Rosso Malpelo, Avvenire 06/03/1998, 6 marzo 1998
«Chi pensa che la libertà di pensiero vuol dire anche libertà di bestemmiare, insultare le convinzioni più intime e preziose, rappresentando le bestialità più turpi in associazione con le realtà più alte per altri, pochi o tanti che siano, e pensa che imprese come questa siano da promuovere con denari pubblici, sta da una parte
«Chi pensa che la libertà di pensiero vuol dire anche libertà di bestemmiare, insultare le convinzioni più intime e preziose, rappresentando le bestialità più turpi in associazione con le realtà più alte per altri, pochi o tanti che siano, e pensa che imprese come questa siano da promuovere con denari pubblici, sta da una parte. Chi pensa il contrario, senza privilegi per nessuno, ma nel rispetto di tutti, pochi o tanti che siano, sta dall’altra» (Rosso Malpelo).