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 2002  febbraio 20 Mercoledì calendario

CORSICATO Pappi Napoli 12 giugno 1960. Regista • «[...] paragonato a Pedro Almodóvar [...] gira anche video d’arte, disegna le proprie opere come un pittore

CORSICATO Pappi Napoli 12 giugno 1960. Regista • «[...] paragonato a Pedro Almodóvar [...] gira anche video d’arte, disegna le proprie opere come un pittore. Accentra nelle sue mani tanti ruoli, quello di sceneggiatore, di scenografo, di costumista [...] ”Non è per eccesso di narcisismo. Ma perché tutti gli elementi sono fortemente espressivi, anche il semplice colore di una sedia” [...] E poi c’è la musica: ”I miei film nascono sempre da una musica” [...] Ha studiato danza e coreografia con Alvin Alley [...] ex studente di architettura [...]» (Lucia Coluccelli, ”Max” aprile 2001) • «A 29 anni, la folgorazione. Corsicato torna a Napoli: Elvio Porta sta girando Se lo scopre Gargiulo con Giuliana De Sio, Pappi è tra gli assistenti. Viene a sapere che Almodovar è a Roma per ritirare il David di Donatello per Donne sull’ orlo di una crisi di nervi. Pappi si imbuca alla cerimonia, lo avvicina, gli parla. ”Mi sono comportato come un fan, facendogli un discorso anche un po’ infantile: fammi venire sul tuo set, faccio qualunque cosa, anche solo guardare. Inspiegabilmente mi disse di sì”. Nuovo spostamento: Pappi raggiunge il set di Almodovar a Madrid. Il film è Légami, il fan osserva il suo idolo al lavoro, non si distrae un attimo e fa anche la comparsa. Passano altri due anni. Pappi è di nuovo a Napoli, per l’esattezza a Scampia, che allora si chiamava ”167”. Sta girando il suo primo corto, Libera, protagonista l’amica d’infanzia Iaia Forte. ”Tornato a Napoli scoprivo delle realtà che non conoscevo prima: Scampia, i neomelodici e quella desolazione che nasceva nei nuovi quartieri della periferia. Così decisi finalmente di raccontare delle storie. Mi trovai dietro una cinepresa, circondato da persone in attesa di ordini: mi bloccai, venni preso dal panico. Non avevo sceneggiatura, ma tutta la storia ben chiara nella testa. Accanto al panico cominciò però a farsi strada un’altra sensazione: un benessere mai provato prima. Ero su un set, stavo girando un film. Sì, mi dissi, è questo che devo fare nella vita”. Parte la grande avventura. Il corto viene presentato nel ”91 in una sala napoletana, il President: l’accoglienza è ottima. Incoraggiato, Pappi gira altri due corti, due ritratti di donna, ancora con Iaia Forte e con Cristina Donadio. Libera diventa il titolo del suo primo film, in tre episodi. Lo presenta alla Berlinale nel 1993 e scoppia il caso. ”I critici erano scioccati. Nessuno mi conosceva, non ero il solito cineasta romano. Non rappresentavo nessun salotto, nessuna lobby. Qualcuno scrisse: segnatevi questo nome”. Da Berlino la sua fama rimbalzò in Italia, Libera vinse il Nastro d’argento per la migliore opera prima e altri premi. Era fatta. Seguono altri due lungometraggi, I buchi neri nel 1995 e Chimera nel 2001. La partecipazione al film collettivo del 1997 I vesuviani con Capuano, De Lillo, Martone e Incerti. Due videoclip, con gli Almamegretta e Nino D’Angelo. E soprattutto 36 video d’arte: Corsicato segue il lavoro di Mimmo Paladino, Yannis Kounellis, Rebecca Horn e tanti altri» (Antonio Tricomi, ”la Repubblica” 23/12/2007).