Mario Margiocco, Il Sole-24 Ore 13/03/1999, 13 marzo 1999
Che cosa cambia per la politica e l’economia tedesche? Michael Heise capoeconomista della DG bank di Francoforte: «Cambia moltissimo
Che cosa cambia per la politica e l’economia tedesche? Michael Heise capoeconomista della DG bank di Francoforte: «Cambia moltissimo. Lafontaine e i suoi più stretti collaboratori erano dei personaggi unici nel panorama tedesco, decisi a portare avanti il loro schema: sostegno della domanda attraverso alti salari, alta tassazione sulle imprese, bassissimo costo del denaro, tassi di cambio semifissi per contraccolpi monetari che avrebbero disturbato quel rilancio economico che secondo loro era in arrivo attraverso il sostegno alla domanda, il tutto sotto l’occhio attento del Governo. Heichel, il sostituto ha un atteggiamento più positivo verso il mondo dell’economia». Che ruolo ha avuto l’euro e la polemica con la Banca Centrale Europea? «Un ruolo fondamentale. In tutta questa vicenda Lafontaine e i suoi uomini hanno dimostrato una notevole inesperienza. Gli attacchi allla Bundesbank prima e poi alla Bce sulla politica monetaria sono stati poco saggi. Non si fa così: si parla in privato con Wim Duisenberg o Hans Tietmeyer e gli altri per esporre le proprie ragioni. Lafontaine e i suoi ne sono usciti ammaccati. Anche perché si sono presi una bella responsabilità con gli investitori tedeschi ed europei, preoccupati per le polemiche tra il più potente ministro delle finanze d’Europa e la neonata Banca centrale, non hanno sottoscritto, come avrebbero potuto, titoli in Euro preferendo il dollaro. stato per l’euro un inizio più difficile del previsto al quale Lafontaine ha contribuito in modo determinante».