Ugo Bertone, La Stampa 18/04/1999; O.C. Il Sole-24 Ore 22/04/1999, 18 aprile 1999
Il 74% di Dt è ancora di proprietà dello Stato tedesco. La società derivante dalla fusione avrebbe all’incirca il seguente azionariato: Stato tedesco 38%, altri azionisti Dt 20%, nocciolo duro Telecom 2,3%, altri azionisti Telecom 39,7% (in sostanza sarebbe una società pubblica tedesca)
Il 74% di Dt è ancora di proprietà dello Stato tedesco. La società derivante dalla fusione avrebbe all’incirca il seguente azionariato: Stato tedesco 38%, altri azionisti Dt 20%, nocciolo duro Telecom 2,3%, altri azionisti Telecom 39,7% (in sostanza sarebbe una società pubblica tedesca). Per evitare questa eventualità, il governo italiano si è detto favorevole alla fusione a due condizioni: che lo Stato tedesco esca al più presto da Dt e che l’unione avvenga «su basi paritetiche». Le dimissioni dell’ex ministro socialdemocratico Oskar Lafontaine, fermamente contrario alla privatizzazione, rendono più facili le cose. Altro punto a favore della privatizzazione: lo Stato tedesco ha bisogno di soldi per ridurre di almeno 20 miliardi di marchi il deficit pubblico.