gatti. A dargli fiducia sono i documenti che la sua borsa, che si gonfia ogni giorno sempre più, contiene a stento. I documenti depositati dall’accusa. Il legale dell’unico accusato per l’omicidio di Aldo e Luisa Donegani dice di non aver trovato «nulla di eclatante» tra gli atti che la Procura ha depositato in vista del riesame. In quelle mille pagine, lette tutte prima di varcare il cancello di Canton Mombello e di sottoporle al suo assistito, «c’è la testimonianza del ragazzino», quella che colloca Gatti al passo del Vivione lunedì 1° agosto tra le 15 e le 15,30, e «le tracce di sangue nel garage», quelle che permisero al procuratore Giancarlo Tarquini di chiudere il cerchio attorno al «nipote del piano di sopra» e gli consentirono di definire il box di via Ugolini il «mattatoio». Manca, di tutto quello che è saltato fuori nei giorni successivi all’arresto di Guglielmo Gatti, ancora qualcosa di sostanzioso. Almeno secondo l’avvocato. «Non c’è niente» inizia a dire Broli, circa le tracce biologiche rinvenute nel baule, quelle che le analisi direbbero della presenza della donna nel bagagliaio della Punto. A questa «lacuna» il difensore di Gatti ne aggiunge altre. «Nel fascicolo c’è lo scontrino del sedano (quello trovato a casa di Gatti che testimonierebbe l’acquisto dell’ortaggio trovato in fondo al dirupo, non lontano dal punto dove furono ritrovati i resti dei cadaveri) ma su questo ho riscontrato alcune anomalie». Altre, par di capire, l’avvocato le ha riscontrate nelle parole dell’albergatrice di Breno, quella che sostenne di aver avuto Gatti ospite. «Nel fascicolo ci sono tutte le sue testimonianze» prosegue il legale lasciando intendere che siano più d’una e non necessariamente concordanti. Procedendo nell’elencazione, che sembra un test a risposta secca, l’avvocato Broli continua ad avanzare una lunga serie di dubbi. «All’interno del fascicolo c’è tutta una serie di accertamenti di varia natura. Alcuni di questi sono davvero strani. Ci sono degli avvistamenti di Gatti, ma presumibilmente da parte di alcuni mitomani: c’è chi l’ha visto contemporaneamente in più parti». Testimonianze che hanno fatto sobbalzare il suo assistito, in isolamento ormai da tre settimane. «Cosa volete che dica Gatti - sottolinea Broli - davanti a certe cose? L’ho visto sorridere». Davanti a certe altre l’uomo, accusato di essersi sbarazzato dei suoi zii, tace. E non perchè non abbia niente da dire, ma solo perchè non ha materiale da commentare. Nella fattispecie gli esami del Ris più resenti e tutte le analisi tossicologiche. «Ho letto tutto il fascicolo. Circa i primi posso dire che ci siano i rilievi dei primissimi giorni del mese di agosto, non i successivi. Circa i secondi non posso dire niente perchè negli atti depositati dall’accusa in mio possesso non ve n’è traccia». Ricordato che la Procura potrebbe riservarsi di depositare elementi già acquisiti in tempi successivi, quel che ancora non si conosce sono i riscontri in mano alla difesa. «Non ve li dico per ragioni di opportunità difensiva» ripete da giorni Luca Broli. Questi elementi però si possono ipotizzare a partire dallo «speriamo arrivino in tempo» pronunciato dal legale. L’oggetto dei suoi desiderata, par di capire, sono riscontri di carattere tecnologico. Filmati e immagini. A conferma di quanto si sta dicendo il fatto che l’avvocato si stia avvalendo della consulenza di periti informatici chiamati a trovare prove del passaggio di Gatti lontano... dalla vicenda. Pierpaolo Prati