I vietnamiti invadono la Cambogia, cade dopo quattro anni il regime di Pol Pot, che ha provocato due milioni di morti su una popolazione di sei milioni. I vietnamiti insediano un governo-fantoccio filosovietico.
«Che cosa sono Vietnam, Laos, Cambogia se non i Balcani del nostro tempo?»: con tutta l’arbitrarietà di simili accostamenti storici e insieme con una certa forza di rappresentazione, la frase ricorre sovente. Essa è anche un segno che per fortuna la vera penisola balcanica ha cessato di essere quel focolaio di attriti e di conflitti delle generazioni passate. Con tutto ciò l’invasione per interposto Vietnam lanciata da Mosca in Cambogia suona oggi come monito potente a Belgrado e a Bucarest. Non è certo un caso che, a differenza dei governi «satelliti» vecchi e nuovi (Afghanistan compreso) che si sono affrettati a riconoscere il regime installato a Phnom Penh, la Romania abbia duramente preso posizione contro l’intervento vietnamita in Cambogia» (Dino Frescobaldi sul Corriere della Sera).
Il Vietnam si schiera con l’Unione sovietica e per questo i cinesi lo invadono. «Il 17 febbraio 1979 le forze cinesi varcarono il confine dirigendosi verso Hanoi. L’Esercito Popolare di Liberazione cinese aveva ammassato più di 600.000 uomini e 400 carri armati al confine vietnamita, anche se poi solo una parte fu effettivamente coinvolta negli scontri: a ovest tre corpi d’armata (l’11º, il 13º e il 14º), agli ordini del generale Yang Dezhi, dovevano puntare sulla città di Lao Cai, mentre a est i sei corpi d’armata (41º, 50º, 42º, 54º, 55º e 43º) del generale Xu Shiyou dovevano prendere Cao Bang e il capoluogo provinciale di Lang Son, posto ad appena 120 chilometri da Hanoi. L’esercito vietnamita fu colto impreparato dall’attacco cinese: agli ordini del capo di stato maggiore dell’esercito Văn Tiến Dũng, nel nord vi erano circa 100.000 uomini pronti al combattimento, appartenenti in maggioranza ai reparti paramilitari delle guardie di frontiera e alle milizie di difesa regionale; mentre questi impegnavano i cinesi lungo la frontiera, i reparti regolari vietnamiti iniziarono ad allestire una linea di difesa attorno ad Hanoi, anche se dopo i primi rovesci furono rapidamente inviati in prima linea» (wikipedia).

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