24 giugno 2002
Passerini Anna, di anni 69. Nata senza mascella, un tumore al cervello scoperto all’età di tre anni, completamente invalida da almeno mezzo secolo, era accudita dal fratello Passerini Gianfranco, di anni 71, alto, magro, gradevole d’aspetto, ex impiegato in una ditta di laminati a Linate, Milano
Passerini Anna, di anni 69. Nata senza mascella, un tumore al cervello scoperto all’età di tre anni, completamente invalida da almeno mezzo secolo, era accudita dal fratello Passerini Gianfranco, di anni 71, alto, magro, gradevole d’aspetto, ex impiegato in una ditta di laminati a Linate, Milano. Costui lasciava ogni mattina la casa in viale Padova, dove viveva con la moglie, e si recava dalla sorella, per pulire, far la spesa e chiacchierare con lei. Più volte le aveva detto che avrebbe dovuto ricoverarla in un istituto specializzato per curarsi meglio. La Passerini non ne voleva sapere così lui, alle 10 e 30 di mercoledì, le mise una mano davanti a naso e bocca e attese che lei reclinasse il capo sul tavolo da pranzo. Poi, calmo e composto, chiamò la polizia. Al terzo piano, scala B, di un condominio anni Sessanta in via Meda, accanto all’Alzaia Naviglio Pavese, Milano.