L’Indipendente 1/08/2004, 1 agosto 2004
Una sera di novembre del 1892, per l’esattezza il 25, un venerdì», nel grande anfiteatro della vecchia Sorbona «tinteggiato in un lilla sporco e ornato da due nicchie quadrate da cui sporgevano gli augusti nasi di due prelati», Pierre de Coubertin, 29 anni, annuncia «la decisione di dare l’avvio al ripristino dei giochi olimpici
Una sera di novembre del 1892, per l’esattezza il 25, un venerdì», nel grande anfiteatro della vecchia Sorbona «tinteggiato in un lilla sporco e ornato da due nicchie quadrate da cui sporgevano gli augusti nasi di due prelati», Pierre de Coubertin, 29 anni, annuncia «la decisione di dare l’avvio al ripristino dei giochi olimpici. E, naturalmente, tutto avrei potuto prevedere, meno quello che accadde realmente. Opposizione? Proteste, ironia? O, perfino, indifferenza? Niente di tutto ciò. Applausi, approvazione, auguri di grande successo, ma nessuno aveva capito niente. Cominciava allora l’incomprensione totale, assoluta. E doveva durare a lungo». Olimpia nasce ufficialmente solo nel 776 a.C., con il successo di Corebo su Elide nella corsa. Tracce di competizioni olimpiche esistono da quasi mezzo secolo prima, ma i Greci cominciarono a datarle da quell’anno. I giochi cadevano d’estate e duravano 5 giorni: il terzo doveva coincidere con la seconda o terza luna piena dopo il solstizio d’estate, quindi fra la seconda metà di luglio e la prima di agosto. L’imperatore Teodosio li abrogò nel 393 d.C. Gli aveva chiesto di farlo, nel Natale dell’anno prima, il vescovo di Milano, sant’Ambrogio. Le manifestazioni ”del culto pagano” dovevano essere vietate in nome dell’ideale cristiano: il corpo doveva essere solo un puro contenitore dello spirito. Uno dei tanti problemi di de Coubertin fu quello di regolare la questione del dilettantismo. Facendo, e facendosi, domande tipo: « giusto mantenere una distinzione tra i diversi sport dal punto di vista amatoriale, specialmente per le corse dei cavalli e il tiro al piccione? continua a pagina 2