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 2002  febbraio 11 Lunedì calendario

ANTINORI Severino Civitella del Tronto 6 settembre 1945. Ginecologo • «Uno dei pionieri dell’inseminazione artificiale

ANTINORI Severino Civitella del Tronto 6 settembre 1945. Ginecologo • «Uno dei pionieri dell’inseminazione artificiale. Ma è anche abituato a suscitare scandalo. A un certo punto ha cominciato a far nascere bambini da donne sempre più anziane: una aveva 63 anni quando rimase incinta. Un’altra volta per la fecondazione di una vedova usò il seme del marito morto» (Francesco Grignetti). «Non pago delle aspre critiche che si è attirato dichiarando di voler clonare l’uomo per dare figli a coppie colpite da irrisolvibili forme di sterilità [...] ora fornisce anche il luogo in cui l’evento si realizzerà: ”Molto probabilmente Israele. Se continuerà il clima di avversione contro il mio porgramma culturale e di ricerca scientifica chiederò asilo politico e scientifico a quel Paese. Il mondo mi deve tanto per quello che ho fatto. Pretendo rispetto. in atto nei miei confronti una campagna denigratoria”» (Margherita De Bac, ”Corriere della Sera” 11/3/2001) • «Afferma che la Scienza italiana è ormai nelle mani dei ”talebani” della Chiesa e così lui, Severino Antinori, abbruzzese di Civitella del Tronto ma laziale d’adozione, si è fatto cittadino del mondo. Parole che sanno di un po’ fuga, di emigrazione forzata verso paesi, così confessa, ”più laici e aperti”, e lontani, magari, dagli anatemi d’oltretevere e dai fulmini dell’ordine dei medci. Già, perché ad ogni annuncio choc che da quindici anni a questa parte sposta oltre i limiti del possibile le frontiere della fertilità, l’elenco dei nemici del ginecologo-mago ma per i più il ginecologo-stregone, anzi il ginecologo-kamikaze si allunga inesorabilmente. Eppure per essere visitati presso l’efficentissimo studio di via Tacito a Roma, ci si deve mettere in fila, le pazienti sono migliaia, e le speranze dure a morire, costi quel che costi, anche seicentomila lire a visita. Nulla è ostacolo infatti, tanto meno il tempo per il medico che ama definire ”missione” il proprio lavoro, e usa citare ad esempio il miracolo della gravidanza biblica di Sara, moglie di Abramo, ”resa fertile da Dio quando era, ormai, vecchissima”. Un po’ più anziana, forse di Rosanna Della Corte, la mamma-nonna che però aveva ben 62 anni quando con l’aiuto di Antinori nel 1994 mise al mondo un bambino, Riccardo, sottoponendosi all’esperimento pur di colmare, ”il vuoto per la scomparsa del mio primo figlio”, morto in un incidente. ”Voglio dare una speranza a chi non può avere bambini” ha sempre detto Antinori, stazza massiccia, baffi curati e voce rocaprofonda, ”padre” dichiarato di oltre duemila neonati, che ama farsi farsi fotografare con grappoli di bebè tra le braccia, da vero messia della provetta. Ritratti-manifesto che hanno accompagnato anche gli sfortunati tentativi del professore di scendere in politica, candidato alle regionali del Lazio nel 2000 con ”Autonomia liberale”, formazione, manco a dirlo, per il ”diritto alla vita”. Già perché Antinori, presidente del ”R.a.p.r.u.i”, associazione per la cura della sterilità, ha più volte dichiarato, senza paura di contraddirsi, di essere a favore di una revisione della legge 194. ”L’Osservatore Romano pensi ai bambini abortiti non a quelli che io faccio nascere”, disse una volta furente per un attacco del suo nemico tra i nemici, monsignor Elio Sgreccia, responsabile della Bioetica per la Santa Sede. Ama la tv il professore e infatti fu proprio in un talk show che nel 1988 fece sapere di aver creato il primo figlio-fratello, inserendo l’ovulo fecondato di una madre nell’utero della figlia. Preistoria, oggi, di fronte alle gravidanze in menopausa, ai gemelli su ordinazione, alle tecniche contro la sterilità maschile, tipo spermatozoi coltivati nel tessuto di ratto. Il professore si fa speaker delle proprie acrobazie scientifiche, ma di rado, poi, mostra il frutto degli esperimenti, appellandosi al diritto di privacy. Vedremo adesso cosà succederà con i bebè clonati, se nasceranno e soprattutto se saranno sani, interi, e non dei poveri e mostruosi tentativi della genetica. Ma il ”professor” Antinori è tranquillo. Il suo nume tutelare è Galileo Galilei. ”Parlo con lui dall’Aldilà ogni giorno” aveva dichiarato a ”Gente” nel 1997, aggiungendo che in mancaza di Galileo era solito apparirgli un altro grande: Napoleone Bonaparte» (Maria Novella De Luca, ”la Repubblica” 7/8/2001). «Ho pubblicato almeno cento articoli. Ce ne sono tre di valore mondiale. La mia tecnica di microinseminazione ha fatto scuola in tutto il mondo. Grazie alla ”tecnica Antinori” sono nati cinquecentomila bambini» (’La Stampa” 11/3/2001).