Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  marzo 18 Sabato calendario


L’orso russo

Se v’interessa. 500 milioni di salmoni del Pacifico sono già in ritardo di un mese per arrivare ai fiumi russi, quelli lassù della Kamchatka, dove hanno la fissa di tornare da millenni per riprodursi. Bon. 500 milioni di salmoni come quelli significano più o meno 5 miliardi di chili di pesce. Cosicché decine di migliaia di orsi, che contano su quei pesciacci per passare un inverno a meno 40 gradi, aspettano terrorizzati da un mese, che non è detto diventino due. Ma cosa fanno, nel frattempo, quei tremendi colossi? La parola agli esperti: “Niente, aspettano. Mangiano erba e passeggiano per la Kamchatka”. Non so se vi rendiate conto di cosa voglia dire mangiare erba passeggiando per la Kamchatka con la bella prospettiva di lasciarci la pelle. Niente, fatto sta che quelli aspettano. Migliaia, decine di migliaia, centinaia di migliaia, forse, di bestie enormi con unghie e denti tanto, che se fossero francesi sarebbero in marcia sull’Eliseo e avrebbero già devastato tutti les boulevards de Paris, stanno lì come pecore pregando tutte le loro madonne che arrivino quei tortelloni dei salmoni. E noi? Dovremmo, noi compagni, aver paura dell’orso russo?