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 2004  novembre 10 Mercoledì calendario

PUPPI Daniele.

PUPPI Daniele. Nato a Pordenone nel 1970. Artista. «Il suo è uno dei pochi nomi certi di oggi, e non solo come [...] entro i confini nazionali [...] Ha già fatto vedere il suo lavoro in spazi importanti come lo Stedeljik Museum Voor Actuele Kunst di Ghent o al MART di Rovereto o ancora alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. [...] Fatica, la serie dei suoi video ossessivi e perfetti come un canto gregoriano, che trovano compimento e realizzazione nei differenti spazi in cui l’artista è invitato a esibirsi. Dalle ”Fatiche” nascono poi i ”Frammenti”, foto del medesimo luogo, sottoposte a un trattamento manuale che le apparenta per certi aspetti a ologrammi mentali: una sorta di fermo-immagine del video che ne fissa i passaggi salienti, quasi il diagramma di un gesto, l’acme congelata di un’emozione. Quando parla del suo lavoro, Puppi è preda di un trasporto controllatissimo che lo fa somigliare ancora di più al filosofo Michel Foucault. Dice: ”Lavoro sempre in relazione allo spazio in cui mi trovo. Non ho un vero e proprio studio. Le ’Fatiche’, cioè i miei video, non possono che nascere dalla lettura del museo, della galleria, del posto in cui avrà luogo la mostra. E i ’Frammenti’ sono foto architettoniche che nascono a partire dal video. Non seguo un progetto specifico. Anzi, sono contro il progetto che pietrifica l’idea’. Kantianamente, considera lo spazio una categoria della percezione che non può disgiungersi dalla nozione temporale: perciò nel suo lavoro è spesso presente un gesto che si ripete identico, o appena alterato, che produce una specie di colonna sonora ipnotica, respingente e un po’ sadica. Se poi gli si chiede chi siano, o siano stati, i suoi maestri, i punti di riferimento importanti per un artista raffinato ma giovane come lui è, Puppi risponde: ”Chi è riuscito a mettere insieme un lavoro indipendente”. Nessuna civetteria nella risposta. Se si insiste, ridacchia: ”Per esempio Archimede che ha sconfitto con gli specchi la flotta romana. Quelli come lui che hanno messo in moto una loro resistenza individuale”. Pausa. Ecco i nomi: ”Carmelo Bene. Pitagora. Fassbinder. Stanley Kubrick”. No, non è un caso che molti dei personaggi citati dal nostro siano cineasti. Dopo gli studi in Accademia, Puppi ha pensato seriamente di mettersi dietro alla macchina da presa per girare un film, o un corto. Non lo ha ancora fatto ma è giovane. Visti i risultati del suo lavoro in campo artistico, speriamo non si faccia distrarre. [...]» (’La Stampa” 9/11/2004).