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 2005  agosto 22 Lunedì calendario

Maccarone Juan

• Carlos Buenos Aires (Argentina) 19 ottobre 1940. Vescovo • «[...] vescovo di Santiago del Estero, è stato ripreso in un video mentre compie atti sessuali con un ragazzo di 23 anni. Il video, di ottima qualità, girato dal giovane all’insaputa del prelato, porta la data del 4 agosto 2005 ed è stato inviato alle redazioni dei giornali e ai suoi superiori a Buenos Aires e in Vaticano. Ma non è questo che stupisce. Maccarone non era un vescovo qualsiasi, né la regione nella quale è accaduto il fattaccio è una qualsiasi. A colpire è lo scenario da ”trappola”, da vendetta politica. Santiago del Estero è una delle provincie più povere del nord ovest argentino, governata da decenni da una sola famiglia: i Juarez. Marito e moglie, Carlos e Nina, gestiscono il potere dagli anni Settanta nonostante le numerose accuse di corruzione, omicidio e abuso di potere. Per questo i giornali hanno subito immaginato un complotto per fare fuori un vescovo apertamente schierato contro il ”caudillo” e la sua famiglia. [...] Un lavoro del genere non può essere stato affidato semplicemente all’opera del giovane, un autista di taxi col quale il vescovo aveva una relazione omosessuale da oltre due anni, e di suo fratello. ”Anzi - insinua il giornale - se non fossero stati pagati da qualcuno non avrebbero diffuso il video, avrebbero piuttosto ricattato Maccarone”. Dopo la diffusione delle riprese compromettenti, sarebbe stato lo stesso vescovo a decidere di abbandonare il suo incarico, accettando le proprie responsabilità. Ma già nel 1996, il vescovo era stato accusato di avere relazioni omosessuali. [...] Il vescovo Maccarone era tra i più popolari del Paese, apertamente schierato con l’ala progressista della Chiesa argentina, era arrivato a Santiago del Estero nel 1999 dopo la morte, in circostanze oscure, del suo predecessore e amico personale, Gerardo Sueldo. Fin dall’inizio Maccarone si era messo contro i Juarez sollecitando l’intervento della giustizia e del presidente - prima Duhalde e poi Kirchner - per chiarire i numerosi scandali nei quali erano coinvolti. Appelli che avevano avuto successo quando [...] il governatore era stato estromesso con un decreto presidenziale e poi arrestato. Nei suoi archivi erano stati trovati 40mila file di intercettazioni illegali che riguardavano dirigenti locali, funzionari, politici, giornalisti e sacerdoti. Scarcerato, grazie all’intervento di un giudice compiacente, Carlos Juarez era tornato al suo posto [...]» (Omero Ciai, ”la Repubblica” 22/8/2005). «[...] Maccarone non faceva mistero di appartenere all’’ala progressista della Chiesa argentina, la più attenta alle cause dei poveri e alle ingiustizie sociali. Tra i suoi temi preferiti c’era la lotta alla corruzione, e nel mirino costante i potentati della città. [...] aveva eccellenti rapporti con il presidente Nestor Kirchner [...] lo aveva scelto per celebrare il Te Deum della festa nazionale, a scapito dell’arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Bergoglio, considerato distante dalle posizioni della Casa Rosada» (Rocco Cotroneo, ”Corriere della Sera” 22/8/2005).