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 2004  novembre 11 Giovedì calendario

Lupoli Arturo

• Brescia 24 giugno 1987. Calciatore. Dal 2009/2010 all’Ascoli (B). Ha giocato in Inghilterra con Arsenal, Derby County, Norwich City, Sheffield United • «[...] la promessa bre sciana che Liam Brady nel 2004 portò all’Arsenal assicurando ”segnerà tanto, in tutte le sue squadre”, che si presentò ai londinesi con due gol di sinistro in coppa di Lega stendendo l’Everton e si beccò il vo to di 80 mila lettori quale ”miglior giovane talento” del trofeo (primo straniero e dopo Rooney) [...] non è facile ri partire da zero per chi s’è sentito dire da Henry ”Lupoli? Mi ricorda Paolo Rossi”, per chi ha vissuto a 19 anni l’ebrezza d’una finale Champions League: Arsenal-Barcellona, 1-2. ”Ero in tribuna a Parigi, ma nel le vittorie precedenti con Real Madrid e Juventus ero in panchina, oltre ad essermi allenato sempre in prima squadra. Quella finale la sentii anche mia. Henry? Mi disse subito che in Inghilterra, simulare era reato”. Spinse il Derby County (dove finì in prestito) in Premier League a suon di gol, persino una tripletta al Wrexham nel giorno in cui Montella debuttava col Fulham. ”Ma l’emozione più forte l’ho vissuta a Manchester: Wenger mi fece entrare a 15’ dalla fine, giocando al fianco di Henry e Adebayor. Che brividi”. Notti magiche non gliene sono mancate, con l’Under 21 sfidò l’Inghilterra a Lon dra in una serata di gala. ”Inau gurazione di Wembley, 3 gol di Pazzini, uno su mio assist” [...] da quando decise di svincolarsi dall’Arsenal a parametro zero legandosi alla Fiorentina che gli cucì addosso il ruolo di vice Mutu, la vita calcistica sembra andargli contro mano. ”Feci una scelta di vita, tornare in Italia, ma problemi di ambientamento ne ho avuti, li ho superati col tempo. Tanta tattica, la tensione di non dovere sbagliare, la pressione dei media. In Inghilterra c’è più spazio tra campionato e due coppe, mentre in Italia ne ho trovato poco”. [...]» (’La Gazzetta dello Sport” 9/9/2009) • Cresciuto nel Parma, cui fu ”rubato” dall’Arsenal: «Mi sono venuti a vedere una trentina di volte. Mi hanno filmato, chiamato, pressato. Io non ero tanto sicuro della mossa. Preferivo restare in Italia. C’era l’Inter, ma il Parma ha chiesto una cifra esagerata e non se n’è fatto nulla. Andare all’estero è più facile, perché l’indennizzo viene deciso dalla Fifa (nel suo caso 375 mila euro, ndr) [...] Potevo scegliere tra Arsenal, Chelsea e Tottenham, ma quando ho parlato con Wenger e con Liam Brady (l’irlandese è il responsabile del settore giovanile del club, ndr) non ho avuto dubbi. Il tecnico mi ha spiegato il suo progetto, mi ha detto che cercavano in Europa uno con le mie caratteristiche, mi ha fatto capire che ci tenevano davvero [...]» (Filippo Maria Ricci, ”Corriere della Sera” 11/11/2004) • «Fosse per me tirerei solo col sinistro. Ma i vari mister della mia carriera ce l’hanno messa tutta per svilupparmi anche il destro. E un 40 per cento dei miei gol sono di destro [...] Ne ho fatti tanti, gli anni scorsi, anche di testa. Ma qui in Inghilterra, con difensori da 1,90, devo provarci d’anticipo, o sui rimpalli [...] Volevo fare il calciatore fin dalla culla. I miei sono grandi appassionati, tifosi del Napoli. Sono nato a Brescia, sono cresciuto a Casalmaggiore, tra Cremona e Parma. Subito attaccante, sempre attaccante, tanti gol. Ho cominciato all’ oratorio Giacomo Maffei di Casalmaggiore, sono passato al Gussola, a 9 anni tra Cremona e Parma ho scelto Parma [...] I miei idoli sono Van Basten e Ronaldo, ma dicono che sembro Shevchenko, e non solo perché sono biondo [...]» (Giancarlo Galavotti, ”La Gazzetta dello Sport” 12/11/2004).