Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  novembre 10 Mercoledì calendario

BOCCIA

BOCCIA Antonio Potenza 9 agosto 1944. Politico. Deputato della Margherita. «Lo chiamano ”il mastino dell’opposizione”, il ”mago del cavillo” o, come ama definirlo il collega di partito Ermete Realacci perché ”in aula è una bestia”, l’Aiace Telamonio della Margherita. Ma Antonio Boccia, più che il valoroso guerriero che si fece onore nella guerra di Troia, si sente ”un uomo di servizio”, tutto rigore e passione. E pazienza se la moglie, che gli ha dato tre figli, di politica non vuol saperne. Ha tre chiodi fissi: il Mezzogiorno (il soprannome di cui va più fiero è ”il leghista del Sud”), i bilanci dello Stato e i regolamenti, di cui conosce a menadito misteri e trabocchetti. Come segretario d’Aula è una creatura di Nino Andreatta e Sergio Mattarella, che [...] quando c’era ancora il Ppi, scelsero per lui il ruolo ”riduttivo e fastidioso” del deputato che entra per primo ed esce per ultimo, quello cui tocca dar filo da torcere alla maggioranza con la formula di rito ”Presidente, per un richiamo al regolamento...”. Negli anni si è conquistato, così dice, l’affetto e la stima di tutti i colleghi, anche quelli della maggioranza. ”Sono un po’ il loro sindacalista, quando Casini ci tiene qui alle undici di sera tocca a me convincerlo che è ora di andare a casa”. [...] Pensionato, look da preside e occhiali da presbite [...] Ha iniziato a 15 anni che portava ancora i calzoni corti, nel movimento giovanile Dc di Angelo Sanza. Cattolicissimo, da ragazzo è stato terziario francescano, poi ha fatto carriera nella Balena bianca all’ombra di Emilio Colombo: assessore al Comune di Potenza nel 1970, segretario provinciale, poi regionale, quindi (1990) presidente della Basilicata e al tempo stesso presidente della Conferenza dei ”governatori”. [...] è stato direttore dell’Unione commercianti, insegnante di educazione fisica, funzionario regionale. Figlio di un imprenditore delle calzature, a Potenza ha fatto epoca un suo slogan elettorale che suonava: ”Finora avete camminato con le scarpe di mio padre, d’ora in poi camminerete con le mie idee”. [...]» (M. Gu., ”Corriere della Sera” 10/11/2004).