Claudia Di Giorgio, "la Repubblica" 29/4/2005, pagina 33., 29 aprile 2005
Un articolo pubblicato sulla rivista americana "Science" illustra i risultati di una ricerca sui meccanismi attraverso cui si costruisce un gruppo di lavoro che funzioni al meglio
Un articolo pubblicato sulla rivista americana "Science" illustra i risultati di una ricerca sui meccanismi attraverso cui si costruisce un gruppo di lavoro che funzioni al meglio. Per giungere al risultato il ricercatore Roger Guimerà della Northwestern University di Evanston e i suoi colleghi hanno raccolto dati relativi agli autori di oltre duemila produzioni andate in scena a Broadway tra il 1877 e il 1990 (intendendo per autori i compositori, i parolieri, i coreografi, i librettisti, i registi e i produttori). Per il campo scientifico hanno preso in esame i gruppi di ricerca che hanno pubblicato articoli tra il 1995 e il 2004. Alla fine i dati sono stati interpretati con la "teoria delle reti", che studia le connessioni tra persone, fenomeni e oggetti. Si è così visto che un gruppo che produca bene dev’essere composto sia da esperti che da debuttanti: uno con tutti esperti sarà efficiente ma poco innovativo, uno di soli debuttanti potrebbe commettere gravi errori o trovare scarso credito. E’ opportuno poi far lavorare insieme persone diverse, che si stimolino a vicenda. Ma non troppo diverse da entrare in conflitto. Importante anche il numero delle persone che compone il team: deve permettere la divisione dei compiti, ma non essere tanto vasto da esigere un coordinamento complesso. Per quest’ultimo fattore si è rivelato illuminante l’insegnamento di Broadway: per anni il numero di persone è sempre cresciuto, poi si è stabilizzato intorno ai sette componenti.