"Il Foglio", 19/3/2002 pagina 1., 19 marzo 2002
«I fratelli e le sorelle di mia madre erano tipi piuttosto eccentrici. Una delle mie zie preferite era un’incontenibile soprano
«I fratelli e le sorelle di mia madre erano tipi piuttosto eccentrici. Una delle mie zie preferite era un’incontenibile soprano. La incontravi sulla Quinta Strada mentre aspettava l’autobus, e spalancava la bocca cominciando a gorgheggiare scale, pretendendo che tu facessi lo stesso. Era una giocatrice impenitente. Aveva una strana fobia per i microbi e puliva periodicamente i mobili con un solvente. Però aveva uno charme incredibile e io l’amavo moltissimo. Non si poteva dire lo stesso di suo marito. Dopo aver passato trent’anni a litigarci tentò di farla fuori a colpi di mazza da golf... Il mio zio più brllo invece era un rubacuori... Quando si separò da sua moglie, ricca tanto quanto lui, fece fuori tutti i suoi soldi regalando pellicce alle ragazze... C’era anche uno zio che masticava carbone. Dopo anni di questa cosa i suoi denti erano diventati neri... Aveva un’amante che teneva nascosta in casa. Non permise a nessuno di vederla, almeno fino al giorno in cui si tirò un colpo e non fu più in grado di entrare nella sua abitazione» (Dalla memorie di Peggy Guggenheim).