Fabio Ferzetti, ཿIl Messaggero 18/12/2003, pagina 29., 18 dicembre 2003
Gillo Pontecorvo racconta che era la "pecora nera di casa" fino a quando a Parigi, per caso, conobbe certi amici del fratello Bruno che "usarono i suoi documenti immacolati e la sua faccia da ragazzino per darmi certi documenti da portare in Italia in una borsa a doppio fondo"
Gillo Pontecorvo racconta che era la "pecora nera di casa" fino a quando a Parigi, per caso, conobbe certi amici del fratello Bruno che "usarono i suoi documenti immacolati e la sua faccia da ragazzino per darmi certi documenti da portare in Italia in una borsa a doppio fondo". Gli amici si chiamavano Amendola e Negarville, dirigenti del Pci clandestino, e il giovane Pontecorvo diventò presto un attivista a tempo pieno.