Varie, 30 luglio 2004
SOLINAS
SOLINAS Stenio Roma 19 dicembre 1951. Giornalista. De ”Il Giornale”. Inviato delle pagine culturali • «Un brillante intellettuale italiano [...] cui Louis-Ferdinand Céline ha rovinato la vita [...] Perché Céline gli ha rovinato la vita? Perché Solinas appartiene alla generazione di chi ebbe vent’anni all’alba degli anni Settanta, e aveva attinto tutto della propria autoidentificazione moraledalla lettura dei libri [...] L’autoidentificazione di Solinas con Céline è stata allora ed è oggi totale [...]» (Giampiero Mughini, ”Panorama” 4/3/1999). «Un uomo raffinato, nei modi e nei gusti [...] Un lupo solitario, nemico dei ”rossi” [...] Ragazzotto fascista, immagazzinò esperienze deludenti: ”Me li ricordo bene i professori di destra, i più cretini, i più codini. E i genitori di destra, melassa retorica dell’impegno”. Così, negli anni ”70 s’unì al pugno di intellettuali che diedero vita alla Nuova Destra, per intenderci quelli che dialogavano, fra gli altri, con Massimo Cacciari. Ancora delusioni: ”C’era chi ci vedeva un modo per rinfrescare e riattualizzare un pensiero fascista fattosi troppo esangue. C’erano anche, naturalmente, i cretini, sponsores del nuovo per il nuovo [...] Inizi anni ”70, recensii Il vizietto, con Tognazzi e Serrault, era un film garbato, con quel Ménage omosessuale per certi versi più sereno e riuscito di un matrimonio tradizionale. Lo scrissi sul ”Candido’ di Pisanò, dopo lo incontrai a un convegno missino: ”Ho un sacco di lettori incazzati, dicono che ci siamo messi a difendere i culattoni’. In anticipo su Chatwin mi chiedevo: ”Che ci faccio io qui?’”. A Solinas piacciono gli scrittori trasversali, le destre della sinistra, le sinistre della destra [...]» (Stefano Jesurum, ”Sette” n. 9/1999).