28 gennaio 2002
Canales Angelica Aurora, di anni 35. Peruviana, lunghi capelli neri, da sette anni baby sitter e cameriera a Torino
Canales Angelica Aurora, di anni 35. Peruviana, lunghi capelli neri, da sette anni baby sitter e cameriera a Torino. Conviveva col suo fidanzato, Sammouni Tawfiq, di anni 30, marmista, marocchino, geloso, puntiglioso, incline alla violenza, frequentatore assiduo della moschea, ultimamente disoccupato e costretto perciò a comprare a credito le schede telefoniche per chiamare i genitori in Marocco, cui era legatissimo. Abitavano in una delle tante soffitte di via Vanchiglia (cucina in ingresso, bagno, cameretta con divano marrone scuro), cui si accedeva dopo sei piani di ascensore, una stretta rampa di scale, un lungo ballatoio. Intorno alle 12 di venerdì 18, il Sammouni, al termine di una litigata forse per soldi, forse per gelosia, afferrò un fermacarte comprato per ricordo in vacanza e con quello fracassò la testa della Canales, seduta sul divano, indosso jeans neri, maglioncino blu, scarpe da ginnastica. Dopo aver osservato per un po’ la mano di lei protesa verso il bracciolo, s’andò a rintanare al bar sotto casa farfugliando frasi sconnesse.