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 2002  gennaio 29 Martedì calendario

«Attenti, intellettuali juke-box che rilasciate opinioni a tassametro, che eruttate pareri a un tanto a riga, che vi affannate fra un convegno e un salotto tv riaggiustandovi il ciuffo scompigliato: vi seppellirà non soltanto una risata, quando il pubblico non ne potrà più di voi, ma una formula matematica

«Attenti, intellettuali juke-box che rilasciate opinioni a tassametro, che eruttate pareri a un tanto a riga, che vi affannate fra un convegno e un salotto tv riaggiustandovi il ciuffo scompigliato: vi seppellirà non soltanto una risata, quando il pubblico non ne potrà più di voi, ma una formula matematica. Implacabile: U elevato alla meno 1(t,b)-U2(t,d)=Z elevato alla meno 1>0. Dimostra, fino a prova contraria, che se sarete famosi sarete anche fumosi. Che più apparite meno contate. Che più vi citano sui giornali più diventate, pardon, stupidi. E nel vuoto cerebrale non produrrete più la merce grazie alla quale vi guadagnate la vita: le idee. Opinionisti, siete spacciati, la matematica non è un’opinione. Il crudele verdetto proviene, e senza appello, dal più influente giurista americano, nonché docente all’università di Chicago, giudice potentissimo e blasé, arbitro nel caso Microsoft, creatore e signore del movimento "law and economics" che piega alle leggi di mercato anche le leggi tout court. A dire il vero per pronunciarsi sul bla-bla degli intellettuali onnipresenti e onniscienti qualche titolo Richard Posner ce l’ha, visto che a 62 anni ha scritto 31 libri, oltre 300 articoli, 19.000 sentenze o pareri, spaziando su argomenti vasti e vari quali l’impeachment di Clinton, la pornografia, Hegel, l’Islanda medievale, l’Aids, le adozioni (con proposta di libera compravendita di bambini), la vecchiaia e naturalmente le aborrite teorie liberal sui fondamenti etici della giustizia e della libertà. Massima competenza, dunque, sui colti incompetenti che saltabeccano di parere in parere, pur di apparire» (Giovanna Zucconi).