Marco Bastiani, ཿIl Giornale 28/4/2005. pag.22, 28 aprile 2005
Paradossi. Dalla metà degli anni Ottanta la zona compresa tra Prato e dintorni è stata una delle mete più ambite dall’immigrazione orientale in Italia
Paradossi. Dalla metà degli anni Ottanta la zona compresa tra Prato e dintorni è stata una delle mete più ambite dall’immigrazione orientale in Italia. All’inizio gli stranieri rappresentavano solo manodopera per le imprese locali, ma ben presto i cinesi iniziarono a investire in pelli e tessuti, dando vita a una colonia produttiva che oggi conta 20.000 persone, irregolari compresi: l’integrazione imprenditoriale cinese a Prato è talmente avanzata che la comunità ora dispone di un proprio rappresentante nell’Unione industriale pratese, l’imprenditore quarantenne Xu Qiuu Lin, in città da vent’anni. Inoltre, molte imprese hanno via via acquisito le tutele proprie dei sistemi occidentali, tanto che esse stesse subiscono la concorrenza cinese dopo l’accordo multifibre tra la Ue e Pechino sulla liberalizzazione del mercato tessile (entrato in vigore a gennaio). Alcuni imprenditori cinesi di Prato, così, meditano di spostare la produzione al sud, dove il costo del lavoro è più basso, o nell’est europeo.