Anna Maria Salviati, Teresa , Messaggero, N.380 29/01/2002, 29 gennaio 2002
A due anni cantava a squarciagola ”Un bel dì vedremo”. A quattro declamava poesie di Trilussa nel teatrino che aveva aperto papà Alvaro, costruttore, appassionato d’arte e amatissimo presidente della Roma alla fine degli anni Sessanta
A due anni cantava a squarciagola ”Un bel dì vedremo”. A quattro declamava poesie di Trilussa nel teatrino che aveva aperto papà Alvaro, costruttore, appassionato d’arte e amatissimo presidente della Roma alla fine degli anni Sessanta. Ma la piccola Simona Marchini, folgorata a sette anni da una ”Madama Butterfly” all’Opera, continuava a pensare che da grande avrebbe voluto fare l’ostetrica o, in alternativa, l’acrobata in un circo. Finché non ha finalmente deciso che sarebbe diventata cantante lirica. (Inquadratura su Simona Marchini)