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 2005  agosto 21 Domenica calendario

I segreti del vero Jurassic Park. La Repubblica 21/08/2005. Sono trascorsi più di dieci anni da quando i mostri urlanti di Jurassic Park hanno collocato saldamente i dinosauri ai vertici del pantheon dell´immaginario collettivo

I segreti del vero Jurassic Park. La Repubblica 21/08/2005. Sono trascorsi più di dieci anni da quando i mostri urlanti di Jurassic Park hanno collocato saldamente i dinosauri ai vertici del pantheon dell´immaginario collettivo. Dieci anni durante i quali la scienza ha fatto straordinari progressi nello studio degli antichi dominatori del pianeta, svelando molti dei misteri che li circondano: fino a ricostruire uno scenario che si rivela ben più complesso, e per molti versi anche più affascinante, di quello proposto da Spielberg. Le scoperte si moltiplicano, anche grazie a un uso sempre più sapiente delle nuove tecnologie da parte dei paleontologi, cosa che ha permesso, tra l´altro, di ricostruire al computer con ragionevole certezza il modo in cui si muovevano i dinosauri. stato così, per esempio, che John R. Hutchinson, un esperto di biomeccanica dell´Università di Stanford, ha, per così dire, "rallentato" il Tyrannosaurus Rex. Il ricercatore americano ha infatti elaborato un modello matematico in base al rapporto tra il peso complessivo dell´animale e la massa muscolare di cui era dotato, calcolando che il feroce predatore (che nel film di Spielberg vediamo inseguire una jeep di gran carriera) non andava più in là dei trenta chilometri all´ora, forse anche meno. Tenuto conto del rapporto di parentela ormai accertato tra dinosauri e uccelli, e fatte le dovute proporzioni, sembra insomma che il terribile T Rex si muovesse come un pollo da sei tonnellate. La sua velocità era comunque più che sufficiente a catturare gli erbivori suoi contemporanei, che erano ancora più lenti. Ma alcuni paleontologi, basandosi su caratteristiche come la grandezza relativa dell´apparato nervoso olfattivo rispetto al cervello, discutono da tempo la possibilità che il T Rex non fosse un gran cacciatore ma preferisse cibarsi di animali già morti: che fosse, principalmente, un mangiatore di carogne. A restituirgli un po´ di ferocia intervengono però altri studi recentissimi, legati a una tecnica che consente di rispondere a un quesito importante: quanto ci mettevano giganti come il T Rex (o l´ancor più grande Apatosauro, fino a 34 tonnellate di peso) a diventare così grandi? Pochissimo, pare. Un gruppo di ricerca della Florida ha scoperto come calcolare l´età dei dinosauri, e di conseguenza il loro ritmo di crescita, analizzando l´interno delle ossa un po´ come si fa con gli anelli di accrescimento degli alberi. Ne è risultato che durante l´adolescenza, cioè tra i quattordici e i diciotto anni di età, il T Rex viveva un periodo di crescita straordinaria, pari a circa due chili e mezzo al giorno. Una velocità tale, però, richiede una quantità di cibo altrettanto straordinaria, stimata fino a mezzo quintale al giorno, ed è abbastanza improbabile che un giovane T Rex riuscisse a procurarsela solo trovando casualmente delle carogne. La stessa metodica ha portato a un´altra scoperta, e cioè che la vita dei T Rex era tumultuosa ma breve: morivano, sembra, intorno ai ventotto anni di età. La parte più importante delle scoperte paleontologiche di quest´ultimo decennio non deriva però dall´uso di nuove tecnologie, ma dai più classici scavi. Sul numero di agosto dell´edizione italiana di National Geographic, il paleontologo Thomas R. Holtz stila addirittura una sorta di hit parade delle "miniere di ossa", elencando i sette giacimenti fossili oggi più importanti e ricchi di reperti. In cima alla sua classifica c´è il sito di Liaoning, (su cui lo stesso numero di National Geographic presenta un approfondito reportage) nella Cina nord orientale, dove negli anni Novanta sono stati scoperti alcuni dei migliori esemplari di dinosauri piumati. A Liaoning i reperti sono così numerosi (e spesso ottimamente conservati) che è persino possibile ricostruire in parte abitudini e comportamenti dei dinosauri che abitarono l´area 130 milioni di anni fa. il caso, per esempio, di un piccolo Troodontide, che i ricercatori hanno battezzato "Drago addormentato" perché è stato ritrovato con la testa ripiegata sotto l´arto anteriore, come fanno gli uccelli di oggi quando dormono. Sempre da Liaoning, e anche questa è una scoperta recentissima, proviene un esemplare davvero sorprendente, cioè un mammifero che anziché far da cibo ai dinosauri, se li mangiava: nel suo stomaco sono state trovate varie piccole ossa di un giovane dinosauro. A causa dell´abbondanza di eruzioni vulcaniche avvenute in passato, Liaoning è stata chiamata anche la "Pompei dei dinosauri". Ma la Cina non ha l´esclusiva dei siti più importanti. I dinosauri hanno realmente dominato il pianeta, diffondendosi un po´ ovunque (anche in Italia: dove ce n´erano ben più di quanto si credesse) e conquistando territori che vanno dall´Asia all´Africa, a quelle che oggi sono le Americhe. Anche la loro variabilità si sta dimostrando straordinaria. Sono esistiti dinosauri di ogni forma, specie e dimensione, che per oltre 150 milioni di anni hanno occupato ogni tipo di habitat terrestre e acquatico, adattandovisi perfettamente. A sconfiggerli è riuscito solo un evento catastrofico e raro come l´impatto di un enorme asteroide. Ma anche sulla causa della loro estinzione non è ancora detta l´ultima parola. Claudia Di Giorgio