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 2005  agosto 22 Lunedì calendario

FurongJiejie ShiHengxia

• Nata a Shanxii (Cina) il 19 luglio 1978. «Che cosa abbia di eccezionale, Sorella Fior di Loto, è difficile a dirsi: non è particolarmente bella, non sa cantare, non sa ballare e non ha [...] dimostrato alcuna dote letteraria o artistica. Eppure, nel giro di pochi mesi, Furong Jiejie, pseudonimo cinese che significa appunto ”Sorella Fior di Loto” [...] è diventata in Cina un vero fenomeno mediatico, una stella - nata su Internet - capace di conquistare le prime pagine di quotidiani e riviste. E, soprattutto, l’attenzione di televisione e cinema. Risultato: prima che il fenomeno diventasse inarrestabile, il dipartimento della Propaganda di Pechino ha ordinato la censura totale. E Sorella Fior di Loto (ma la parola in cinese significa anche ”ibisco”, un arbusto particolarmente amato in Cina), è tornata un’anonima cittadina tra i tanti. ”Mi hanno rovinato”, ha fatto sapere Sorella Fior di Loto, il cui vero nome è Shi Hengxia. ”Quando mi è stato detto che non potevo più andare alla radio, che non potevo più essere intervistata o comparire in televisione ho trattenuto a stento le lacrime”, confessa sul suo blog (http://furongjiejie.blogchi- na.com). Che cosa ha fatto Sorella Fior di Loto per meritare gli strali della censura di Stato? La vicenda della giovane cinese, rimbalzata anche sui quotidiani occidentali (ne hanno parlato [...] ”Le Monde” e il ”Washington Post”) è ancora avvolta dal mistero, nella migliore tradizione della Cina popolare. Nessuno, a Pechino, ha capito perché le ”grandi mamme” - come vengono definiti in Cina i funzionari dell’occhiuta squadra speciale della polizia informatica che ha il compito di monitorare siti, blog e discussioni online - se la siano presa con lei. Sorella Fior di Loto non ha mai parlato di politica, né su Internet né durante una delle sue numerose performance pubbliche che, a dire la verità, suscitavano sì la curiosità di migliaia di studenti e coetanei. Ma soprattutto, finivano regolarmente in un coro di fischi e lanci di bottiglie (per fortuna di plastica). Dunque? Tutto comincia quando Sorella Fior di Loto lascia la sua provincia, ancora non trasformata dal vento delle riforme economiche, e giunge a Pechino per tentare la fortuna. Che per lei significa solo una cosa: essere ammessa in uno dei più prestigiosi atenei del Paese, l’Università di Pechino (Beida) o l’Università Qinghua. Per tre volte affronta l’esame di ammissione. E per tre volte viene bocciata: ”Mi hanno bollato così: ’Non ha i requisiti culturali’”, racconta lei stessa sul suo blog. Ma Sorella Fior di Loto non intende arrendersi. La giovane comincia a pubblicare sui siti aperti agli studenti delle due università sue immagini accompagnate da brevi testi. Se le guardiamo con i nostri occhi, queste foto possono apparire ben più che ingenue: la ritraggono in pose che è arduo definire sexy, anche se quello è il suo intento. ”Ho un seno così prorompente che faccio venire il sangue al naso degli uomini che mi guardano”, scrive per esempio Sorella Fior di Loto a corredo di una foto in cui appare vestita con abiti più che castigati. Il linguaggio ”provocante” è una costante nei messaggi della ragazza. Che così si descrive sul suo sito: ”Seno: quarta misura. Sedere: tondo. Vita: 50 centimetri. Peso: sotto i 45 chili. Ovunque io vada, divento il centro dell’attenzione generale”. Che le autodescrizioni non corrispondano minimamente alla realtà, non ha importanza. In breve, le sue foto in pose ”seducenti” nei parchi cittadini, all’ingresso della facoltà, o davanti a casa, vengono cliccate da migliaia e migliaia di fan. Sorella Fior di Loto diventa così popolare che la fermano per strada, le chiedono l’autografo. In poche settimane si trasforma da ”signorina Nessuno”, in una stella richiesta da giornalisti e produttori televisivi. Nella realtà la giovane - piuttosto giunonica e sgraziata - non ha alcuna dote ”artistica”. Eppure su Internet il suo pubblico si affronta in interminabili discussioni: da una parte chi la idolatra, dall’altra chi la ritiene una ”perdente”, un’’imbrogliona incapace”. Scendono in campo anche sociologhi e opinionisti. Lei afferma di essere una ”leggiadra danzatrice capace di attraversare il palco come un angelo”? Per Li Yinhe, ricercatore della prestigiosa Accademia cinese di Scienze Sociali ”non è che un fenomeno da baraccone che nessuno ricorderà più tra tre minuti”. Ma allora perché il Partito ha ordinato il silenziatore? Come spiegare un intervento tanto duro della censura contro un semplice ”fenomeno da baraccone”? ”In un certo senso - ha detto al ”Washington Post” Zhang Yiwu, studioso di cultura moderna dell’Università di Pechino - il caso di Sorella Fior di Loto rappresenta la vittoria della gente comune. E mostra anche a che punto di influenza sulla nostra società sia arrivato un mezzo moderno come Internet”. La vittoria della gente comune. Di chi non ha talento o cultura sufficiente per poter emergere in un Paese formicaio di un miliardo e trecento milioni di cittadini. Ecco, forse, spiegato perché qualcuno, ai vertici dell’oligarchia di potere, abbia voluto spegnere una voce, quella di Sorella Fior di Loto, che non aveva niente di particolare da dire se non: ”Seguite il mio esempio, pensate positivo, raccontate quello che volete, e diventerete famosi”. Troppo pericoloso: e se qualcuno le avesse creduto veramente?» (Paolo Salom, ”Corriere della Sera” 22/8/2005).