Giampaolo Dossena, "Enciclopedia dei giochi", Utet, 14 marzo 1999
Settimana enigmistica. L’inventore de ”La settimana enigmistica” (primo numero: 23 gennaio 1932) fu Giorgio Sisini, sassarese, figlio di un proprietario terriero, alto, bruno, baffi e sopracciglia foltissime, gran signore
Settimana enigmistica. L’inventore de ”La settimana enigmistica” (primo numero: 23 gennaio 1932) fu Giorgio Sisini, sassarese, figlio di un proprietario terriero, alto, bruno, baffi e sopracciglia foltissime, gran signore. «Giorgio Sisini, per la creatura che esce perfetta dalla sua mente, costruisce uno stabilimento tipografico, sceglie la qualità della carta. In tempo di guerra, dal 1940 al 1945, ci sono gravi problemi per l’approvvigionamento della carta ma le autorità non ne fanno mai mancare alla ”Settimana enigmistica” perché è l’unico giornale che vogliono i soldati, dalle sabbie della Libia alle nevi della Russia. I civili portano ”La Settimana enigmistica” nei rifugi antiaerei. Giorgio Sisini impianta una macchina per la produzione dell’inchiostro: l’inchiostro della settimana enigmistica è (e resterà fino all’agosto del 1995) più nero degli altri, ’ la gradevolezza della ”Settimana enigmistica” dipende anche subliminalmente dal fatto che nelle sue parole incrociate le caselle nere sono più nere di tutte le altre». Non esistono notizie certe sulla tiratura e la vendita, ma è convinzione diffusa che almeno negli anni Ottanta se ne tirasse un milione di copie e che queste si vendessero tutte. E’ molto, molto difficile procurarsi un arretrato de ”La settimana enigmistica”.