Si annuncia ufficialmente che tutte le truppe russe rimaste a Teheran sono state ritirate dalla stazione ferroviaria, dai centri di comunicazione e dagli alloggiamenti. Il principale accampamento russo si trova ora a sei chilometri e mezzo a nord della città. A Teheran corre voce che le truppe britanniche e americane si stanno trincerando nel sud e che quelle persiane si dirigono verso il nord, nonostante il rifiuto russo. La guarnigione di Teheran è stata rinforzata con cavalleria e fanteria persiana e anche con forze corazzate provenienti da sud. Secondo il corrispondente della Reuter si ha sempre l’impressione che il Governo sovietico gradirebbe negoziare direttamente con le altre Potenze interessate. Dopo il ritiro delle truppe russe dalla capitale il Primo ministro iranico ha invitato il sindaco di Teheran e altri alti funzionari a dimettersi in conformità ai desideri espressi in proposito dai Russi. Si crede che essi verranno sostituiti con elementi filo-sovietici. I motivi del rifiuto opposto dal Governo di Mosca al passaggio delle truppe governative traverso la zona d’occupazione sovietica sono esposti dall’ agenzia Tass in un dispaccio trasmesso da radio Mosca che dice: «La necessità di impedire che il transito di rinforzi governativi attraverso la zona d’occupazione sovietica nell’Iran provochi degli incidenti dannosi sia al Governo di Mosca sia a quello di Teheran rende per il momento inaccettabile la richiesta del Governo iranico». «Il Governo di Mosca — prosegue la Tass — ha fatto presente, nella risposta alla nota di protesta persiana, che le accuse contro la Russia non hanno alcun fondamento».
Teheran, 4 febbraio notte. Un attentato è stato perperato oggi contro lo Scià durante la cerimonia organizzata nell’anniversario della fondazione dell’Università di Teheran. II sovrano stava entrando nella sede dell’Università quando un giornalista gli ha sparato contro cinque colpi di pistola. Una pallottola ha colpito lo Scià a una gamba ed al labbro superiore, un altro colpo lo ha raggiunto al fianco, mentre altri tre hanno perforato il suo cappello. Numerose persone si sono immediatamente lanciate contro l’attentatore e lo hanno selvaggiamente percosso (dal Corriere della Sera)
Dalle ultime informazioni risulta che nei disordini provocati da cinquemila studenti comunisti a Teheran questa mattina, si sono avuti tre morti ed oltre duecento feriti. Dopo cinque ore di lotta in azioni sparse, i dimostranti comunisti sono stati dispersi e poi volti In fuga dalla polizia e dagli elementi anti-comunisti. La polizia, nella maggior parte dei casi, ha fatto fuoco in aria, e s’è servita apre. ferenza di sfollagente, getti di acqua e bombe lacrimogene. I giovani nazionalisti, seguaci di Mossadeq, hanno incendiato la sede comunista del «-Movimento per la pace », devastando le sedi delle pubblicazioni comuniste e fatto grandi falò nelle strade degli opuscoli e volantini di propaganda comunista. Le autorità di polizia persiane hanno ordinato a Michael Clark, corrispondente del New York Times, di lasciare l’ Iran entro quarantotto ore. Il Clark è accusato di essere un agente della Anglo-Iranian Oil Company.
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