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 2005  marzo 04 Venerdì calendario

Shafranek Galina, di anni 30. Ucraina, capelli corti biondo tinti, occhi neri, labbra sottili, corpo sodo e robusto, aveva ignorato un decreto d’espulsione datato 17 gennaio 2005 e vivacchiava a Verona vendendo sesso a pagamento

Shafranek Galina, di anni 30. Ucraina, capelli corti biondo tinti, occhi neri, labbra sottili, corpo sodo e robusto, aveva ignorato un decreto d’espulsione datato 17 gennaio 2005 e vivacchiava a Verona vendendo sesso a pagamento. Tra i suoi clienti un Arrigoni Andrea, di anni 36, bergamasco di Osio di Sotto, investigatore privato, ex paracadustista, già volontario in Somalia e guardia del corpo. Costui, non si sa se per un improvvisa voglia di copulare con la Galina oppure per andare a raggranellare informazioni su uno dei suoi casi di infedeltà coniugale, raggiunse la donzella in tutta fretta due domeniche fa, dopo avere da lei ricevuto una telefonata. Se ebbero il tempo d’amarsi neppure si sa, certo è che la ragazza si ritrovò, senza più minigonna né stivali, accartocciata a terra tra un muretto e la Panda dell’Arrigoni, per via di tre proiettili che quello le scaricò nella pancia. Stava ancora lì a lamentarsi quando due agenti di pattuglia vollero controllare cosa accadeva. Alla guida un Cimarrusti Giuseppe, di anni 26, originario di Conversano (Bari), sposato, una passione per il calcetto. Nel sedile accanto un Turazza Davide, veronese, di anni 36, moglie e due figlie, ex commerciante, entrato in polizia dopo la morte del fratello Massimiliano, agente freddato dalla mala del Brenta 11 anni fa. Il Cimarrusti a scendere dalla Fiat Marea riparandosi dietro la portiera, fece appena in tempo a vedere il collega allontanarsi prima d’esser raggiunto da cinque pallottole scamiciate della calibro 9 dell’Arrigoni, che gli permisero solo di rispondere al fuoco e trascinarsi fino all’autoradio per dare l’allarme e stramazzare a terra. Poco distante il corpo bucherellato del Turazza. Dopo le 2.30 di lunedì scorso, lungo la statale 11 che porta al lago di Garda, in località Croce Bianca, zona industriale frequentata da prostitute e camionisti.