Ennio Caretto, "Corriere della Sera" 26/11/1996, p. 35., 26 novembre 1996
L’inglese Gertrude Bell, soprannominata ”Gertrude d’Arabia”, nasce nel 1868 in una famiglia di industriali dell’acciaio
L’inglese Gertrude Bell, soprannominata ”Gertrude d’Arabia”, nasce nel 1868 in una famiglia di industriali dell’acciaio. A diciotto anni è la prima donna inglese a laurearsi in storia moderna a Oxford. A ventidue ha già visitato Romania, Germania, Persia e Turchia. A venticinque scrive il suo primo libro ”Quadri persiani”. Oltre all’inglese, parla anche tedesco, italiano, francese, persiano e turco. Molto abile nel nuoto, nell’equitazione e nell’alpinismo, è altresì seducente, alta e con un corpo longilineo. A trent’anni va in Palestina, Siria, Egitto, dove si dedica all’archeologia e alla politica. Prende contatto con i capi tribù dell’Arabia e della Mesopotamia, scatta fotografie, disegna mappe, manda corrispondenze in Europa. Si racconta che cavalchi nel deserto abbigliata in vesti principesche, che ceni sotto sua tenda sedendo a una tavola finemente imbandita, che fumi troppe sigarette e che non abbia negato i suoi favori a emiri e sceicchi, affascinati dalla sua intelligenza. Al Cairo, nel 1912 incontra il ventitreenne Lawrence. Lei ha 44 anni e lo chiama "il mio caro ragazzo". I due diventano alleati nel tentativo di convincere gli arabi a ribellarsi a Istanbul alleandosi con l’Inghilterra. Nel 1916 insieme a Lawrence è nell’intelligence britannica e, come lui, è al centro della politica mediorientale del periodo. Dopo la nascita dell’Iraq e l’ennesimo abbandono dell’amante di turno, inizia a isolarsi sempre di più. Pochi giorni prima del cinquantottesimo compleanno ingoia una forte dose di sonniferi e muore.