Furio Colombo, La Repubblica, 26/11/1996, 26 novembre 1996
Per il cinema, l’Italia. Siamo sempre stati il secondo mercato del mondo per il cinema americano, e questo fatto ci ha consentito spesso di vedere buoni film ”made in Usa” quasi in tempo reale
Per il cinema, l’Italia. Siamo sempre stati il secondo mercato del mondo per il cinema americano, e questo fatto ci ha consentito spesso di vedere buoni film ”made in Usa” quasi in tempo reale. Adesso forse, inizia un altro fenomeno. Quel che non funziona per il pubblico americano o quello che il pubblico americano non accetta viene prontamente esportato e messo in vetrina da noi come nuovo nei circuiti di prima visione. Ovvero ci dicono che è la nuova frontiera della cultura di quel paese. Contano su una nostra reazione curiosa. Se il film non è italiano, prontamente disattiviamo la strumentazione critica, che con la nostra produzione è implacabile. Ricordate le proteste quando si era profilata la minaccia che un premio ”Oscar” toccasse al Postino, l’ultimo film di Troisi?