Il dott. Abdul Hamid Zanganeh, ex-ministro persiano dell’Educazione nazionale, è morto all’ospedale per emorragia. Egli era stato ferito lunedì scorso in un attentato di fronte all’Università di Teheran, dove insegnava. Subito dopo l’attentato, che era stato effettuato da un giovane studente di Teheran, Hosseinghomi, era stato detto che le condizioni del paziente non erano gravi. Dei quattro colpi sparati, uno solo, infatti, lo aveva raggiunto. Un intervento operatorio sembrava aver dato risultati soddisfacenti, ma poi intervenne un fatale aggravamento. Ieri sera è stato annunciato ufficialmente che, dopo l’imposizione della legge marziale avvenuta il 20 marzo, sono stati tratti in arresto dodici membri dell’organizzazione musulmana « Fadayan », cui apparteneva l’assassino del Premier. Zanganeh, che era stato nominato ministro dal defunto Premier Razmara, di cui era molto amico, era anche presidente della facoltà di giudisprudenza della Università di Teheran. Recentemente aveva vietato alcune manifestazioni di studenti di sinistra. Come ministro dell’Educazione, Zanganeh aveva introdotto severe leggi sulla stampa particolarmente dopo l’attentato contro lo Scià. Queste disposizioni erano state abolite recentemente. Zanganeh è stato ministro della Pubblica Istruzione per due volte: dal 1949 al 1950 e fu nuovamente nominato dal defunto Premier Razmara il 5 febbraio dell’anno scorso malgrado l’opposizione di molti giornali. Unitamente ad altri ministri si era dimesso dopo l’assassinio di Razmara.
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