varie, 22 febbraio 2002
Tags : Domenico De Sole
DE SOLE Domenico Roma 1 gennaio 1944. Avvocato. Consulente del fondo statunitense Overture acquisition corp
DE SOLE Domenico Roma 1 gennaio 1944. Avvocato. Consulente del fondo statunitense Overture acquisition corp. Ex amministratore delegato della Gucci • «Emigrato in America, lavoravo a Washington in uno studio legale e come avviene sovente oltre oceano sono passato all’attività in un’azienda […] La legge è un buon esercizio di logica, ma un avvocato pensa sempre all’impensabile. Se uno vuole un buon business, deve prendere dei rischi calcolati. Nel business è importante avere le caratteristiche di un buon esecutore. Tutte le aziende hanno buone strategie, la differenza sta nel come applicarle» (Alain Elkann, ”La Stampa” 7/1/2001). «Alto, fisico asciutto, 57 anni, nato a Roma da famiglia calabrese di Cirò, è stato avvocato di grido a Washington, nella Gucci entrò nel 1984 diventandone presidente per l’America. Poi, nel 1994 tornò in Italia, gli era stata affidata una missione davvero impossibile: salvare dal tracollo la celebre ”fabbrica del lusso” nata a Firenze nel 1921. […] ”Nel presidente e ammministratore delegato della Gucci non bisogna mai confondere la cortesia con la debolezza». Perché l’avvocato è la personificazione dell’affabilità, della gentilezza. Però, il salvatore della Gucci sa anche essere duro, con gli altri e con se stesso. Quando accorse al capezzale del declinante impero del lusso, la Gucci era stata valutata 300 milioni dollari: otto anni dopo, di dollari ne valeva 10 miliardi, l’ultimo fatturato è stato di 2 miliardi e 285 milioni, con un profitto record di 350 milioni. Ancora: nel 1995, quando entrò in Borsa, l’azione fu quotata 12 dollari: ieri era a 99 dollari. Cifre straordinarie. Come ci si è arrivati lo spiega il manager: ”In Gucci le regole sono poche, chiare: si deve lavorare 35 ore, al giorno, le cose devono essere fatte una settimana fa. Execution, execution e ancora execution: ovvero, delineata la strategia bisogna eseguire, eseguire, eseguire. Questo è il segreto del business”.Ricorda lo scenario ”orribile che mi trovai di fronte al mio arrivo a Firenze, nel 1994: nessuno lavorava più, nulla funzionava, era un viavai memorandum in cui tutti incolpavano tutti della fallimentare situazione. Dissi: ”Basta, invece di piangere ci vogliono idee. O mi aiutate oppure faccio io da solo però, non potendo licenziarvi perché siamo in Italia, mi prendo metà del vostro salario’. La risalita è stata immediata, dodici mesi dopo eravamo in Borsa, la nostra missione è produrre ricchezza per gli azionisti”» (Claudio Giacchino, ”La Stampa” 23/5/2002).