Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  aprile 11 Domenica calendario

Francesco Crispi (Ribera 1818 - Napoli 1901). Laureato in legge, avvocato a Napoli, in gioventù fu democratico e autonomista, s’accostò poi a Mazzini e all’ideale unitario, fino a ricoprire una parte importante durante la spedizione dei Mille

Francesco Crispi (Ribera 1818 - Napoli 1901). Laureato in legge, avvocato a Napoli, in gioventù fu democratico e autonomista, s’accostò poi a Mazzini e all’ideale unitario, fino a ricoprire una parte importante durante la spedizione dei Mille. Eletto al Parlamento italiano dal 1861, nell’87 divenne primo ministro: il suo governo cadde 4 anni dopo per un incidente parlamentare, ma il Re lo richiamò al potere alla fine del ’93, dopo lo scandalo della Banca Romana e lo scoppio dei Fasci siciliani. Crispi dichiarò subito lo stato d’assedio in Sicilia (poi esteso a tutto il paese) e fece arrestare i capi del movimento. Due anni dopo, però, fu la sua politica coloniale a costargli il posto: si dimetterà dopo il disastro di Adua, in Etiopia. Singolare il ricordo che gli riservò Mussolini l’8 novembre del 1821, al congresso che fondò il Partito fascista. Il futuro Duce salì sul palco, attese il silenzio e esordì: «Francesco Crispi aveva due coglioni grossi così!» (a sottolineare l’affermazione, le mani ben in vista indicavano l’anomala grandezza). Dopo un momento di sorpresa, l’assemblea si levò a applaudire, le dieci donne presenti, commosse, presero a agitare i fazzoletti.