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 1999  maggio 12 Mercoledì calendario

Di fronte al cancello della villetta in cui abita, in via dei Campi di Torre Flavia, c’è un carrello pieno di oggetti da cucina

Di fronte al cancello della villetta in cui abita, in via dei Campi di Torre Flavia, c’è un carrello pieno di oggetti da cucina. Per terra, un paio di sacchi dell’immondizia con dentro coperte e vestiti, tutti ben piegati e stirati. Accanto, diversi scatoloni pieni di accessori per la casa. Elisa Santilli, la sessantacinquenne che venerdì scorso ha ucciso con cinque coltellate Giuseppe Gabellini, padre dell’attrice Scilla Gabel. Lei già da sabato è tornata a casa agli arresti domiciliari, è indaffaratissima. Lungo il muretto del patio, ha messo a prendere aria coperte e cuscini. Cosa sta facendo, signora? «Mi preparo a lasciare questo posto. Me ne vado da qui. Trasloco». Pensa di trasferirsi nella casa di Pescia Romana? «Forse. Mio marito me l’ha lasciata. Ci sarà bisogno di fare alcuni lavoretti perché, sa, è pur sempre una casa rimasta chiusa per tanto tempo. Però, almeno lì starò in pace. E poi, sono costretta a traslocare». Come costretta? «Beh, il 20 maggio verrà l’ufficiale giudiziario e mi sbatterà comunque fuori casa. Quindi, meglio che me ne vada prima». Ma c’è un procedimento penale a suo carico ancora in corso per il quale le sono stati concessi gli arresti domiciliari. Come fa a lasciare questa casa? «Tanto la dovrò lasciare comunque. Prima di tutto ho ucciso un uomo e so che per questo devo andare in galera. E poi, le pare che dopo che gli ho ammazzato il padre, i miei padroni mi lasciano stare qui?». Signora, il suo avvocato, Pierfrancesco Loretucci, ha detto che lei ha ucciso Gabellini in preda ad un raptus e che non ricordava nulla dell’omicidio. «Io non voglio nessun avvocato. Non ho i soldi per permettermelo un avvocato. Questo Loretucci è stato nominato d’ufficio e io ho già telefonato per annullare il mandato». Ricorda quel venerdì mattina, quando Gabellini è venuto per parlarle? «Ma, insomma, quante volte ve lo devo ripetere! Quel signore è venuto qui perché pretendeva che io, entro due giorni al massimo, gli lasciassi libero l’appartamento. Gli serviva la casa vuota per farci entrare gli operai che dovevano fare alcuni lavori». E poi cosa è successo? « successo che io gli ho risposto che non potevo andarmene perché non avevo trovato un altro appartamento. Come si fa a buttare per la strada una povera donna come me, onesta, che ha sempre pagato l’affitto. Questo fatto voglio ribadirlo ancora una volta. Io ho sempre pagato regolarmente l’affitto versando per quindici anni ben 900 mila lire al mese. Solo che quel signore non si è mai degnato di rilasciarmi le ricevute. E poi mi ha dato lo sfratto». Perché ha ucciso Gabellini? «Ma scusi, lei che avrebbe fatto ? Se un uomo avesse bussato alla sua porta dicendogli che deve lasciare l’appartamento in cui vive da anni pagando sempre l’affitto e se poi quest’uomo l’avesse aggredita, lei che avrebbe fatto?» Lei cosa ha fatto, signora? «L’unica cosa che potevo fare. Ho preso un coltello e l’ho ammazzato. Però o beccavo le botte io, quella mattina, o andava come è andata». Il signor Gabellini non l’aveva in qualche modo facilitata a liberare la villetta offrendogli una buonuscita di 3 milioni? «Sì, me l’aveva detto. Eravamo d’accordo che, appena io trovavo un’altra casa in cui andare, lui mi avrebbe portato i soldi e io gli avrei lasciato l’appartamento. Ma chi li ha visti mai quei soldi? Me li doveva portare quel venerdì mattina ma quando glieli ho chiesti lui ha detto che non mi dava una lira. Anche per questo l’ho ammazzato. Mica si può prendere in giro una donna della mia età che ha sempre vissuto onestamente!». Da quanto tempo vive qui a Ladispoli? «Sono tanti anni, nemmeno mi ricordo quando sono arrivata. In questa casa ci abito dal 1984 e ho sempre pagato l’affitto fino al mese di febbraio di quest’anno, quando mi si sono rotte le tubature. Le ho fatte riparare a spese mie, non potevo stare in quelle condizioni. Mi pare che dovesse essere lui a dare i soldi a me. Invece niente, così ho smesso a febbraio di pagare l’affitto e lui, allora, mi ha dato lo sfratto». Però lei lo ha ucciso «E che altro dovevo fare? Io sono una povera pensionata, mio figlio sta in mezzo a una strada, non abbiamo nemmeno i soldi per poter vivere dignitosamente. Quel signore ci ha ridotto sul lastrico. Lo sa cosa vuol dire per una donna che vive col minimo della pensione e che soffre d’asma come me dovere pagare ogni mese 900 mila lire al mese d’affitto? una cifra incredibile!».