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 1999  settembre 30 Giovedì calendario

Se lo sentiva che sarebbe finita così? «Ho acceso il telegiornale e mi è venuto da piangere. Ma chi è questa donna che è morta? Quanti anni teneva?»

Se lo sentiva che sarebbe finita così? «Ho acceso il telegiornale e mi è venuto da piangere. Ma chi è questa donna che è morta? Quanti anni teneva?». Settantasette. «Maronna, Maronna mia... Per me, che Dio se la porti via questa figlia disgraziata! Non voglio sapere niente più. Se Pina esce di prigione e l’ammazzano, è meglio. Se la famiglia di quella donna vuole ammazzarla, è meglio. Lo so che cosa sta pensando, signore. Dirà che ho il cuore duro...». Una madre non parla in questo modo... «... Il cuore duro è stata lei a farmelo venire! Mi viene da piangere, ma non piango. Abbiamo fatto tante cose per aiutarla. L’abbiamo portata su dalla Calabria, da Roccabernarda, ed era una buona figlia. Andava sempre qui al bar Cattaneo a giocare coi cani. S’è presa la prima media, ha cominciato a lavorare da pettinatrice. Poi è andata a mettersi con quell’altro che vive là, Fernando. Otto anni fa. E ha cominciato con la droga. In casa le entravano e le uscivano gli uomini. Proprio l’ultima figlia doveva finirmi così! L’unica. Mio marito va ancora ad asfaltare le strade. I fratelli di Pina lavorano tutti, sono bravi ragazzi. E l’altra sorella ha due figlie che sono bellissime, ha tanta bontà quanti capelli porta in testa». E com’è che nessuno è riuscito a riportare Pina in casa? «Ma ci abbiamo provato tante volte! Quando s’è ammalata d’epatite, tre anni fa, stava quasi morendo. All’ospedale ”Sacco” l’hanno curata, il professore ha detto che era arrivata a uno stadio grave e acuto. Me la sono portata a casa. Ma è rimasta poco. tornata da quel Fernando. Allora ho cercato di convincerla ad andare in comunità. Quelli della Caritas le hanno fissato l’appuntamento tre volte, da don Rigoldi a San Donato. Lei non si è mai presentata. Era meglio se moriva, guardi».