Giuseppe D’Avanzo, la Repubblica 22/03/2002, 22 marzo 2002
La mano che scrive le prime cinque pagine è diversa. «Appare nuova, più ”moderna”, addirittura pragmatica sullo sfondo del delirio ideologico
La mano che scrive le prime cinque pagine è diversa. «Appare nuova, più ”moderna”, addirittura pragmatica sullo sfondo del delirio ideologico. Tableaux meno paranoico dello ”scontro di classe”, capacità di cogliere le differenze (’Bankitalia e in parte la Cisl...”), dimenticato l’uso ossessivo delle maiuscole, inedito l’uso dei punti di sospensione. un inedito l’analisi non grossolana. Per l’opinione pubblica il ”Patto di Natale” del 1999, votato dal Parlamento, è uno dei momenti più efficaci, se non il frutto più maturo, della concertazione. Soltanto un raffinato osservatore, se non un addetto, è capace di comprendere che con il ”Patto di Natale” ebbe inizio la crisi della concertazione. ”Chi lo ha scritto - osserva Tiziano Treu, già ministro del Lavoro ed esperto di relazioni industriali - sa che cosa dice, è uno che se ne intende perché è vero...”» (Giuseppe D’Avanzo).