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 2002  marzo 21 Giovedì calendario

Ma il rito del caffè ha una storia molto più antica delle macchine che vediamo tutti i giorni nei bar

Ma il rito del caffè ha una storia molto più antica delle macchine che vediamo tutti i giorni nei bar. I primi a berlo, nell’Alto Medioevo (probabilmente verso il Milleduecento), furono gli etiopi. Le piante del caffè, infatti, crescevano spontaneamente e in abbondanza sugli altopiani dell’Abissinia, oltre i mille metri. Alcuni pastori della regione di Caffa (da qui il nome) si accorsero che le capre, dopo aver mangiato quei frutti rossi e tondeggianti, diventavano irrequiete e faticavano a prendere sonno. Dopo aver ridotto in polvere i chicchi, li versarono in acqua bollente (il cosiddetto metodo della ”decozione”) e ne ricavarono un infuso dalle proprietà energetiche. Quando partirono alla conquista dello Yemen portarono con sé molte tradizioni, compresa l’arte di preparare il caffè. Da lì l’usanza si diffuse in tutta l’Arabia, arrivò in Siria, in Iraq, in Iran e da ultimo in Turchia. Il cahuè, ovvero ”l’eccitante” – questo il nome con cui lo chiamavano i turchi – divenne ben presto un prodotto di largo consumo. A Istanbul la prima bottega per degustarlo fu aperta nel 1555. Dopo il Cinquecento in ogni angolo del Medio Oriente era possibile vedere qualcuno che bolliva acqua in un bricco, ci metteva dentro due o tre cucchiaini di polvere e versava il tutto in tazzine di porcellana riccamente decorate.