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 2002  marzo 21 Giovedì calendario

La prima macchina per preparare il caffè espresso fu brevettata a Milano, il 19 novembre del 1901, dall’ingegner Luigi Bezzera (prima esistevano solo rudimentali caffettiere con filtri in carta)

La prima macchina per preparare il caffè espresso fu brevettata a Milano, il 19 novembre del 1901, dall’ingegner Luigi Bezzera (prima esistevano solo rudimentali caffettiere con filtri in carta). Si trattava di una macchina a vapore in ottone cromato, a forma di cilindro, con una caldaia scaldata da un fornello a gas. Girando una manopola, l’acqua in ebollizione passava attraverso il caffè macinato contenuto nel filtro a una pressione di 1,5 atmosfere: un solo minuto di attesa e l’’espresso” scivolava direttamente all’interno delle tazzine, pronto per essere servito. C’era un solo problema: quel modello bruciava il caffè e lo faceva diventare amaro. Ciononostante, l’ingegnere Bezzera trovò subito un costruttore disposto a realizzarlo: Desiderio Pavoni. L’imprenditore, tre anni più tardi, fondò in una piccola officina di Milano l’omonima azienda che è ancora oggi una delle più famose produttrici di macchine da caffè nel mondo. Il primo modello della Pavoni, battezzato l’’Ideale”, era disponibile in varie dimensioni, a seconda delle destinazioni: case, bar, balere o altri luoghi di ritrovo. Fu un grande successo, tanto che i primi esemplari vennero venduti alla media di uno al giorno. Anche l’aspetto estetico era molto curato: visto che andava di moda lo stile Liberty, le macchine della Pavoni erano decorate con motivi floreali o piccole raffigurazioni di uomini o animali.