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 2004  agosto 29 Domenica calendario

Le nuove cattedrali del consumo Ma oltre i record da casello a casello, il cane a sei zampe migliore amico dell’uomo a quottruote e le 600 da abbattere c’è dell’altro

Le nuove cattedrali del consumo Ma oltre i record da casello a casello, il cane a sei zampe migliore amico dell’uomo a quottruote e le 600 da abbattere c’è dell’altro. Negli anni Sessanta la fitta ma sottile rete metallica non divide solo l’autostrada dalle altre strade, divide l’America dall’Italia. Intorno a quel largo nastro d’asfalto che da Milano arriva a Napoli ci sono cose che gli italiani non hanno mai visto, se non, appunto, nei film americani. Le aree di servizio e gli autogrill colpiscono profondamente i primi clienti. Innanzitutto l’architettura. La maggior parte di questi nuovi ristoranti sono costruiti a ponte, di vetro e acciaio come astronavi, e si mangia guardando le auto che sfrecciano a pochi metri. Per arrivare in sala si devono passare padiglioni di peluche, radioline, palloni, caramelle, tutti colorati, tutti asettici, impersonali. Sono uguali a Caianello come a Legnano, e questo da un’emozionante aria di extraterritorialità all’autostrada. Un luogo dove le beghe di campanile sembrano lontane migliaia di chilometri. Non come adesso che in ogni area si fa sfoggio dei prodotti tipici del luogo. Infine si va a mangiare. E tutto è preparato seguendo le regole certissime della buona alimentazione e dell’igiene (che in seguito si riveleranno certissimamente sbagliate). Le sale gravide di profumi e calda umidità delle trattorie, quelle sale, nelle quali a chi entra si appannano gli occhiali, sembrano antiche come le stazioni di cambio dei cavalli. Là cameriere materne, qui hostess in divisa algide e sorridenti, col rossetto e le unghie rosse; là fettuccine e lasagne, qui piatti dai nomi esotici e affascinanti: prosciutto di Praga, fesa di tacchino arrosto, purè di patate. Così, dopo roast beef e crème caramel, posato il vassoio del self service, si torna in macchina con la vaga vertigine di essere stati in America. Ci si sente, forse, protagonisti di una modernità che, in attesa del 2000, tutti percepiscono imminente. Così le 127, lanciate sulla riva dei 140 orari sul nuovo asfalto che unisce Napoli a Milano, si scoprivano parenti dello Sputnik. Andrea greco