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 2004  novembre 12 Venerdì calendario

NYKNEN Matti. Nato a Jyväskylä (Finlandia) il 17 luglio 1963. Campionissimo del salto con gli sci

NYKNEN Matti. Nato a Jyväskylä (Finlandia) il 17 luglio 1963. Campionissimo del salto con gli sci. «Paavo Nurmi o Lasse Viren? Tra i due campioni della leggendaria atletica nazionale, i finlandesi rimarranno sempre indecisi su chi sia stato il più grande. Ma per il salto con gli sci, altra trascinante passione dei finnici, non ci sono dubbi: Matti Nykänen, l’aquila saltatrice. [...] ha fatto girare la sua ruota della vita fino al capolinea del carcere [...] l’omicidio dell’amico Aarvo Hujanen, ucciso con due coltellate, episodio del quale Nykänen aveva ammesso la responsabilità. Il tribunale lo ha ritenuto colpevole soltanto di aggressione aggravata conclusasi con un delitto preterintenzionale. Non aveva intenzione di uccidere l’amico. Come Matti ha sempre sostenuto. [...] I verbali ricostruiscono l’atmosfera rarefatta e un po’ folle di una giornata che avrebbe potuto esser scritta in un film di Aki Kaurismäki: un tedioso pomeriggio estivo tra un’occhiata alle Olimpiadi in tv, parecchie birre e altrettante vodke; finchè Matti e Aarvo non si sfidano al tradizionale, maschio gioco finlandese del sormikoukku. Aggancio dei rispettivi indici e trazione dell’avversario verso di sé. Matti perde due volte. Poi, complici il tasso alcolico e - forse - la gelosia per qualche sgradita attenzione dell’amico nei confronti della moglie, nasce un alterco. Matti impugna un coltello e colpisce due volte il povero Aarvo. Choc nazionale. Per lunghi anni, Nykänen ha fatto la fortuna dei tabloid finlandesi con la sua agitatissima vita scandita da matrimoni e divorzi e dalla costante dell’alcoolismo come solo legante della propria traiettoria esistenziale. Più il corollario di depressioni sofferte, confessati tormenti, tentativi annunciati e falliti di disintossicazione. Un Gascoigne scandinavo all’ennesima potenza. Perfino la facilità del ricorso al coltello non gli era nuova: all’inizio del 2003 s’era beccato quattro mesi con la condizionale per aver brandito una lama in faccia a Mervi durante un viaggio per Salisburgo. Ammise allora davanti al mondo di aver ormai bevuto anche il calice della disperazione; che era pronto a suicidarsi. Ma siccome voleva vivere, si era per la prima volta deciso a sottostare a una terapia. ”Ho davanti due sole alternative: rialzarmi - disse - o distruggermi”. Senza peli sulla lingua. Del resto, le interviste erano la sua principale fonte di reddito. Era una confessione inattesa da un uomo che aveva tratto dal coraggio, dall’impulsività, perfino dal machismo le energie per librarsi nell’aria della gloria sportiva. Impressionò i connazionali: era eppur costui l’atleta che aveva collezionato più titoli di qualsiasi altro saltatore di ogni tempo con 14 allori iridati e 4 medaglie d’oro olimpiche; il primo nella storia dei Giochi d’inverno a coronarsi campione su entrambi i trampolini, 90 e 120 metri, nella stessa edizione, a Calgary nell’88, quando raddoppiava l’oro di Sarajevo ’84. L’aquila saltatrice. Il suo ex-allenatore, Matti Pulli, ricorda che già all’età di 14 anni Nykänen trasudava talento naturale. Marinava la scuola, che gli andava stretta e lo opprimeva, per salire sulla montagna di Jyväskylä, nella Finlandia centrale, a lanciarsi nel vuoto per 4 o 5 volte. Aveva appreso da autodidatta la tecnica del salto, posseduto, sospinto dall’energia vitale di un animistico sisu, lo spirito finnico. Pulli lo aveva scoperto nel ’78 e profetizzò che sarebbe diventato campione del mondo. Fu un sodalizio vincente: Matti l’allievo ci mise inesauribile vigore e una zelante caparbietà; Matti il maestro, la correzione tecnica delle imperfezioni aerodinamiche. Così nacque l’aquila saltatrice che vinse il primo titolo mondiale a Oslo nell’82. Per otto lunghi anni, Nykänen volò dai trampolini mozzafiato fiero, vittorioso e senza paura. Almeno così sembrava. La collezione delle medaglie da lui conquistate è ora esposta al Museo nazionale dello Sport di Helsinki, al quale la vendette anni addietro per finanziarsi il vizio del bere. Confessò poi che durante le pause tra un salto e l’altro si attaccava alla bottiglia per farsi animo. Lo giustifica a posteriori il buon vecchio Pulli che lo allevò: ”A quei tempi il trampolino era davvero una disciplina dura, di grande coraggio. Era più pericoloso, c’erano tante cadute,l’equipaggiamento non era così sofisticato come adesso”. Tirar giù un goccio d’alcool, che a queste latitudini è la norma, divenne - ha spiegato Nykänen - come riempire il serbatoio della benzina. Prima, per saltare. E poi, per vivere. Quale guanto di freddo può serrare il cuore lassù, da soli, prima di tuffarsi nel baratro? Lo stesso della solitudine di fronte agli abissi della vita. Le sue paure più profonde - ha detto Matti - erano vertigini più alte del trampolino. E l’alcool solo un effetto, ma non la causa insondabile del suo male di vivere. E quanto fosse cieco e profondo quel tunnel, lo ha raccontato nel suo libro di memorie dall’eloquente titolo Greetings from Hell nel quale era veggente della incipiente tragedia. [...] Simulacro di eroe nazionale in vendita.’Nessun altro personaggio in questo paese ha mai venduto tante copie - stimava Anti-Pekka Pietilä, del tabloid finlandese più diffuso ’Ilta-Sanomat’ - come Nykänen”. Che se fosse nato una quindicina d’anni più tardi sarebbe diventato milionario in euro buttandosi giù da quello stesso scivolo di lancio che poi, per la spettacolarità, ha attirato soldi, sponsor e organizzazione in misura crescente alla stregua di altre discipline fatte maggiorenni. Invece, quando nel ’91 si ritirò, iniziò a sbarcare il lunario lavorando nei night-club di Helsinki. Come intrattenitore, cantante, perfino stripper. Fu lasciato solo col peso della sue angosce? ”Ci siamo persi di vista - ha raccontato il vecchio Pulli - non ci vedevamo più come prima. La sua è finita come una storia triste. Si è cercato d’aiutarlo, l’abbiamo ricoverato. Ma quando usciva dalla clinica ricominciava sempre a bere. Cosa potevamo fare?” [...]» (Marco Perisse, ”il manifesto” 9/11/2004).