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 2005  aprile 28 Giovedì calendario

Si prevede che entro le Olimpiadi dei 2016 gli atleti amputati (in particolare quelli senza entrambe le gambe) correranno più veloce dei normodotati

Si prevede che entro le Olimpiadi dei 2016 gli atleti amputati (in particolare quelli senza entrambe le gambe) correranno più veloce dei normodotati. Gennaro Verni, ingegnere meccanico, ex direttore tecnico delle protesi di arto inferiore al Centro Inail di Budrio (quello scelto da Alex Zanardi): «Sarà solo questione di tempo e di metodo: lo sviluppo delle protesi e il lavoro sugli atleti farà sì che fra pochi anni, le gare di corsa delle Paralimpiadi saranno più veloci di quelle delle Olimpiadi». Antonio Ammaccapane, capo tecnico ortopedico protesi sotto il ginocchio: «Sono convinto che fra 7/8 anni un atleta amputato, a parità di condizione, eguaglierà e probabilmente supererà gli atleti normodotati. E non solo nella corsa. Nel salto in lungo, si sfrutterà la spinta di un piede protesico, che sarà certamente superiore a quella del piede fisiologico». Oscar Pistorius, diciottenne sudafricano che pur senza gambe corre i 100 metri in 11’’16, i 200 in 21’’83, i 400 in 47’’34, vuole ottenere la qualificazione olimpica nel giro di pista già per il 2008: «Il tempo di qualificazione a Pechino per il Sud Africa sui 400 metri è intorno ai 45 secondi, ho più di tre anni per raggiungerlo». Anna Riccardi, responsabile del settore tecnico Fidal e membro della Commissione Tecnica della Iaaf: «Tendenzialmente non credo ci siano ostacoli che possano impedire una sua partecipazione se consegue il tempo di qualificazione. Non credo che le protesi possano essere dopanti».