Paolo Valentino, Corriere della Sera 20/01/1999, 20 gennaio 1999
I capi della Stasi, la polizia segreta dell’ex Repubblica democratica tedesca, nei mesi successivi alla caduta del Muro di Berlino tritarono e impacchettarono in sacchi di plastica montagne di documenti, ma non fecero in tempo a bruciarli prima che la Germania si riunificasse
I capi della Stasi, la polizia segreta dell’ex Repubblica democratica tedesca, nei mesi successivi alla caduta del Muro di Berlino tritarono e impacchettarono in sacchi di plastica montagne di documenti, ma non fecero in tempo a bruciarli prima che la Germania si riunificasse. Da quattro anni, nel villaggio bavarese di Zirndorf, 40 funzionari del Gauck-Behoerde, l’agenzia federale che gestisce gli archivi dell’ex intelligence della Germania Est, cercano di ricostruire a mano, pagina per pagina, i 900 milioni di pezzetti di carta conservati in oltre 15 mila sacchetti. Si calcola che a questo ritmo, per ricomporre il mosaico, sarebbero necessari 457 anni. Dal marzo prossimo partirà un progetto pilota messo a punto da Siemens e Ser, un’azienda specializzata in software, che in poche settimane dovrebbe ricostruire le prime 30 mila pagine (in tutto sarebbero 350 mila). Secondo rivelazioni del ”Der Spiegel”, confermate dal Gauck-Behoerde, per la prima volta gli esperti federali sono riusciti a penetrare nella banca dati della Hva, il controspionaggio della Ddr, per lunghi anni guidato da Markus Wolf. Grazie a questa nuova scoperta e ai frammenti ricomposti dal computer si potranno scoprire fonti e informazioni che l’intelligence esterna tedesco-orientale ottenne dall’Occidente tra il 1969 e il 1987.