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 2005  agosto 21 Domenica calendario

«Come opporsi? Quello che tu dici è una cosa giusta: bisognerebbe poter fare una controcultura che sia anche una controstoria, ed è quello che è l’opposizione marxista e rivoluzionaria praticamente

«Come opporsi? Quello che tu dici è una cosa giusta: bisognerebbe poter fare una controcultura che sia anche una controstoria, ed è quello che è l’opposizione marxista e rivoluzionaria praticamente. Il Pci dovrebbe essere questo, e invece non lo è. Per demagogia, per paura dell’impopolarità non dice mai una parola contro la televisione. Oppure dice delle cose puramente parziali mentre invece dovrebbe fare una lotta totale, radicale, senza concedere niente. Contro la televisione, mettiamo, dovrebbe lottare perché la televisione se non altro anziché essere espressione del Governo fosse espressione del Parlamento. Minimo. Quello che dici tu è irrealizzabile, capisci? Irrealizzabile praticamente. Con che forze, con quale organizzazione? Come? (...) A livello industriale, l’industria non farà mai niente contro se stessa. L’unico organismo che potrebbe fare una cosa del genere, con tutti i compromessi anche, sarebbe appunto il Partito Comunista magari insieme al Partito Socialista. Potrebbero creare degli organismi di questo genere. (...) Ma tutto resta lettera morta e non lo fanno, perché una cultura alternativa sarebbe profondamente impopolare. A questo punto ormai la lotta è persa. Bisognerebbe vincere una lotta politica per poi re-imporre un altro tipo di popolarità. Ma a questo punto chi strappa più gli spettatori da Canzonissima» (23 giugno 1972, Pier Paolo Pasolini discute con un gruppo di studenti di sinistra, bobina ritrovata da Bettina Gamba e pubblicata dalla rivista Tempi).