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 2005  aprile 27 Mercoledì calendario

Wimbledon, il tennis dei Paperoni, La Repubblica, 27 aprile 2005 Il montepremi di Wimbledon è salito a dieci milioni e ottantamila sterline, e cioè a quattordici milioni e ottocentomila euro, e il torneo dello All England Lawn Tennis and Croquet Club di Church Road diviene il più ricco nel mondo

Wimbledon, il tennis dei Paperoni, La Repubblica, 27 aprile 2005 Il montepremi di Wimbledon è salito a dieci milioni e ottantamila sterline, e cioè a quattordici milioni e ottocentomila euro, e il torneo dello All England Lawn Tennis and Croquet Club di Church Road diviene il più ricco nel mondo. Per una narice rimangono al terzo posto francesi, con i loro tredici milioni e duecentosessantamila euro, battuti dagli americani, che soffrono della svalutazione del dollaro. Gli U.S.Open offrono infatti quest´anno tredici milioni e settecentomila euro, e farebbero bene a riporre gli slogan che definiscono Flushing Meadows the biggest, il più grande torneo del globo. Quarto , con i suoi undici milioni e mezzo di euro, giunge il per me delizioso Australian Open, non certo avvantaggiato dalla data di inizio anno. L´aumento del montepremi di Wimbledon è non solo favorito dal numero dei contratti televisivi, che han da colmare i palinsesti in un momento nel quale non c´è football. Anche le richieste di biglietti sono infinitamente superiori a quelle degli altri Grand Slam. Il solo torneo interamente prevenduto, come Wimbledon, è Roland Garros, per il quale una santa politica privilegia gli affiliati alla Federazione francese, che è il gestore dello stadio. Wimbledon è un impianto privato, le cui quote di partecipazioni sono acquistabili in borsa. La gestione mette in vendita i biglietti con sei mesi d´anticipo, a coppie di due, senza garantire il giorno di attribuzione. Questo viene stabilito con un sorteggio, che vede le richieste superare di non meno dieci volte i quarantamila posti quotidiani disponibili prima delle semifinali. Per farsi un´idea, posso garantire di aver partecipato non meno di dieci volte al sorteggio, servendomi di dieci nominativi di amici compiacenti. Su cento tentativi, son stato sorteggiato in tutto e per tutto una volta. La notizia del maxipremio, comunicata dal Chairman, e cioè dal presidente Tim Phillips, con l´orgoglioso minimalismo tipico di chi porti una cravatta viola-verde, ha sollevato immediatamente le proteste delle femministe, quelle che il sarto Ted Tinling definì argutamente il Womens Lob. Così come agli Internazionali di Francia, le donne percepiscono meno premi, cioè seicentomila sterline (882.000 euro) contro seicentotrentamila (926.000 euro) Phillips ha tuttavia anticipato le proteste, facendo notare che, nei confronti dell´anno scorso, i premi della dame sono aumentati del 5,9%, mentre quelli dei cavalieri del 4,6 %. Il presidente ha poi ripreso un vecchio tema caro ai machos, affermando che le ragazze giocano meno games, e guadagnano quindi più denaro per game. Ed è stato tanto gentleman da non ricordare che i tornei della WTA (Women Tennis Association) hanno un monte premi clamorosamente inferiore a quello della ATP (Association Tennis Professionals). Provocato da un´amica giornalista, Tim Phillips si è addirittura un pochino contraddetto, ricordando che le più forti campionesse partecipano quasi sempre al doppio, specialità ormai disertata da migliori tennisti maschi. Per concludere che, in fin dei conti, guadagnano di più le donne. Tra il pubblico , il mio vecchio amico in pensione Laurie Pignon, ha giustamente ricordato che, nel lontano 1973, quando venne fondata la WTA , le ragazze vennero compensate con la cifra simbolica di un dollaro. Maggiori guadagni erano toccati ai tennisti di entrambi i sessi, che si dichiararono professionisti, quando il primo Wimbledon aperto sia a loro che ai dilettanti ebbe vita: quell´anno, il 1968, vide un montepremi di sessantatremila dollari. Al vincitore, Rod Laver, toccarono 4.800 dollari, alla King soltanto 1.800. Un accanito sostenitore della donna, anche tennista, come il Vecchio Scriba, trova in queste cifre motivo di ottimismo. Se andiamo avanti di questo passo, a guadagnare meno saranno presto i machos. Gianni Clerici