Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  agosto 22 Lunedì calendario

Se l’Amore supera ogni altra attività. Il Sole 24 Ore 22/08/2005. Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610) ha da poco compiuto trent’anni quando dipinge questo capolavoro di erotismo

Se l’Amore supera ogni altra attività. Il Sole 24 Ore 22/08/2005. Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610) ha da poco compiuto trent’anni quando dipinge questo capolavoro di erotismo. nel pieno della sua maturità artistica e del successo, vive a Roma e dipinge per il marchese Vincenzo Giustiniani, un ricchissimo banchiere di origine genovese che coltivava gli interessi più disparati, dalla musica alla letteratura, dalle arti alla geometria. Il suo palazzo di famiglia, dove vive con il fratello, cardinale Benedetto Giustiniani, è sito di fronte alla chiesa di San Luigi dei Francesi e viene celebrato dagli storici del tempo per la galleria di quadri di arte contemporanea, oltre un centinaio, modello per tutti i collezionisti romani alla moda, compreso Scipione Borghese. Il quadro del Caravaggio era collocato su un cavalletto, a conclusione del percorso della galleria privata, coperto da un tendaggio di seta verde scuro, sia per non togliere suspence al visitatore, sia per non offuscare le altre rarità esposte, suscitando l’invidia di chi non avrebbe potuto vantarne uno uguale. Con vezzo da mattatore il Giustiniani scopriva a poco a poco la tela, mostrandola in tutta la sua bellezza soltanto ai più colti e disinibiti. Il fanciullo ritratto era, infatti, nudo, raffigurato a grandezza un po’ più del naturale con le fattezze di Cecco Boneri, il giovane garzone del Caravggio e forse il preferito della sua bottega. Il dipinto venne acquistato dal Giustiniani per 300 scudi, ma nel giro di poco tempo raggiunse un valore di quindici volte tanto. Ammirato dai poeti più all’avanguardia, che dedicarono alla tela madrigali ed epigrammi, l’"Amore vincitore" era lodato per la sua forza espressiva e per la precisione della pittura. Il significato allegorico del dipinto è controverso; ai piedi di questo giovane scugnizzo, che sorride e ammicca in modo provocante con in mano due frecce, stanno i simboli delle più nobili attività umane: strumenti musicali e una partitura (la musica), una squadra con chiodo (l’architettura), un’armatura (l’arte militare), una corona d’oro (la politica) e una d’alloro (la poesia). Su tutte vince l’Amore in persona, forma umana e divina in cui si compie ogni terreno desiderio. La tela entrò alla Gemaldegalerie di Berlino nel 1815, insieme ad altre opere della collezione Giustiniani. Marina Mojana