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 2002  gennaio 28 Lunedì calendario

«La Costituzione repubblicana è entrata in vigore il 1° gennaio 1948; il 18 aprile 1948, alle elezioni politiche la democrazia cristiana trionfa, sfiora con il 48,5% la maggioranza assoluta, mentre il Fronte democratico popolare ottiene il 31%; Luigi Einaudi è il primo presidente della Repubblica eletto; i presidenti del Consiglio saranno poi De Gasperi, Pella, Fanfani, Scelba, Segni, Zoli, i governi sempre democristiani cambiano spesso

«La Costituzione repubblicana è entrata in vigore il 1° gennaio 1948; il 18 aprile 1948, alle elezioni politiche la democrazia cristiana trionfa, sfiora con il 48,5% la maggioranza assoluta, mentre il Fronte democratico popolare ottiene il 31%; Luigi Einaudi è il primo presidente della Repubblica eletto; i presidenti del Consiglio saranno poi De Gasperi, Pella, Fanfani, Scelba, Segni, Zoli, i governi sempre democristiani cambiano spesso. Si spara sugli operai a Modena: ne muoiono sei. Il ministro Pacciardi propone una "polizia ausiliaria destinata alla difesa civile contro le quinte colonne"; gli impiegati dello Stato, "liberi di avere in privato le proprie idee politiche", hanno l´obbligo di fedeltà ai partiti della coalizione governativa; il governo tenta invano la legge elettorale maggioritaria detta "legge truffa". Ai giornalisti comunisti è vietato l´ingresso al Viminale e ad altri edifici ministeriali. Andreotti visita il generale Graziani ad Arcinazzo, Lauro regna su Napoli: "Abbiamo pazientato sette anni, ora pasta", è una battuta sui suoi metodi elettorali. Scandalo, Aiché Nanà si spoglia al "Rugantino" davanti ad Anita Ekberg, prefigurando "La dolce vita" di Fellini: il grande film sarà una sintesi del decennio insopportabile dei Cinquanta, e insieme l´inizio di un modo nuovo di guardare il mondo. Eppure, durante anni chiusi e oppressivi la cultura è vitale, va avanti: gli artisti polemizzano su arte figurativa o astratta; il cinema riscatta l´Italia agli occhi del mondo, discute di neorealismo e realismo, produce le opere più belle; Carlo Emilio Gadda, Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Cesare Pavese, Alberto Moravia, Goffredo Parise, Italo Calvino, Mario Rigoni Stern, Mario Tobino, Vasco Pratolini, Gianni Testori scrivono le loro opere più amate; Luchino Visconti mette in scena i suoi spettacoli teatrali indimenticati. La resistenza della cultura, memoria del passato e mònito per il presente, è l´insegnamento che la mostra romana "Dal neorealismo alla Dolce vita" può trasmettere oggi a tanti intellettuali e artisti perplessi, smarriti» (Lietta Tornabuoni).