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 2005  aprile 28 Giovedì calendario

LALLA SALMA

LALLA SALMA Fès (Marocco) 10 maggio 1978. Principessa. «[...] moglie del re Mohammed VI e madre dell’erede al trono, il piccolo Hassan [...] ingegnere informatico [...] ha sposato il re nel 2002 - pesa 58 chili e tiene molto alla linea, ama la moda francese e ha un debole per i profumi e i cosmetici di Christian Dior, pur indossando spesso la jellaba, la lunga veste marocchina. Ancora: Sua Altezza reale adora camminare scalza per le stanze private dei palazzi e a volte pranza con le collaboratrici, il suo piatto preferito è la tajine alle carote e per l’educazione del figlio ha voluto istitutrici marocchine e francesi. [...] è popolarissima fra la gente, un po’ meno fra i dignitari che affiancano il marito» (Francesca Caferro, “la Repubblica” 28/4/2005). «[...] prima principessa (a Paris Match il re ha spiegato: “le regine non fanno parte della cultura dell’Islam”) che può essere ammirata dal suo popolo, fuori dall’harem. E i giornali del paese, ma anche quelli francesi, spagnoli, e dell’area mediorientale, hanno iniziato a interessarsi a questa rivoluzione in bozzolo di un paese fino a ieri arretrato e ultraconservatore. E soprattutto si interessano a lei Lalla Salma [...] ingegnere informatico, nata in una famiglia del ceto medio di Fes, altezza reale per volere di suo marito in una cultura restia a concedere alcunché alle donne, anche un titolo. La definiscono la nuova Rania, per il suo impegno sociale, nella battaglia per i diritti delle donne, la sua visibilità internazionale, la sua bellezza e la sua eleganza, assolutamente occidentale. [...] continua a battersi perché il suo paese riesca a trovare una via verso la modernità e verso l’Occidente senza rinunciare alle radici dell’Islam. Un traguardo da raggiungere insieme ad altre alleate, soprattutto la regina Rania di Giordania e Asmaa al Assad, moglie del presidente siriano Bashar Al Assad, entrambe moderne first lady, tutte con una specializzazione universitaria in informatica. Una coincidenza che probabilmente non è tale. Certamente il curriculum comune che parla di emancipazione, di comunicazione globale in rete, di apertura all’occidente unito al fascino glamour che le rende protagoniste perfette per le copertine patinate, contribuisce allla nuova immagine che i loro signori mariti vogliono dare dell’Islam e dei loro paesi» (Maria Corbi, “La Stampa” 6/12/2005).