4 marzo 2005
Iuorio Carmine, di anni 34. Originario di Campagna (Salerno), piastrelllista, beneducato, mingherlino, quinto di sette figli di un agricoltore, abitava assieme alla mamma sessantaquattrenne Gilda, vedova, in una villetta bianca in zona Martinelle
Iuorio Carmine, di anni 34. Originario di Campagna (Salerno), piastrelllista, beneducato, mingherlino, quinto di sette figli di un agricoltore, abitava assieme alla mamma sessantaquattrenne Gilda, vedova, in una villetta bianca in zona Martinelle. Tutta lavoro e famiglia, s’era appassionato alla battaglia contro la costruzione di una discarica a ridosso del fiume Sele destinata a pic nic e pesca di trote grasse, e aveva deciso di unirsi alla protesta. Martedì scorso, terzo giorno passato in strada, consumò per cena frittata di spaghetti, panettone, dolcetti vari e vino bianco. Poi si preparò a passar la notte su una brandina, 5 gradi sotto zero, vento e chicchi di grandine a bucare il cellophane sulle coperte. D’un tratto diventò pallido in viso, disse agli amici che non si sentiva bene e si lasciò portare in ospedale dove mezz’ora dopo il suo cuore smise di battere per il freddo. Intorno alle 4 di mercoledì 23 febbraio, sotto il ponte dello svincolo Campagna della A3 Salerno-Reggio Calabria.