Luciano Canfora, "La Stampa" 25/6/2002, 25 giugno 2002
Samuel Dashiell Hammett (1894-1961), scrittore. Nato nel Maryland, va a scuola fino a quattordici anni, facendo poi lavoretti saltuari per tirare avanti e impiegandosi come infermiere d’ambulanza durante la Prima guerra mondiale
Samuel Dashiell Hammett (1894-1961), scrittore. Nato nel Maryland, va a scuola fino a quattordici anni, facendo poi lavoretti saltuari per tirare avanti e impiegandosi come infermiere d’ambulanza durante la Prima guerra mondiale. A vent’anni si fa assumere dalla Pinkerton, polizia privata specializzata nello spionaggio antioperaio: è questa, come dichiara più tardi, un’esperienza formativa, l’osservazione diretta della malavita «nel suo intreccio con la corruzione politica e il gangsterismo al servizio dei capitalismo» è per lui «una scuola impareggiabile». A metà degli anni 30 Hammett si avvicina ai movimenti di sinistra Usa: è contro la guerra di Spagna, raccoglie petizioni contro Franco e fondi per i lealisti repubblicani e organizza manifestazioni antinazismo: viene schedato e sorvegliato. S’iscrive al Partito del lavoro (il Pc è fuori legge dal ’48) e raccoglie soldi destinati a far uscire di prigione le persone arrestate perché sospettate di appartenere al partito (in particolare gli sceneggiatori licenziati dai produttori). Diventa amministratore del fondo cauzioni del Civil Rights Congress: il pubblico ministero pretende da lui, sin dal primo processo a suo carico (9 luglio 1951) che faccia i nomi di coloro che versano soldi per questo fondo, Hammett non parla e va in galera per sei mesi, con l’accusa di disobedienza alla Corte. Il secondo processo si svolge il 26 marzo 1953: è MacCarthy a interrogarlo. Non otterrà altro che l’epurazione dei libri di Hammett dalle biblioteche americane (per riammetterli ci vorrà un intervento di Eisenhower).