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I teatri attivi in Italia. Quanto costa la Scala. “Il brigidin” di Verdi
• In Italia sono attivi 1.166 teatri (Carolyn Abbate e Roger Parker, Storia dell’Opera, Edt 2015).• «A Milano i nobili erano abituati a entrare nel Teatro alla Scala (allora Teatro Regio) verso le sei del pomeriggio, insieme alla servitù che, prima dello spettacolo, preparava la cena nelle piccole cucine collocate dietro ai palchi. Dagli archivi del Teatro meneghino spuntano le locandine del 1861: il prezzo del biglietto serale era di 2,60 lire (circa 12 euro), mentre l’accesso al loggione costava 0,90 lire, aumentate a una lira subito dopo l’unità d’Italia (4,5 euro)» (Francesca Barbieri - Rosalba Reggio, Il Sole 24 Ore 17/1/2011).• Verdi è deputato nel primo Parlamento italiano per il collegio di Borgo San Donnino (Fidenza: vedi 17 gennaio). In una delle sedute della Camera, a cui partecipa, compone la romanza per canto e piano Il brigidin (Montanelli).
2 gennaio 1861
Si scioglie l’Accademia Filarmonica
• In Roma è sciolta l’Accademia Filarmonica, della quale facevano parte un 400 persone della migliore cittadinanza (Comandini)
6 gennaio 1861
Regio decreto sulla protezione dei diritti d’autore
• Regio decreto dà esecuzione dal 15 corr. alla convenzione 30 nov. 1860 tra il regno di Sardegna ed il regno della Gran Bretagna per la protezione dei diritti di autore di opere letterarie ed artistiche ratificata il 4 corr (Comandini)
11 gennaio 1861
Disordini al teatro Apollo di Roma durante il Trovatore
• A Roma al teatro Apollo alla rappresentazione del Trovatore, per il coro «Si, domani, la nostra bandiera Di quei merli piantata sull’alto…» clamorosa dimostrazione in senso italiano. Il gen. Goyon intervenuto alla rappresentazione, vedendo l’esaltazione del pubblico, minaccia di far sgombrare la sala. È arrestato certo Piperno; e ad una trentina di giovani è vietato di frequentare il teatro (Comandini)
Concerto di beneficienza a Messina
• In Messina nel teatro Vittorio Emanuele a sera gran concerto a cura della brigata Pistoia a beneficio del primo asilo infantile intitolato a Garibaldi inaugurato il 1 gennaio (Comandini)
14 gennaio 1861
Il principe di Carignano allo spettacolo del San Carlo
• In Napoli il principe di Carignano interviene ufficialmente allo spettacolo del San Carlo (Comandini)
17 gennaio 1861
È morta Lola Montez
È morta a New York la ballerina e attrice irlandese Lola Montez, al secolo Maria Dolores Eliza Rosanna Gilbert, nominata da Luigi I di Baviera contessa di Landsfeld . Aveva quarant’anni. La Perseveranza ha dato la notizia definendola «ganza di molti amanti e sposa di parecchi mariti» ma assicura che è scomparsa quasi in odore di santità, mostrando «gran pentimento» per la vita trascorsa. L’hanno trovata esanime, con la Bibbia aperta sulla storia di Maddalena.
20 gennaio 1861
Vietata l’esecuzione del Trovatore al teatro Apollo di Roma
• Essendosi rinnovata ieri sera al teatro Apollo di Roma la clamorosa dimostrazione per il solito coro del Trovatore oggi monsignor Matteucci proibisce l’esecuzione ulteriore di tale opera; questa sera si dà la Traviata, qui detta Violetta. Il pubblico rinnova per questa opera le dimostrazioni alla frase del dottore nell’ultimo att «La tisi non le accorda che per poche ore» alludendo a Gaeta (Comandini)
La canzone popolare sulla medaglia conferita dal papa
• A Roma corre per le bocche del popolo una canzone che, alludendo alla medaglia conferita dal papa ai combattenti per la causa pontificia a Castelfidardo (una croce capovolta entro cerchio) dice «L’armi cosmopolite – s’ebbero in guiderdone – sul campo – acquevite, – a Roma il ciambellone» «Aversi l’acquavite» vuol dire in gergo romano pigliare le busse (Comandini)
25 gennaio 1861
Muore il famoso artista cantante G. B. Velluti
• Muore a Mira ad 80 anni il famoso artista cantante G. B. Velluti (Comandini)
27 gennaio 1861
Verdi si presenta alle elezioni
• Giuseppe Verdi, su pressioni di Cavour, si presenta alle elezioni per il primo Parlamento nazionale nel collegio di Borgo San Donnino. [Leggi l’articolo di Giuseppe Martini]
Festa di militari al teatro Regio di Mantova
• A Mantova al teatro Regio festa tutta di militari: doveva essere data dal reggimento Don Miguel, tutto di ungheresi, beneviso alla cittadinanza, ma l’autorità militare ha voluto vi partecipassero anche gli altri reggimenti qui di stanza; così la cittadinanza si è astenuta (Comandini)
28 gennaio 1861
I principi Umberto ed Amedeo al teatro Niccolini di Firenze
• In Firenze i principi Umberto ed Amedeo, che vanno visitando la città, intervengono questa sera acclamati al teatro Niccolini (Comandini)
30 gennaio 1861
Alla Scala fischiato spettacolo del “Mosè”
• A Milano, la sera, alla Scala clamorosa chiassata contro il già fischiato spettacolo del Mosè. Sono restituiti i danari al pubblico (Comandini)
1 febbraio 1861
Muore a Torino l’attrice Carlotta Marchionni
• Muore in Torino Carlotta Marchionni (n. Pescia 16 giugno 1796) fino al 1840 celebre attrice drammatica, amica già dei patriotti cospiratori del 21; colta e brillante per intelligenza e per spirito (Comandini)
3 febbraio 1861
Verdi deputato su pressioni di Cavour
• Giuseppe Verdi, su pressioni di Cavour, si presenta alle elezioni (23 gennaio 1861) per il primo Parlamento nazionale: «Gli elettori di Borgo San Donnino lo mandarono deputato al parlamento italiano (il 3 febbraio); egli accettò nella lusinga di poter riuscire utile all’arte sua, quando vide che in quei tempi di lotte politiche, non era il caso di pensare a progetti di legge che l’arte proteggessero, si appagò di prender posto nelle file della grande “armata del silenzio” e si ritrasse presto dall’agone, declinando il mandato, felice di aver assistito alla solenne seduta del 17 marzo 1861 di quell’anno e di aver dato il suo voto alla proclamazione ufficiale del Regno d’Italia» (A. G. Corrieri). [Almanacco 1901].• «(…) Alla Camera non prese mai la parola. Tutta la sua attività politica consistette nell’alzarsi quando Cavour si alzava e nel sedersi quando Cavour si sedeva. “Dovendo fare la mia biografia come membro del Parlamento – scrisse a Piave quattr’anni dopo – non vi sarebbe altro che imprimere in mezzo di un bel foglio di carta: i 450 non sono veramente che 449 perché Verdi come deputato non esiste”». [Montanelli 1971]
13 febbraio 1861
La Marmora consegna al Re una lettera del re di Prussia
• Il Re passa la maggior parte della giornata a caccia nel reale parco di Monza; ma la sera ritorna a Milano ed interviene con la duchessa di Genova allo spettacolo alla Scala, dove alle 10 riceve la visita del gen. La Marmora che consegnagli piego contenente, vuolsi, lettera autografa del re di Prussia; poi arrivagli l’annunzio della resa di Gaeta, che conosciuta dal pubblico, dà luogo a grande dimostrazione (Comandini)
18 febbraio 1861
E alla fine l’Inno nazionale di Notaro
Al calare della sera la folla non abbandona le strade. Le bande militari suonano nelle piazze. L’appuntamento principale è in piazza Castello, dove suona il corpo di musica della Guardia nazionale di Torino diretto da Camillo Demarchi, con cento coristi diretti da Luigi Rossi. In programma un galop di Ricordi, la sinfonia della Gazza ladra di Rossini, un valzer di Strauss, il preludio all’Ernani, il coro e la sinfonia dell’Aroldo di Verdi, preludio e coro degli Orazi e Curiazi di Mercadante, preludio, brindisi e duetto della Traviata, ancora di Verdi, una polka di Demarchi. Il concerto si conclude sulle note di Novaro (e le parole di Mameli) dell’Inno nazionale. [G.Po. 17/2, 18/2/1861]
19 febbraio 1861
A Napoli incendio distrugge il Teatro Nuovo
• A Napoli nella notte sopra oggi incendio distrugge il Teatro Nuovo a Montecalvario (Comandini)
21 febbraio 1861
Morti Scribe e l’attore Gustavo Modena, a Torino gira l’automotiva
Il mondo del teatro e l’Italia di fede repubblicana sono in lutto. A Parigi è morto l’altro giorno Augustin Eugène Scribe, autore di oltre 500 commedie leggere. Torino, in via della Zecca 29, oggi via Verdi, nel 1856 gli dedicò un teatro da 1.200 posti, apprezzato anche da Cavour. Che invece detesta, ricambiato, Gustavo Modena, considerato il più grande attore italiano del momento. Nato a Venezia nel 1803, è morto stanotte a Torino, sfinito dalla sifilide. Ardente mazziniano e repubblicano, è stato fra i primi a declamare la Divina Commedia sul palcoscenico e ha portato in scena anche aneddoti eroici dell’impresa dei Mille. Ma la Torino mondana preferisce oggi parlare dell’«Automotiva», ibrido fra una carrozza e una locomotiva a vapore. Da 48 ore circola per le vie. Ideata dal generale Bordino, è più ferma che in movimento. Ma stupisce. La cronaca politica cita invece una lettera di Cavour a Bettino Ricasoli. Scrive: «Dopo la presa di Gaeta, Roma deve essere la prima stazione a cui rivolgere i nostri passi». Dalla capitale del Papa giunge notizia che gli universitari beffano la polizia e distribuiscono coccarde tricolori. A Napoli i Carabinieri stroncano uno sciopero di 250 portuali. In America si annuncia la nascita della marina militare della neonata Confederazione degli stati sudisti (Maurizio Lupo, La Stampa 20/2/2011).
22 febbraio 1861
I funerali di Gustavo Modena
• A Torino i funerali di Gustavo Modena compionsi senza accompagnamento religioso per espressa volontà del defunto. Seguono il feretro, preceduto da una bandiera tricolore, più di mille persone, tra le quali notansi Türr, Bixio, Mordini, Crispi, Brofferio, Mauro Macchi. Il ministro dell’istruzione, Mamiani, ha proibito agli studenti di intervenirvi con la bandiera dell’Università. Grandi commenti, essendo forse questo il primo funerale non religioso avvenuto in Torino (Comandini)
24 febbraio 1861
Fischiato il “Nabucco” alla Scala di Milano
Il vessillo borbonico sventola ancora invitto sulla fortezza di Civitella del Tronto, in Abruzzo. Dal 13 febbraio le truppe rimaste fedeli a Re Francesco II delle Due Sicilie sono sottoposte a un duro bombardamento. Con quelle di Messina sono gli ultimi due presidi armati dell’esercito regolare borbonico. Il generale sabaudo Carlo Mezzacapo martella Civitella con 20 speciali cannoni, ideati dal generale Giovanni Cavalli. I borbonici rispondono con 23 bocche da fuoco. Da Roma Maria Sofia di Baviera, moglie di Francesco II, manda a dire ai resistenti: «Vorrei morire negli Abruzzi in mezzo a voi, bravi combattenti». Da quel sabato il fuoco piemontese diventa ininterrotto. Resiste all’Italia unita anche il vescovo di Avellino, monsignor Gallo. Rifiuta di riconoscere Vittorio Emanuele II Re d’Italia. Così la Santa Sede lo richiama dalla Diocesi, sotto scorta. Mentre a Torino Re Vittorio riceve una deputazione di cittadini. Guidati da Luigi Cibrario, gli offrono una corona d’oro e diamanti, che lo proclama redentore «dell’impero italico». In serata il Teatro Regio è in festa. Fra il pubblico siede in platea il musicista Giuseppe Verdi, giunto a Torino come deputato di Borgo San Donnino. Appena lo riconoscono «è salutato da calorosa dimostrazione». La stessa sera il teatro «La Scala» di Milano mette in scena il suo Nabucco. Ma l’esecuzione è giudicata pessima ed è «clamorosamente fischiata» (MAURIZIO LUPO, La Stampa 24/2/2011).
Verdi al Teatro Regio
• A Torino Verdi, arrivato alla capitale come deputato di Borgo San Donnino, entra questa sera al Teatro Regio a prender posto in una sedia chiusa, e, subito notato, è fatto segno a calorosa dimostrazione (Comandini)
2 marzo 1861
Giovani volantinano contro la musica straniera
«Ieri sera, nei saloni dell´Accademia Filarmonica di Torino, un gruppo di giovani ha distribuito ai presenti copie del Mondo Illustrato, con in prima pagina un articolo in cui si denunziava l’“esotismo” musicale di cui soffrono i nostri connazionali, da Palermo ad Asti. “Mentre oltralpe e oltremare Rossini e Bellini fanno le spese di ogni ceto, mentre della musica di questi sommi risuonano le più remote contrade - perfino le Indie - fra noi, nelle terre di quei sommi, si danno concerti con Meyerbeer, Gounod, Adam, Beethoven. Questo sarebbe un delitto di lesa nazionalità, se non fosse già un’offesa al buon gusto».
3 marzo 1861
Cantata al Regio in gloria di Gaeta
«Ieri sera alle otto, nella platea del Teatro Regio di Torino, è andato in scena l’atteso spettacolo i cui proventi andranno a beneficio dei feriti dell’armata d’Italia. La cantata - dal titolo Il Grido d´Italia - è opera del tenore Giuglini, che si rivela anche compositore. Il poeta ci porta con il pensiero a Gaeta, tra i nostri combattenti di recente vincitori, e qui l’autore passa la voce a un soprano, che interpreta una donna italiana, fiera e dolente: “Madre anch’io, due figli ho morti/immortal corona ai forti”. La vittoria conseguita in quella contrada del mar Tirreno ha spianato l´avvenire alla libertà. “Gioisci, Italia. Come incenso sale/al cielo il tuo gioir”» (Nello Ajello, la Repubblica 2/3/2011).
8 marzo 1861
Napoleone III dialoga con gli artisti del Teatro Italiano
• A Parigi, a Corte concerto dato dagli artisti del Teatro Italiano. Napoleone III rivolgesi loro dicendo: «Vanno bene le cose d’Italia?» — «Oh! sì, sire, grazie a vostra maestà!» — «Siete contenti di me?» Gli artisti avendo manifestato qualche timore per l’avvenire, Napoleone risponde: «Oh! tout est bien fini... mais prenez patience: il faut aller doucement» (Comandini)
14 marzo 1861
Teatro chiuso per debiti
Rappresentazione sospesa questa sera al teatro Regio di Torino: gli impresari, i fratelli Marzi, sono fuggiti per debiti. [G.Par. 16/3/1861]
Chiuso il teatro Regio a Torino
• A Torino proprio questa sera il Regio è chiuso e la stagione teatrale troncata, l’impresa mancando da varii giorni ai proprii impegni verso i cantanti e le masse, trovandosi essa con un deficit di 70.000 franchi (Comandini)
17 marzo 1861
Teatro
• Firenze, al Goldoni Rosmunda di Alfieri, con farsa; alla Pergola due balli di Rota con frammenti di Lucia di Lammermoor. Torino, al Vittorio Emanuele tra gli atti della Cenerentola di Rossini suona il celebre concertista di mandolino Giovanni Vailati, il cieco di Crema. [M.T. 16/3/1861, G.Po. 17/3/1861, M.Ill. 23/3/1861]
18 marzo 1861
Il Comune di Torino progetta un Conservatorio
L’Opinione scrive oggi:«Il municipio di Torino ha incaricato una commissione di stendere un progetto di scuole musicali. Il municipio, a nostro avviso, dovrebbe limitarsi a istituire due scuole, l’una di cori e l’altra di strumenti d’arco (...). Però ci vien detto che la Commissione non intenda restringere entro tale spazio il suo lavoro e voglia presentare nientemeno che il progetto di un Conservatorio torinese. Se così sta la cosa, nutriamo grave timore che non si giunga ad alcun pratico risultato [...] Un nuovo Conservatorio a Torino sarebbe uno spreco del denaro pubblico. Se il municipio vuol procurare a quelli fra i suoi amministrati, che vi si dimostrano atti, i mezzi di intraprendere la carriera musicale, sia come compositori , sia come esecutori, nulla si oppone a che, venendosi ad una radicale riforma dei Conservatorii di Napoli e di Milano, ad esso sia lecito di fondare nei medesimi parecchi posti gratuiti per i giovani torinesi. Sarà sempre questa una spesa di molto inferiore a quella che si domanda per il Conservatorio. L’utilità, la necessità delle scuole di cori e strumenti ad arco è dettata dalla misera condizione del teatro Regio (leggi qui tutto l’articolo).
26 marzo 1861
Successo all’Odéon di Parigi
• Successo notevole della Ristori a Parigi all’Odéon nella Beatrice, nuovo dramma di Legouvé (Comandini)
30 marzo 1861
Apertura straordinaria per la Scala
• A Milano con spettacolo a favore dell’ospizio dei ciechi è aperta questa sera straordinariamente la Scala, per farla ammirare al battaglione della guardia nazionale mobilizzata di Napoli (Comandini)
2 aprile 1861
Alla Scala banchetto per la guardia nazionale di Napoli
• A Milano alla Scala banchetto della guardia nazionale milanese alla guardia nazionale mobilizzata di Napoli (Comandini)
3 aprile 1861
Militari francesi in palcoscenico per beneficenza a Roma
• A Roma al teatro Tordinona (Apollo) militari francesi danno uno spettacolo di varietà (vaudeville) a beneficio dei poveri di Roma. Grande concorso come manifestazione di simpatia per i soldati di Magenta e di Solferino. Il gen. Goyon aveva preventivamente pubblicato un avviso perchè non fosse dato pretesto a manifestazioni politiche. Tre signore che, in un palco, avevano esposti al parapetto, uno accanto all’altro, i loro scialli formanti i tre colori italiani sono state invitate da un maresciallo francese a ritirarli (Comandini)
13 aprile 1861
Tonfo a Parigi del Tannhäuser di Wagner
Urla, fischi e risate hanno accolto all’Opéra di Parigi il Tannhäuser di Wagner: «Ai ripetuti timori espressi sulla lunghezza del lavoro, replicai che non comprendevo tale inquietudine. Non era possibile, infatti, annoiare un pubblico abituato a divertirsi nell’ascoltare la Semiramide di Rossini. Tuttavia, io dimenticavo che in queste rappresentazioni il pubblico non si cura né dell’azione né della musica, e che la sua attenzione si rivolge solo ai virtuosismi dei cantanti. Ora, il Tannhäuser non era stato composto per le esibizioni dei cantanti…» (Wagner) • «Gli ascoltatori parigini erano ben disposti verso le novità, anche brusche, ma respinsero il linguaggio musicale dell’opera germanica per eccellenza: qualcosa di analogo, ma amplificato fino ad un esito catastrofico, si ebbe con il successivo sforzo di importazione musicale, il Tannhäuser del 1861, fischiato da un pubblico di autentici congiurati, intellettuali, aristocratici, membri del Jockey club: con una conseguente sfortuna teatrale del malcapitato, duramente respinto» (Mario Bortolotto).
15 aprile 1861
A Parigi si sospende il Tannhäuser
Wagner è partito da Parigi. Le rappresentazioni del Tannhäuser cessano dopo la terza replica.
16 aprile 1861
• A Padova la musica del reggimento ungherese suona in piazza dei signori. La polizia ha proibito agli abitanti sulla piazza di accogliere persone alle finestre, che restano tutte chiuse; ma la gente, affollata sulla piazza dal lato opposto al caffè militare, saluta con applausi continui la banda ungherese, poi l’accompagna applaudendo fino alla caserma (Comandini)
27 aprile 1861
• A Palermo al teatro Bellini clamorosa dimostrazione al grido: «Viva Garibaldi.» (Comandini)
5 giugno 1861
Cavour morente
• Fra’ Giacomo da Poirino somministra al conte di Cavour, prossimo alla morte, l’estrema unzione. Nel pomeriggio il re Vittorio Emanuele II gli fa visita. • Un telegramma privato dell’attrice Adelaide Ristori viene trasmesso da Parigi alle 3 del pomeriggio al suo amico conte di Cavour, in punto di morte: «Très inquiets sur votre santé, nous vu prions de nous faire savoir télégraphicament de vos nouvelles» («Molto preoccupati sulla vostra salute, vi preghiamo di farci avere telegraficamente vostre notizie», ndr). [Epistolario. 1861, 3 tomi di p. XXXII-1304, Leo S. Olschki Editore, euro 150]
12 giugno 1861
• A Roma, al teatro Alibert, in via Margutta, avendo la ballerina protratta a questa sera la propria beneficiata in segno di lutto per la morte di Cavour, il pubblico le fa questa sera calorosa dimostrazione, con omaggio di fiori dai tre colori italiani e stemma sabaudo. La manifestazione svolgesi tra grida di: Viva Vittorio Emanuele! Viva l’ltalia. Il gen, De Goyon dal proprio palco grida e prolesta. Un mazzo di fiori recante, a posta, il giglio borbonico, emblema di Francesco II, è sonoramente fischiato. Il teatro è fatto sgombrare (Comandini)
21 giugno 1861
• A Milano allo spettacolo del Filodrammatici Stefano Canzio con la moglie Teresita Garibaldi, sono fatti segno a popolare dimostrazione (Comandini)
1862
«Sentiranno il Trovatore anche in Africa e in India»
Verdi scrive all’amico Opprandino Arrivabene: «Quando tu andrai nelle Indie e nell’interno dell’Africa sentirai il Trovatore» (leggi qui l’articolo).
Sabato 26 agosto 1944
Vietati in Iran i film non sovietici
LISBONA - Secondo una ordinanza delle autorità bolsceviche di occupazione nell’ Iran settentrionale d’ora innanzi sarà permessa la proiezione soltanto di pellicole sovietiche. L’ordinanza precisa che, in particolare, sono vietati tutti i film nordamericani, inglesi, francesi e arabi. (dal Corriere della Sera)
Lunedì 1 maggio 1967
Elvis Presley si sposa
Il taglio della torta nuziale al matrimonio di Elvis Presley e Priscilla Beaulieu, celebrato il primo maggio del 1967. Il ricevimento si tenne all’Aladdin Hotel di Las Vegas. Si erano conosciuti quando lei aveva 14 anni e lui 25, si sposarono dopo che lui la corteggiò per sette anni e mezzo, l’anno dopo ebbero una figlia, Lisa Marie Presley, e divorziarono nel 1973 (Keystone/Getty Images).
1968
Sull’Europeo esce la rubrica di Paolo Villaggio "La domenica di Fantozzi"
Nel 1968 Paolo Villaggio teneva una rubrica sull’Europeo dal titolo La domenica di Fantozzi
Vince l’Oscar "Guerra e pace" un film più lungo di sette ore
Tra tutti i film che hanno ricevuto l’Oscar, «Guerra e pace» (miglior film in lingua straniera quest’anno) è il più lungo: dura sette ore e trentatre minuti (www.oscardelsecolo.com)
Sergio Leone
Sergio Leone gira C’era una volta il west con Henry Fonda e Charles Bronson.
Carmelo Bene
Carmelo Bene gira Nostra signora dei Turchi
Miklós Jancso
Film di Miklós Jancso Venti lucenti.
In Francia, seriie televisiva dedicata all’Agenzia O, un’invenzione letterari di Georges Simenon che risale al 1941. Se ne occupa Marc Simenon, figlio di Georges, che ha affidato la parte di Berthe a Marlène Jobert, a Michel Robin quella di Barbet, a Pierre Tornade quella di Torrence e a Jean-Pierre Moulin quella di Émile.
Rita Pavone sposa in Svizzera Teddy Reno
Ci dica almeno perché vive in Svizzera dal 1968. «Non per portarci i soldi: per farlo non occorre viverci, basta passarci. All’epoca Teddy non aveva ottenuto il divorzio in Italia, allora siamo andati a sposarci religiosamente in Svizzera, in un bellissimo convento. Lo abbiamo fatto perché volevamo una famiglia e per non avere un matrimonio di coscienza riportato sui registri civili.
Frank Sinatra junior
«Frank Sinatra jr. si era dedicato alla carriera musicale fin da subito, tanto che a 19 anni già faceva i primi tour e viveva praticamente on the road (nel 1968 aveva suonato in 47 degli Stati Uniti)»
David Bowie
Nel 1968 David Bowie si era trasferito a casa di Hermione Farthingale, una danzatrice della compagnia di Lindsay Kemp, in un appartamento hippy-chic di South Kensington.
Ettore Scola
Esce il film di Scola Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?
Valerio Zurlini
Esce il film Seduto alla sua destra di Valerio Zurlini.
Claudio Abbado
Claudio Abbado. A trentacinque la prima opera: Don Carlo, regista Luchino Visconti, alla Royal Opera House di Londra poi, nello stesso 1968, al Metropolitan di New York e alla Scala.
Paolo Villaggio scrive sull’Europeo
Sull’Europeo esce la rubrica di Paolo Villaggio "La domenica di Fantozzi".
Beatles
I Beatles se ne vanno dall’India (leggi qui tutto l’articolo).
Albertazzi interpreta Pirandello
Albertazzi in seguito fu sempre più aperto a novità poi rimaste memorabili, come il Fu Mattia Pascal adattato da Tullio Kezich per Luigi Squarzina.
Nel 1968 Stevan Markovic, la guardia del corpo di Alain Delon, venne ritrovato morto ammazzato in una discarica.
I "Quarantaquattro gatti" allo Zecchino d’Oro
Allo Zecchino d’Oro viene presentata la canzone Quarantaquattro gatti (Linus)
Una nera con la voce da coatta
In Faustina, regia di Gigi Magni, l’attrice nera americana Vonetta McGee viene doppiata e ha così la voce di una coatta romana (Marco Giusti, "Stracult", Sperling & Kupfer)
Il regalo di Richard Burton a Elizabeth Taylor
Richard Burton regala a Liz Taylor un diamante da 33.19 carati «perché era martedì». È così grosso che lei lo chiama “Baby” (Paola Jacobbi, Vanity Fair 14/12/2011)
Mercoledì 10 gennaio 1968
Successo di Mel Brooks con "The Producers"
«The Producers, tra i film migliori di Brooks, racconta di un produttore teatrale che vende più del cento per cento delle quote di un film a investitori sprovveduti in uno spettacolo che pensa sia di sicuro insuccesso, “Springtime for Hitler” (“E’ primavera per Hitler”). Famoso versetto: “Don’t be stupid, be a smarty, come and join the Nazi party!” (Non essere stupido, fatti furbo, vieni e iscriviti al partito nazista!). All’uscita il film fu uno scandaloso successo.
Giovedì 1 febbraio 1968
Festival di Sanremo
Al Festival di Sanremo, che si apre oggi, partecipa anche la cantante italo-americana Timi Yuro (Rosa Maria Aurro). Elvis Presley è un patito del ristorante At Volturno’s gestito dai suoi genitori a Los Angeles • Fu quello il primo presentato da Baudo?Sì. Accettai con grande incoscienza, si era quasi nel pieno della contestazione studentesca, e soprattutto l’anno prima c’era stata la tragedia di Luigi Tenco. Presentava Mike Bongiorno. Per questo dico che accettai con incoscienza: dopo la morte di Luigi non sapevamo come avrebbe reagito il pubblico, i tempi stavano cambiando, i vertici della Rai erano titubanti.E come andò?Andò che venni ripagato. Vinsero Sergio Endrigo e Roberto Carlos con il brano Canzone per te, che – anche grazie a Carlos – diventò un brano, scritto da Endrigo con Bardotti, dal successo internazionale. Forse è una delle più belle canzoni di sempre. C’erano Louis Armstrong e Lionel Hampton.
Martedì 19 marzo 1968
Zecchino d’oro
Quarantaquattro gatti vince lo Zecchino d’oro.
Martedì 1 ottobre 1968
La notte dei morti viventi
Prima del film La notte dei morti viventi, debutto del regista americano George Andrew Romero, classe 1940.
1979
Pino Daniele e la sua guerra al sistema. Intervista con Giuseppe Marrazzo
Pino Daniele intervistato da Giuseppe Marrazzo restituisce il sapore pieno di rabbia di quell’anno.
gennaio 1979
Le pose sexy di Iva Zanicchi
Nel numero di Playboy in edicola questo mese si vede la Zanicchi in pose sexy. La cantante poi dirà: «Intorno ai 40 anni si viene presi dalla stupidità. La mamma ci è rimasta malissimo» (leggi qui la biografia di Iva Zanicchi).
Venerdì 5 gennaio 1979
Morte di Charles Mingus
Charles Mingus, il più famoso bassista nella storia del jazz, è morto a Cuernavaca, in Messico, all’età di 57 anni, stroncato da un attacco cardiaco. Il corpo è stato cremato. Una tremenda malattia, una sclerosi laterale amiotrofica (Sla), costringeva Mingus su una sedia a rotelle. In Messico si era recato alla fine dell’estate scorsa proprio per tentare una cura.Era nato a Nogales, in Arizona, il 22 aprile 1922. La sua prepotente personalità emersa negli anni Quaranta al tempo del «bop», aveva portato questo eccezionale bassista (ma anche abile pianista) e questo acuto compositore a esercitare un’influenza profonda su tutto il jazz moderno. La sua musica, raffinata e potente, era indirizzata a un costante recupero della tradizione, che in Mingus voleva dire essere più moderno che mai, perché sapeva riflettere, in anni di crisi dei neri d’America, tutte le loro realtà e aspirazioni, dalla politica alla religione (famosa è una sua satira in musica che colpì duramente il governatore razzista Faubus). Nello stesso tempo opere come The black saint and the sinner lady avevano una squisitezza formale quanto meno rara. In quanto al suo pesante strumento, ne sapeva trarre una sonorità da virtuoso. Aveva pubblicato una «scandalosa» autobiografia, Beneath the underdog, «peggio di un cane», in riferimento alla condizione dell’artista nero negli USA. Figura possente, carica di umorismo. Sotto Natale era uscito il suo ultimo disco, Cumba Jazz Fusion, che reca tra l’altro la musica che egli aveva preparato per la colonna sonora del film Todo modo, poi scartata dai produttori italiani i quali avevano preferito ripiegare sul solito Morricone (venne usata solo per l’edizione americana). L’ultima apparizione in pubblico era stata in giugno, a un concerto di jazz alla Casa Bianca, quando il presidente Carter aveva invitato i massimi jazzisti d’America. Ma Mingus non aveva potuto esibirsi: era rimasto, tutto il tempo, sulla sua sedia a rotelle, anche se con la sua solita allegria. (Gian Mario Maletto sul Corriere d’informazione)Leggi qui l’articolo di Vittorio Franchini
Sabato 6 gennaio 1979
Un film su Giorgio Colli
Il film, "Modi di vivere - Giorgio Colli: una conoscenza per cambiare la vita", realizzato nel 1980 per RAI 2 da Mauro Misul, per la regia di Marco Colli, ripercorre le tappe principali della vita di Giorgio Colli, morto prematuramente l’anno prima (vedi notizia sopra). Nel film compaiono i familiari di Giorgio, sua moglie Annamaria ed i suoi figli, i suoi amici di sempre: Mazzino Montinari, Nino Cappelletti, Clara Valenziano, Gigliola Pasquinelli, Alessandro Fersen, i suoi tre editori: Giulio Einaudi, Paolo Boringhieri, Luciano Foà, i luoghi e le città dove ha vissuto: Torino, Lucca, Firenze. Compare anche Giorgio, in un brano di un’intervista RAI concessa a Enzo Siciliano. Compare infine Carmelo Bene che legge brani tratti dall’edizione critica di Nietzsche e da tutte le opere pubblicate fino a quel momento di Giorgio Colli.
Domenica 7 gennaio 1979
Morte di Brunella Gasperini
MILANO - Portata di corsa all’ospedale Fatebenefratelli, è morta d’infarto Brunella Gasperini, 61 anni, due figli, celebre per la rubrica di posta con le lettrici che teneva sul settimanale Annabella. Leggi qui la biografia
Lunedì 8 gennaio 1979
Critiche al programma tv «Atlas-Ufo-Robot»
Sul Corriere della Sera di stamattina è apparsa la seguente lettera: «I miei figli, come molti altri bambini, seguono con passione il programma televisivo “Atlas - Ufo - Robot” di produzione giapponese. Non posso però nascondere che questa trasmissione provoca in me un senso di inquietudine e di preoccupazione: mi sembra che i bambini italiani vengano ingannati con la complicità di noi adulti. Infatti, si inculca nei bambini l’idea che la terra sia minacciata da extraterrestri, quando invece minacce ben più reali vengono dalla divisione in blocchi contrapposti, dalla corsa agli armamenti e dal deterioramento dell’ambiente naturale. Inoltre circola in tale trasmissione un rozzo spirito militaristico (direi una vera mistica della guerra, sia pure interstellare) che ha grande presa sulle menti immature. Mentre la televisione ci propina improbabili battaglie contro gli extra-terrestri, stiamo inconsapevolmente scivolando verso una ben più reale catastrofe atomica; ma di ciò i mass-media, solidali col potere politico-militare, ben poco dicono». Claudio Cardelli (Imola)
Giovedì 11 gennaio 1979
Il ventinovesimo Festival di Sanremo
• Il ventinovesimo Festival di Sanremo è organizzato dalla Publispei di Gianni Ravera e si svolge al Teatro Ariston. Presentano Mike Bongiorno e Annamaria Rizzoli. Le prime due serate sono trasmesse in diretta dalla radio e registrate dalla tv, che manda in onda in diretta solo la finale. Tanti gli ospiti nazionali e internazionali, tra cui Pippo Franco, Iva Zanicchi, Gigi Proietti, Riccardo Cocciante e Tina Turner. 22 le canzoni in gara.
Il regolamento del Festival di Sanremo
• Le canzoni sono divise in due gruppi da 11, che si esibiscono nelle prime due serate. Le giurie sono tenute segrete e dislocate in diverse città italiane, per un totale di quasi 500 giurati, ognuno dei quali può esprime sei preferenze. 12 le canzoni che accedono alla finale (sei e sei).
Su Rai2 arriva Derrick
Debutta anche in Italia Derrick, la serie poliziesca tedesca. Il primo episodio, intitolato Colpo grosso, verrà poi riproposto in innumerevoli repliche e videocassette in vendita nelle edicole (leggi qui l’articolo di Piero Favari.
Sabato 13 gennaio 1979
Il podio di Sanremo
• Questo il podio del ventinovesimo Festival di Sanremo: 1) Amare, di Mino Vergnaghi 2) Barbara, di Enzo Carella 3) Quell’attimo in più, dei Camalonti.
Sabato 20 gennaio 1979
Franca Rame deve organizzare spettacoli per finanziare le Br?
«Due sospetti brigatisti - si legge in una nota Sisde del 20 gennaio 1979 - Alessio Floris e Rosolino Paglia avrebbero contatti con Franca Rame per organizzare spettacoli a fini di finanziamento delle Brigate Rosse».
Domenica 21 gennaio 1979
Prima al Quirino dell’"Otello" di Carmelo Bene
Prima rappresentazione al teatro Quirino di Roma di Otello con la regia di Carmelo Bene.
Martedì 30 gennaio 1979
Grotowski alla Permanente
«[...] Poi ha cominciato a parlare lui, Grotowski. E raramente lo si è sentito più appassionato e partecipe. Ora, davvero, parlando del romanticismo polacco, fenomeno che non ha riscontro per le sue implicazioni esistenziali e sociali nelle culture di altri paesi, - risposta della vita alla storia -, andava alle sue radici e nello stesso tempo in qualche modo usciva allo scoperto: non più avvolto, cioè, come ci era apparso finora, nelle teorizzazioni, spesso finalizzate a fini teorico-critici, ma anche deformanti, dei suoi esegeti. La continuità di una cultura, lo sbocco naturale di una tradizione, adattata, con genialità, attraverso il ritorno all’essenziale, alle nuove esigenze espressive, trasparivano nelle sue parole. Ha parlato a lungo, rispondendo a domande, ma più spesso traendone lo spunto per nuove variazioni e precisazioni, con quel suo caratteristico sistema dialettico, della progressione nell’argomento attraverso una serie di successive esclusioni. Non una parola sulle esperienze delle attività cosiddette para-teatrali, su cui pure il CRT ha già programmato, con il Laboratorio di Wroclav, un nuovo seminario per il prossimo autunno. Ma è chiaro che molti dei temi trattati da Grotowski a quelle esperienze alludevano; soprattutto quando ha parlato di liberazione dagli stereotipi e dalle maschere (sociali e teatrali) di ciò che egli chiama, coniando un verbo nuovo, il «disattorizzarsi», cioè cessare di rappresentarsi per «essere», semplicemente. Ecco: ma l’impressione di chi ascolta è che sia giunto a una svolta, il Gran Capo della ricerca teatrale. Un giorno, e magari neanche tra non molto, tornerà a fare spettacoli, vedrete (Roberto De Monticelli riferisce, sul Corriere della Sera di oggi, intorno alla giorni grotowskiana che, per iniziativa del CRT - Centro di ricerca per il teatro -, si è tenuta sabato e domenica al Palazzo della Permanente, con una tavola rotonda cui hanno partecipato studiosi, critici e qualche teatrante e un pubblico abbastanza numeroso).
Venerdì 2 febbraio 1979
Morte di Sid Vicious
NUOVA YORK — Il cadavere nudo del cantante «punk» inglese Sid Vicious, ex capo del complesso rockpunk dei Sex pistols, è stato scoperto oggi dalla madre e dalla ragazza del giovane in un appartamento del Greenwich Village. Lo avrebbe ucciso una dose eccessiva di eroina. Accanto al corpo sono stati trovati una siringa e un cucchiaio. «Oggi come oggi — ha affermato un ufficiale di polizia — non siamo in grado di sapere se Sid Vicious volesse uccidersi, o se volesse solo iniettarsi una dose molto potente». L’ipotesi del suicidio rimane in piedi, ma non è da escludere un errore di dosaggio da parte di un tossico ansioso di eroina dopo il carcere e l’astinenza. Vicious, 21 anni (il suo vero nome è John Simon Ritchie), era stato uscito l’altro giorno dal carcere municipale di New York, dietro versamento di 50.000 dollari di cauzione. Era accusato di avere ucciso la ragazza con la quale viveva da tempo, Nancy Spungeon, di 20 anni. La ragazza era stata trovata con l’addome crivellato di coltellate, in un lago di sangue, il 12 ottobre scorso, nel bagno dell’appartamento di un albergo newyorkese dove i due giovani avevano preso alloggio. Dopo il suo arresto il cantante era stato sottoposto alla cura di disintossicazione. Era stato scarcerato una prima volta, a condizione che continuasse a curarsi sottoponendosi al trattamento di disintossicazione con metadone (surrogato sintetico dell’eroina), ma la sua libertà aveva avuto breve durata: lo avevano riarrestato dopo una rissa in un locale notturno di Manhattan, nel corso della quale Sid avrebbe colpito con un boccale di birra un tizio al volto. Per festeggiare la sua seconda scarcerazione, gli amici avevano organizzato una festicciola in un appartamento al Greenwich Village. Chi lo ha visto lo ha descritto di ottimo umore: «Allegro, cordiale, vedeva un futuro luminoso davanti a sé». Ha bevuto birra per quasi tutta la sera, ma verso mezzanotte si è fatto un’iniezione di eroina: dopo tre quarti d’ora era completamente in balia della droga, anche se poi la lucidità gli è tornata. La festicciola è finita verso le 2 di notte, e Sid Vicious, presumibilmente, se ne è andato a letto subito.
Mercoledì 7 febbraio 1979
La giornata tipo dei programmi della Terza rete
ROMA — Il consiglio d’amministrazione della RAI ha approvato, col solo voto contrario del liberale Compasso, il «palinsesto» della terza rete televisiva, cioè lo schema dei programmi che danno vita ad una settimana-tipo della nuova struttura TV. Come sarà la giornata-tipo dei programmi della terza rete? Si aprirà alle 18.30 con un programma prodotto dal Dipartimento scolasticoeducativo della durata di mezz’ora. Seguirà per altri 30 minuti, il telegiornale, mentre dalle 19.30 alle 20 andrà in onda una rubrica regionale in emissione nazionale o interregionale. Dalle 20 alle 21 si prevedono inchieste, documentari, dibattiti, film (d’essai o di cineteca), musica (sinfonica, leggera, folk), prosa (o opera lirica), sceneggiato (in larga prevalenza repliche). Alle 21 altri trenta minuti di impostazione culturale e alla fine (ore 21.30), replica del telegiornale, eventualmente aggiornato. Quanto alla prosa e agli sceneggiati il «palinsesto» approvato sottolinea l’eccezionalità di produzioni originali (10 ore in un anno) proprio per contenere i costi (G.A. sul Corriere dell’8 febbraio)
Giovedì 8 febbraio 1979
Tre miliardi di lire il cachet di Steve McQueen
NUOVA YORK - Steve McQueen è diventato l’asso dei «bancabili» hollywoodiani, degli attori cioè più pagati per il loro sicuro richiamo al botteghino. Nel film di prossima lavorazione «Tal-Pan», tratto dal best-seller omonimo di James Clavell, il non ancora cinquantenne attore percepirà il compenso record — mai prima d’ora pagato ad un superstar cinematografico americano — di 3 milioni di dollari (quasi tre miliardi di lire) più una percentuale sugli incassi Con un sol colpo McQueen ha cosi detronizzato Marion Brando che nel ruolo di padre del «Superman» aveva incassato due milioni e ottocentomila dollari, più una percentuale non specificata. La somma percepita da Brando (al pari del suo collega McQueen deve versarne una grossa fetta al fisco) era parsa tanto enorme da ispirare complessi calcoli, che hanno permesso di precisare — sulla base anche delle tre settimane lavorative svolte — quanto in particolare Brando ha guadagnato. Al giorno: 245 mila dollari. All’ora: 27 mila dollari. Al minuto: 450 dollari. Al secondo: 8 dollari.Con questa quotazione McQueen sembra voler distanziare Clint Eastwood e Robert Redford, che fra le super star sono ritenuti di prima classe per gli incassi che i loro nomi e il loro talento fanno registrare.Al quarto posto per popolarità internazionale ci sono Dustin Hoffman, Al Pacino e Robert De Niro. Steve McQueen in particolare, in «Tai-Pan» si trova per la prima volta a lavorare in un film di 40 milioni di dollari. Si tratta di un «budget» coerente con le ricchezze di Beverly Hills.La scrittrice Marcia Seligson ha raccontato su «Look» che per un milione di dollari difficilmente si può trovare «qualcosa di decente» dove poter vivere, oggi, a Beverly Hills. La stessa scrittrice nella vetrina di una delle tante boutique, che spuntano come funghi sul tratto più frequentato di «Rodeo Drive», la strada dei negozi di Beverly Hills, ha notato un «Pooper scooper» (congegno per pulire quando il proprio cagnolino sporca per le strade) in oro massiccio che costa 4.998 dollari (Franco Occhiuzzi sul Corriere della Sera).
Sabato 10 febbraio 1979
Carmelo Bene, in odio agli studenti, non va in scena al Quirino
ROMA — La recita pomeridiana e quella serale dell’Otello di Shakespeare interpretato da Carmelo Bene, in programma al teatro Quirino, sono state annullate. Prima dell’inizio della recita pomeridiana, con un pubblico formato da trecento studenti delle scuole superiori romane, l’attore-regista-autore, infastidito dal brusio dei giovani in sala, ha fatto calare il sipario, annunciando che l’Otello non sarebbe stato rappresentato. Anche lo spettacolo serale non è andato in scena: la decisione è stata adottata dalla direzione del teatro in seguito alla presa di posizione dei tecnici della compagnia e del Quirino, i quali si sono astenuti dal lavoro per protesta contro il comportamento di Carmelo Bene.
Lunedì 12 febbraio 1979
Morte di Jean Renoir
HOLLYWOOD — Jean Renoir si è spento a Hollywood. Aveva 84 anni. Il grande maestro del cinema francese, da tempo malato, viveva in una villa di Benedict Canyon, all’estrema periferia di Los Angeles. Il corpo sarà traslato la settimana prossima nella capitale francese, dove Renoir nacque il 15 settembre 1894, figlio secondogenito dell’illustre pittore impressionista Auguste Renoir. Leggi qui l’articolo di Leonardo Autera
Martedì 13 febbraio 1979
Forti dichiarazioni di Carmelo Bene contro gli studenti e il sindacato
Prima di partire in tournée con l’Otello, Carmelo Bene è tornato sugli incidenti di sabato scaorso: «Non mi andava, non mi è mai andato a genio recitare per le scolaresche (che tra l’altro invadono il palcoscenico e, a tutto attestato della tanto gridata civiltà, insegnanti in testa, rovinano e addirittura intascano oggetti e merletti di scena). La rivoluzione a teatro mi fa ridere. I tecnici mi hanno dovuto proteggere rischiando la vita. Alcuni giorni fa gli studenti avevano tranciato, in loggione, alcuni cavi elettrici». A proposito dello sciopero serale dei tecnici in solidarietà con gli studenti: «Comprendo perfettamente il loro giovanilismo incontrollato, ma non può e non deve interessarmi. Chi viene a vedermi a teatro deve preventivare tutto. È un gioco, quello mio, che non ha prezzo. Lo pago con la vita. il mio comportamento estetico, anche negli incidenti, non può essere sbagliato e giudicato da un elettricista anche al massimo del suo professionismo (ricordo a proposito che le cosiddette ’luci’ di scena sono creazioni esclusivamente artistiche). Ai signori tecnici spetta soltanto l’esecuzione. Essendo lautamente retribuiti non hanno alcun diritto di associarsi agli spettatori paganti».Carmelo Bene cosi prosegue: «L’amministrazlone della mia compagnia si pregia di informare che Otello ha battuto ogni record-Quirino di incassi (tre milioni 500 mila lire di media giornaliera). Nella sola ultima domenica sono stati incassati nove milioni 200 mila lire in doppio spettacolo. Mi sembra davvero un bel servizio reso all’Eti. Per finire: nessun giornale ha riportato l’autentico trionfo decretato dal ’tutto esaurito’ del pubblico romano alle ultime due rappresentazioni dell’Otello (chi viene a vedermi non frequenta di solito altri teatri ’di prosa’). Ripeto: trionfo come nelle grandi occasioni parigine o alla ’Scala’ di una volta. Si rassegni all’evidenza chi vuole, e chi non vuole non si rassegni. Sono fatto cosi: o tutto o niente. Prendere o lasciare. Lascio (e magari bastasse a farmi felice) la Roma teatrale trionfalmente. Non mi si potrà mal mettere alla porta. Se voglio, esco da me»
Giovedì 22 febbraio 1979
Prova d’orchestra di Fellini al cinema. Nel video: violino o violoncello?
• Esce nelle sale cinematografiche Prova d’orchestra di Federico Fellini.
Venerdì 2 marzo 1979
Ricoverata Ingrid Bergman per un cancro al seno
STOCCOLMA — Tornata alla ribalta del successo internazionale con Sinfonia d’autunno, Ingrid Bergman si vede costretta a interrompere bruscamente la propria attività, rinunciando a offerte favolosa che le giungono da ogni parte del mondo, per ragioni di salute. Dopo il doppiaggio della pellicola eseguito sotto la direzione dello stesso regista Ingmar Bergman, Ingrid sparì dalla circolazione. Non presenziò alla «prima» del film a Stoccolma, né fu presentata a Nuova York. La spiegazione si è avuta soltanto in questi giorni. Ingrid Bergman è stata sottoposta a un delicato intervento al seno, a Parigi. Ingrid Bergman — secondo la stessa fonte che ha rivelato questo particolare - era già malata durante la riprese di Sinfonia d’autunno. Portata a termine la pellicola, nell’ottobre scorso, l’attrice si sottopose in una clinica parigina ai ferri dal chirurgo. Dopo circa un mese lasciò l’ospedale per trascorrere la convalescenza a casa. E ora sarebbe necessaria una nuova operazione. La Bergman non è molto propensa a commentare il proprio male e ha dichiarato: «Adesso non ci si può più far visitare dal proprio medico senza che i giornali scrivano che stiamo sul punto di morire».Ingrid Bergman ha sessantatré anni. Ha intrapreso la carriera d’attrice nel 1934 con il film Marosi girato in Svezia. Nel 1937, dopo essersi sposata con il dottor Petter Aron Lindström, Ingrid si trasferì a Hollywood e divenne subito la beniamina del pubblico americano con la sua aria da ragazza aristocratica e fredda. il gelo però era soltanto apparente. Il suo romanzo d’amore con Roberto Rossellini fu incandescente come il vulcano Stromboli che fece da sfondo al loro primo film. Ingrid fu messa al bando dai moralisti americani e occorsero parecchi anni prima che il suo «peccato» venisse perdonato (Francesco S. Alonzo sul Corriere della Sera).
La figlia di Edy Campagnoli valletta di Mike Bongiorno
MILANO — La notizia era evidentemente troppo grossa per lasciarla a Milano, e cosi Mike Bongiorno e la ricostituita «banda» di Lascia o Raddoppia? si sono trasferiti in nottata a Roma dove a mezzogiorno, nel corso di una conferenza stampa, daranno l’atteso annuncio. È cosi che la valletta del super quiz — riproposto per i 25 anni della tv in Italia — sarà Patricia Buffon, vale a dire la figlia di Edy Campagnoli, prima valletta in assoluto della storia del telequiz italiani. Patricia Buffon ha dlclotto anni ed è nata dal matrimonio fra Edy Campagnoli e il calciatore Lorenzo Buffon, celebrato il 26 giugno del 1958. Patricia Buffon è una ragazza slanciata, dai capelli lunghi castani e dagli occhi scuri che attualmente frequenta l’ultimo anno dell’« Oxford Instltute». Ma vale la pena di ascoltare da Edy Campagnoli, che visse nel Teatro della Fiera di Milano (oggi chiamato «F1») gli anni ruggenti di Lascia o raddoppia? com’è nata quest’insolita scrittura da parte di Mike Bongiorno.«Tre anni fa — racconta la Campagnoli che oggi si occupa delle pubbliche relazioni della ditta "Jean Cloudel" di abbigliamento femminile, della quale è titolare insieme al fratello — Patricia prese parte ad un provino presso una stazione televisiva privata di Milano che avrebbe iniziato di lì a poco l’attività. Io crédo che fu in quell’occasione che Mike pensò ad un possibile "revival" di Lascia o raddoppia? Allora non se he fece nulla perché Patricia ritenne che l’impegno televisivo fosse incompatibile con la sua attività scolastica alla quale era ed è molto attaccata. Qualche mese fa Mike si è rifatto vivo. E’ stato molto fortunato che i 25 anni della tv coincidessero con i 18 anni di mia figlia»Non si conoscono ancora le reazioni dell’ex calciatore Lorenzo Buffon, cinquant’anni, friulano, già portiere dell’Inter e del Milan e 15 volte in campo con la nazionale. Buffon, che divorziò dalla Campagnoli il 6 aprile 1974 (la separazione era avvenuta sei anni prima) vive con un’altra donna in una cascina di Sant’Angelo Lodigiano messagli a disposizione da un dirigente della locale squadra calcistica (che milita in serie «C»). Buffon allena i portieri (MLF sul Corriere della Sera)
È lecita l’offerta di nudità in un film
«Leggo sul Corriere del 16 febbraio che, a giudizio della Cassazione, l’offerta di nudità, di accoppiamenti e di comportamenti lascivi in un film, posti a raffronto con tutto ciò che viene esibito nelle edicole, nei manifesti e nella pubblicità, è da ritenere inoffensivo e quindi lecito. Rimane cosi stabilito che l’osceno decresce, fino a sparire, con l’aumento della sua diffusione. Pertanto Luca Goldoni, solidarizzando con la scolara undicenne, turbata dagli “approcci” fra compagni e compagne e mortificata dagli psicologi (Corriere del 17 febbraio), rischia di essere fuori tempo. Se gli approcci, più o meno spinti, sono o diventeranno frequenti, la pudica bambina potrà osservarli e anche sperimentarli tranquillamente come innocenti giochi» (lettera al Corriere di Adriano Cei, Pavia).
Lunedì 12 marzo 1979
Il pretore anti-porno Vincenzo Salmeri e Cicciolina ad “Acquario”
«[...] girando la sera col telecomando ve ne può scoppiare qualcuna fra i piedi all’ improvviso. Si chiamano Schegge, su RaiTre, quei frammenti di televisione antica, antichissima, dieci, vent’anni fa che sceglie e ci ripropone Enrico Ghezzi. Alcune sappiamo dove stanno. Si trovano, segnalate dal cartello “Vent’ anni prima”, alle 19,45, dopo il telegiornale regionale. Sappiamo cosa contengono e come scoppiettano. Contengono frammenti dei telegiornali di vent’anni fa. Altre Schegge invece vengono disseminate nel corso della programmazione di RaiTre. Possono scoppiare senza preavviso. E offrire delle sorprese. Com’ è accaduto domenica sera. Quando abbiamo rivisto nientedimeno che un Acquario di Maurizio Costanzo del 12 marzo 1979. E chi c’era in questo Acquario? C’ era il giudice Vincenzo Salmeri, gran moralizzatore (a quel tempo) della Pretura di Palermo. C’era Ilona Staller, più nota già allora come Cicciolina. Che osò provocare deliberatamente il severo giudice, chiedendogli con spudorato candore: Ma tu fai l’ amore, Cicciolino? E il pretore le lanciò uno sguardo di fuoco. Non la guardi con severità, intervenne Costanzo. Con severità, no; con disgusto, sì rispose il pretore. Poi entrò nell’acquario la scrittrice Dacia Maraini; poi entrò in quell’ Acquario l’onorevole Mario Bubbico, democristiano. Ne venne fuori una colorita discussione. Con il Pretore Salmeri, che definiva la pornografia come la droga dello spirito. Con la Maraini che gli chiedeva: ma che cosa c’ è, signor giudice, dietro questo suo furore punitivo? Con il Pretore-censore che replicava: niente, nessun furore; non sono mica un sessuofobo; sono un uomo di mondo; una volta sono stato anche alle Folies Bergères....» (Beniamino Placido sulla Repubblica del 31 gennaio 1989)
Mercoledì 14 marzo 1979
Costanzo: «Cicciolina davanti a Salmeri voleva spogliarsi in diretta tv»
Maurizio Costanzo racconta sul Corriere della Sera i retroscena della puntata di Acquario dell’altra sera (vedi 12 marzo) in cui si sono affrontati il pretore anti-porno Vincenzo Salmeri, la porno-star Cicciolina, l’onorevole Mauro Bubbico e la scrittrice Dacia Maraini. Scrive Costanzo: «La puntata di Acquario che prevedeva come protagonista il pretore di Palermo Vincenzo Salmeri ha avuto un precedente che nemmeno il magistrato conosce. Cicciolina, vale a dire Ilona Staller, è arrivata in studio, seguita da una ventina di fotografi, con intenzioni precise: tirar giù la spallina del vestito, una volta in onda, e mostrarsi agli italiani davanti al video. Come non credo che sia utile ad un programma della televisione il turpiloquio, cosi ritengo che spogliarsi in una trasmissione non di varietà sia per lo meno pretestuoso. L’ho detto alla Staller, mentre continuava ad essere immortalata in ogni piccolo movimento. Supponevo infatti che Salmeri, presumibilmente sconvolto (ed è stato cosi) dall’arrivo della Staller non avrebbe tollerato la nudità improvvisa. È giusto vivere la provocazione per conoscere i personaggi, ma non però oltre il consentito, non al di là delle regole del buon gusto.Ho vissuto i cinquanta minuti della trasmissione controllando a vista la Staller: desideravo che non approfittasse della diretta per porre in atto il suo piccolo “scoop”. Non lo ha fatto, forse paga dell’evidente disagio che comunque aveva creato al pretore Salmeri. Dopo, appena conclusa la puntata, deve aver fatto qualche esibizione azzardata davanti al pretore perché ho visto un gran fotografare e lei che gridava: “Cicciolino pretore”. Non oso pensare cosa avrà sibilato Saimeri, perduto nel dolce ricordo della dodicenne trapezista conosciuta nella fanciullezza. Probabilmente il magistrato avrà cercato con gli occhi l’onorevole Bubbico, l’unico tra gli intervenuti che gli abbia concesso solidarietà e che luì ha ripagato alzandosi deferentemente in piedi al suo ingresso».
Dopo la puntata di “Acquario” il pretore Salmeri interviene sul Corriere della Sera in difesa della moralità
«Ero consapevole che nella chiamata alla trasmissione televisiva poteva esservi iI proposito di espormi al ridicolo, alla derisione e ho affrontato il rischio nella speranza di far prendere coscienza della gravità del problema stesso e della sua connessione con la violenza e in genere col marasma che affligge la società italiana. Ma la fantasia e l’ingegnosità di Costanzo hanno superato ogni previsione.Potevo infatti aspettarmi che comparissero a contrastarmi una femminista ad oltranza o un’attricetta, ma non che addirittura mi si mettesse a confronto quella famosa «Cicciolina» che impunemente si esibisce in volgari ed osceni spogliarelli e in triviali discorsi nelle radio e nelle tv private e persino nei canali nazionali e che si è presentata ora ad Acquario con quell’abbigliamento e con quelle pose per lo meno sconvenienti che tutti hanno visto.Lascio la faccenda all’autorità giudiziaria competente, alla quale a suo tempo ho trasmesso degli articoli di stampa che parlavano dell’attività spavalda della «Cicciolina» e agli organi responsabili della decenza delle trasmissioni radiotelevisive. A me rimane l’amarezza di non aver potuto dibattere con la compostezza e la serietà che mi aspettavo i problemi scottanti della pubblica moralità e di non aver potuto approfondire la questione relativa alla censura cinematografica. Talune espressioni dell’Insigne uomo politico presente in studio hanno rafforzato il timore, oggi diffuso con un senso di scoramento negli ambienti sani della società italiana, che Parlamento e governanti si facciano travolgere, forse ormai a breve scadenza, da una interessata e diabolica corrente che, travolgendo anche una precisa noma costituzionale, vorrebbe affidare la disciplina dei costumi alla spontanea determinazione di una cosiddetta società in evoluzione e quindi all’imperio di sfruttatori del più bassi istinti e all’arbitrio di individui corrotti, pochi ma potenti e strepitanti di fronte ad una maggioranza silenziosa, che chiede ancora allo Stato la difesa dei valori fondamentali di un consorzio civile e del diritto di educare, formare e salvaguardare i propri figli minori garantito dagli articoli 30 e 31 della Costituzione.
Giovedì 15 marzo 1979
Morte di Léonide Massine
Léonide Messine, spentosi l’altra sera in un ospedale renano dopo breve malattia, è stato uno dei personaggi più straordinari del balletto del Novecento e una delle stelle della celebre compagnia di Sergej Diaghilev, i Balletts russes. Era nato il 9 agosto 1896 a Mosca, da una famiglia di artisti. Aveva seguito i corsi dell’accademia teatrale con l’intenzione di diventare attore; fu tuttavia presto inserito nel mondo della danza. La sua presenza nei Ballets russes divenne fondamentale dopo il divorzio fra Diaghilev e il grande Vaslav Nijinski. Massine, temperamento assai versatile, allargò lo spettro coreografico della compagnia uscendo dalle favole e dalle storie epiche per toccare i temi della commedia dell’arte e ridando dignità, nel Tricorno, alla danza spagnola. Riprese i capolavori di Nijinski, come Petruska e il Sacre du printemps, imponendosi come danzatore dì grande vigore atletico e di saporito spirito di caratterizzazione. Dopo lo scioglimento dei Ballets russes, all’attivo del giovane moscovita, dall’aspetto singolarmente mediterraneo, restarono creazioni che ne stabilirono per sempre la fama, come Parade, Les femmes de bonne humour, Pas d’acier, Pulcinella, Le astuzie femminili, Salade. Presente prima e dopo la guerra in molte stagioni alla Scala, dove allestì Belkis, Mario e il mago e Fantasmi al Grand Hotel di Chailly-Buzzati, Leonide Messine conservava un affetto speciale per il teatro milanese. Malgrado la non buona salute e a dispetto dei suoi 83 anni, restava un grande, instancabile viaggiatore e conservava intatta la sua capacità di pensare, lavorare, produrre. Aveva iniziato una specie di giro del mondo, dall’America alla Germania, per rimettere in piedi — mi disse — alcuni suoi spettacoli. La sua ultima serata milanese fu un tuffo nei ricordi. L’inventore dei balletti sinfonici, genere oggi in gran voga, lascia anche un ricordo per gli appassionati del cinema, con Scarpette rosse e Carosello napoletano. Ma quello che ci rendeva caro questo piccolo grande uomo era iI furibondo affetto per la vita e per le cose, il coraggio di non arrendersi mai, il saper combattere senza cedimenti e senza lacrime l’infamia del tempo (M. P. sul Corriere della Sera).
Sabato 17 marzo 1979
Morte di Giacomo Lauri Volpi
VALENCIA — Giacomo Lauri Volpi, uno dei massimi tenori di questo secolo, si è spento ieri mattina in una clinica di Valencia. Aveva 86 anni. Al momento del trapasso erano al capezzale la signora Carla, figlia adottiva del grande cantante, e la nipote. Lauri Volpi era nato a Lanuvio, in provincia di Roma, l’11 dicembre 1893.È scomparso un maestro del canto che da decenni il pubblico di tutto il mondo aveva ammirato ed amato e che, ancora in vita, era entrato nella leggenda. La decisione di ristampare solo pochi mesi fa il proprio libro (Voci parallele pubblicato da Bongiovanni) in una versione aggiornata testimonia di una vitalità prodigiosa, ma lascia stupefatti, addirittura, il fatto che egli abbia festeggiato il proprio ottantacinquesimo compleanno misurandosi in pubblico, al Teatro Real di Madrid, nell’aria «La donna è mobile» del Rigoletto. Si deve riconoscere a Lauri Volpi non soltanto la grandezza abbagliante della riuscita vocale, che in questo secolo ha pochissimi uguali, ma anche un’attenzione ai fenomeni culturali che fanno di questo maestro un esempio rarissimo. È un’inclinazione che già si poteva notare negli anni dell’adolescenza quando frequentava il liceo, ma che è continuata anche nel periodo del maggiore successo quando amava intrattenere rapporti continui con Papini e con Pirandello. Anche adesso attendeva con la massima felicità il 13 marzo, giorno in avrebbe sarebbe stato nominato accademico di San Carlo (un’istituzione spagnola analoga ai nostri Lincei). Poche ore prima dell’attesissimo evento è stato aggredito da una trombosi e in ospedale la sua fibra eccezionalmente forte ha resistito solo alcuni. La carriera artistica di Lauri Volpi era iniziata in provincia negli anni immediatamente successivi alla Prima guerra mondiale prima di approdare ai massimi teatri dove ha conosciuto e percorso una lunghissima stagione di trionfi. Certo è consegnata alla storia del teatro musicale la qualità incisiva e luminosa della voce. Lauri Volpi fu tenore per definizione eroico, capace di versare, con sbalorditiva comunicativa, nei personaggi melodrammatici non meno che nella vita i caratteri incontenibili di un temperamento ardente (Duilio Courir sul Corriere della Sera)
Domenica 18 marzo 1979
Al via la “Storia di un italiano” di Sordi
• Su Tv2 viene trasmessa la prima puntata di Storia di un italiano, programma di Alberto Sordi che con brani di film e spezzoni dell’Istituto Luce racconta vizi e virtù dei connazionali.
Sabato 24 marzo 1979
I nuovi comici a Luna Park: Grillo, Beruschi, Solenghi
• Sulla Rete 1 va in onda la prima puntata del varietà Luna Park. Dal Teatro delle Vittorie, Pippo Baudo presenta i comici della nuova generazione: Tullio Solenghi, Enrico Beruschi, Beppe Grillo ecc. [Grasso 2000; teche.rai.it]
Venerdì 30 marzo 1979
Morte di Umberto Melnati
ROMA — L’attore Umberto Melnati è morto a Roma, alle ore 13, all’ospedale San Giacomo, dove era stato ricoverato una settimana fa. La causa del decesso è una emorragia cerebrale. Aveva 78 anni. Era sposato con Kristina Hablè (in arte Christy Cleyn), anch’essa attrice, morta alcuni anni fa. I funerali si svolgeranno lunedì prossimo. Melnati è stato l’attore più brillante del cosiddetto periodo dei «telefoni bianchi». Ebbe il momento di maggiore popolarità nel periodo tra le due guerre, soprattutto come protagonista di commedie leggere. Il suo cavallo di battaglia era Due dozzine di rose scarlatte, la famosa commedia di Aldo De Benedetti. Leggi qui la biografia di Maurizio Porro
Martedì 10 aprile 1979
Il Cacciatore di Michael Cimmino vince l’Oscar
Il Cacciatore di Michael Cimmino ha vinto l’Oscar per il miglior film. La cerimonia della premiazione della 51ª edizione s’è tenuta al Dorothy Chandler Pavilion di Los Angeles. Ha condotto Johnny Carson. Altri premi: miglior regia, Michael Cimmino; migliore attore protagonista, John Voigt (Tornando a casa); migliore attrice protagonista, Jane Fonda (Tornando a casa); migliore attore non protagonista, Christopher Walken (Il Cacciatore); migliore attrice non protagonista, Maggie Smith (California Suite). Il Cacciatore, candidato nove volte, ha vinto in tutto cinque statuette.
Morte di Nino Rota
ROMA - Il maestro Nino Rota è morto, in seguito a crisi cardiaca, in una clinica romana, dove era stato ricoverato qualche giorno fa. Era nato a Milano il 3 dicembre 1911. La salma del musicista è stata composta nella cappella mortuaria della clinica «Villa del Rosario», dove Rota si è spento. Poco prima, avvertito da Suso Cecchi D’Amico, era arrivato Fellini. Dice un sanitario: «Era totalmente diverso dal Fellini che siamo abituati a vedere. Mascherava la commozione e il dolore dietro un volto teso, sotto uno sguardo accigliato. È stato lasciato solo per un po’ col suo musicista, con l’uomo che riusciva a tradurre in musica le idee cinematografiche del regista». Poco dopo, è arrivato alla clinica anche il professor Vinci Verginelli, autore dei testi di tante canzoni composte da Nino Rota. Forse è stato il suo più caro amico. Ha detto: «Era un uomo dolcissimo. Tra qualche giorno avremmo dovuto dirigere, al Teatro dell’Opera di Roma, il Mysterium, scritto per la morte di Aldo Moro». Man mano che la notizia si diffondeva, decine di personalità arrivavano alla clinica. I funerali si svolgeranno domani. Rota si trovava in clinica per un «check up». Era uscito in giornata per visitare una mostra. Poi, avendo terminato le analisi, era tornato per riprendere le sue cose e tornare a casa. È stato un istante. Una crisi cardiaca l’ha fulminato. Non si è accorto di morire. Si è spento alle 15 esatte (dal Corriere della Sera dell’11 aprile).
Nino Rota
Venerdì 13 aprile 1979
Nozze di Gigliola Cinquetti
Gigliola Cinquetti, 31 anni, detta - anche per via della canzone “Non ho l’età” cantata al Festival di Sanremo del 1964 - «zitella d’oro», ha sposato in Verona il giornalista del Tg1 Luciano Teodori, di tre anni più giovane. Cerimonia molto privata, viaggio di nozze segreto. Proprio la settimana scorsa, la cantante, intervistata, aveva detto «Non ho un marito, ma non mi sento sola perché la mia è una scelta libera e fino ad oggi non ho desiderato un legame matrimo niale. Sarò io a scegliere quando vorrò».
Domenica 15 aprile 1979
"La città delle donne", prossimo film di Fellini
ROMA — A tre anni dì distanze dal «Casanova» («Prova d’orchestra» e stato girato per la Rai) Federico Fellini torna al grande schermo. Giovedì 10 maggio darà a Cinecittà il primo «ciak» al suo nuovo film, «La città delle donne», in gestazione, come vuole la regola, da almeno due anni. Dopo alterne vicende (si era pensato in un primo momento anche a un attore americano) Fellini ha scelto come protagonista Marcello Mastroianni, col quale ritorna a lavorare dopo gli «exploit» di «La dolce vita» e «Otto e mezzo». Un ruolo importante sarà anche riservato a Ettore Manni. Al centro della vicenda — cosi come il regista l’aveva raccontata tempo fa — ci sta un uomo dalle classiche caratteristiche psicosomatiche italiane, la storia onirica di un «grande complessato» e dei suoi rapporti col sesso femminile, tema del resto già al centro di «Casanova».I due più grandi teatri degli stabilimenti della via Tuscolana, la piscina, e altri studi minori sono da tempo occupati dalle costruzioni preparate per Fellini dall’architetto Ferretti. Si parla di un costo che si aggirerà intorno ai cinque miliardi e mezzo di lire, che sarà sostenuto dalla «Opera film» una società della «Gaumont», la celebre casa di produzione francese che di recente ha una filiale di distribuzione autonoma in Italia rappresentata da Renzo Rossellini, che sarà il produttore esecutivo della «Città delle donne» (dal Corriere della Sera)
Lunedì 16 aprile 1979
Morte di Maria Caniglia
ROMA - È morto in mattinata il celebre soprano Maria Caniglia. Era ricoverata da due settimane nella clinica «Villa Stuart» per alcuni gravi disturbi. Aveva 73 anni. Al momento del trapasso l’artista, ritiratasi dalle scene ventuno anni fa, era assistita dal figlio Paolo, funzionario della Rai. La Caniglia era vedova di Pino Donati, noto organizzatore teatrale. I funerali si svolgeranno martedì alle 11. La sua ultima esibizione in pubblico avvenne alle Terme di Caracalla a Roma nel luglio 1958 nell’Andrea Chénier. Poi i primi sintomi di un’artrite cervicale la indussero ad abbandonare le scene per ritirarsi nella quiete domestica.Nata a Napoli il 5 maggio 1905 da famiglia abuzzese, era cresciuta nello stesso edificio abitato da Salvatore DI Giacomo e aveva studiato con il maestro Agostino Roche. Diplomatasi nel 1929, a 23 anni, Maria Caniglia esordì nel 1930 al «Regio» di Torino nella Elettra di Strauss, per poi passare con esito sempre trionfale, al «Carlo Felice» di Genova, al «Teatro reale dell’Opera» di Roma e al «Politeama» di Firenze. Conobbe il successo alla «Scala» nel 1931 e da allora si può dire che la sua carriera non ha conosciuto soste. Tentò anche opere più ardue, come l’Andrea Chénier a Verona nel 1934 e la Tosca l’anno dopo. Divenuta più sicura nel settore acuto, nel 1933 Maria Caniglia potè cimentarsi nel Simon Boccanegra alla Scala, proseguendo poi con Aida ripresa poco dopo a Praga e a Bergamo. Nel 1937 cantò al Covent Garden di Londra e, l’anno dopo, al Metropolitan di Nuova York.Nel dopoguerra riprese con costanza e vigore la carriera brevemente interrotta per le vicende belliche, e si fece applaudire in opere per lei nuove (Forza del destino, Ballo in maschera, Don Carlo) nei maggiori teatri italiani, tedeschi, inglesi, sudamericani. A 40 anni, a Roma, affrontò con successo la Norma. Il maestro Donati, suo marito, morto qualche anno fa, era stato un buon musicista e un ottimo organizzatore teatrale.
Maria Caniglia in camerino
Giovedì 19 aprile 1979
Stroncatura per Carosone che suona i classici (nel video Carosone alle prese con le fantasie di Chopin opera 66)
MILANO — Se non mi facesse velo la gratitudine per Renato Carosone, cantante, autore, arrangiatore di canzoni e motivetti della mia adolescenza, dovrei dire subito che «L’altro concerto», dove Carosone si presenta in veste di pianista pseudoclassico, al teatro Odeon, non è una cosa seria. Dice, infatti, di voler far ascoltare Chopin, Beethoven, Bach e Rachmaninoff, e li trascina sul terreno del suoi, riconoscibili arrangiamenti. Ma il personaggio ha una carica di simpatia da gentleman della canzone napoletana, è a modo suo musicista, e si fa ascoltare.Sa stare al pianoforte con estro funambolico, ma il suo discorso non può essere pianistico, poiché l’amplificazione iperbolica sbilancia tocco e colore, l’abitudine del piede sul pedale scivola verso ritmi da fox-trot, la mano semplifica, compendia, risolve, modifica, arrangia, spolvera virtuosismi correndo agli effetti. Evoca i grandi della musica, e il scompiglia, con l’aiuto d’un "basso" (chitarra elettrica Gigi Caglio) e d’una batteria (Fedele Falconi). Li introduce, al microfono, con etichette super semplificate e tono paradossale (Chopin "effeminato", Bach "quello buono" visto che in famiglia "erano assai"), una sbirciatina all’aneddotica, un lazzo d’intesa alla napoletana.Sparge nel pubblico dubbi tra battuta anacronistica e vaga notizia, crea confusione d’attesa intervallando canzoni, e c’è chi sull’arrangiamento de Le foglie morte crede riconoscere Beethoven. È un gioco talora condotto con verve divertente (la cavatina di Rosina dal Barbiere di Siviglia), talora appesantito nella deformazione vignettistica (Rachmaninoff, Preludio in do diesis minore). I classici "in jeans" zoppicano, insomma, tra fracassi e passi di bravura, trascinati da un exploit ritmico che è poi quello, per intenderci, di Caravan petrol o di ’O Sarracino. Di cui io, e credo anche il pubblico non folto, che scrosciava applausi soprattutto sul crescendo di Pianofortissimo e Suite napoletana, avevo nostalgia. (Franca Cella sul Corriere della Sera)
Le stesse fantasie suonate da Claudio Arrau
Per capire meglio gli arrangiamenti di Carosone, ecco la stessa musica eseguita (classicamente) da Claudio Arrau
Strip-tease in crisi, vendesi teatro
Quando lo show-man ha finito il suo sketch - il consueto cocktail di battute «ardite» e di qualunquismo nella miglior tradizione dell’avanspettacolo — lascia il suo posto sul piccolo palcoscenico a Katia, una signora marocchina tutta in lamé e boa di struzzo, a parte un «triangolo». La signora compie i contorcimenti di prammatica e poi, via il boa, via la cappa, via l’argenteo reggiseno, via tutto.Katia, il cui cupo esotismo berbero è conculcato da una parrucca blonda, dona al pubblico raggruppato ai suoi piedi quel che di solito viene definito come «sequela di provocanti movenze» e poi si sdraia, assumendo posizioni che soddisfarebbero anche il più scrupoloso ginecologo. Finalmente lascia il posto a miss Urania, una splendida bruna che pochi minuti prima ha rivelato embrionali ma pregevoli capacità di recitazione in uno sketch che fa la parodia del bollettino meteorologico con la diabolica trovata di sostituire la parola «masturbazione» a «perturbazione». Cala la tela, passerella con Katia, miss Urania, la francese Ronny, l’italiana Jenny e l’inglese Louella che sfilano per i pochi metri del corridoio. S’accendono le luci.È forse uno degli ultimi spettacoli di questo locale di striptease a sud del Duomo di cui è stata annunciata la vendita su un quotidiano. Sono 250 metri quadri a un prezzo accessibile in uno dei più belli e antichi palazzi patrizi milanesi: ingresso, piccolo bar, platea con 90-100 poltrone, palcoscenico, cabina delle luci, camerini, servizi e un piccolo ufficio. I proprietari vogliono vendere per motivi all’apparenza contrastanti: la difficoltà di trovare spogliarelliste straniere a causa della scarsa attrazione che su esse esercita la nostra moneta e problemi d’ordine morale e tecnico, perché ormai le esigenze del pubblico — non più pago delle solitarie esibizioni di bellezze femminili per quanto perfette esse siano — mirano a rapporti sessuali d’ogni genere mimati o perfezionati sul palcoscenico.Chi sarà l’acquirente e quale destinazione vorrà dare al locale? Si parla di una impresa commerciale, di un gruppo d’artisti non meglio identificati della solita società immobiliare. Vincerà la Milano-bynight o la Milano degli affari? (Gianfranco Simone sul Corriere della Sera)
Si toglie la vita l’ex marito di Romy Schneider
Sembrava un uomo solido, sicuro di sé, l’attore e regista tedesco Harry Meyen, ex-marito di Romy Schneider. Ma da quando lei lo aveva lasciato, nel 1975, dopo nove anni di matrimonio, non si era più ripreso. Meyen aveva di colpo perso la sua sicurezza, non riusciva a sopportare che Romy se ne fosse andato con «quel gigolò» di Daniel Biasini. E ora, l’ha fatta finita: la polizia di Amburgo l’ha trovato nella sua casa, impiccato con una sciarpa. Nessun messaggio per l’ex moglie, solo un biglietto d’addio al figlio Davis, di tredici anni, nato dal loro matrimonio e che era rimasto affidato alla madre.
Lunedì 23 aprile 1979
Quando Maria Teresa Ruta era anoressica
La futura conduttrice tv Maria Teresa Ruta compie vent’anni e vedendo la torta in tavola ha un moto di repulsione. Di qui, quattordici chili persi in venti giorni e due anni di lotta per ritrovare l’equilibrio alimentare.
maggio 1979
Katia Ricciarelli davanti a Herbert von Karajan
Audizione di Katia Ricciarelli a Berlino, davanti a Herbert von Karajan. «Karajan s’innamorava della voce e su quella impostava una vera e propria regia sonora. Nessun altro direttore d’orchestra ne era capace. Rammento l’audizione a Berlino, maggio 1979. Al termine rimase assorto. Io tremavo di paura. Finché non esalò: “Erano 40 anni che aspettavo una Tosca così”. Leggi qui l’intervista di Stefano Lorenzetto
Esce l’autobiografia di Lauren Bacall
L’autobiografia di Lauren Bacall, appena uscita in America, si intitola By myself.
Giovedì 3 maggio 1979
L’amore finito male tra Lauren Bacall e Frank Sinatra
Lauren Bacall a Roberto Gervaso: «Per un certo periodo io e Frank Sinatra siamo stati bene insieme. Frank mi è stato di grande aiuto in un momento difficile della mia vita. Mi ha anche chiesto di sposarlo, ma quando la cosa si è saputa, è scoppiato il finimondo. Non s’è fatto più vivo: un’umiliazione atroce. Ma devo essergli grata perché mi ha salvato da un sicuro fallimento. Si è comportato da perfetto merdoso. Avrebbe fatto meglio a dirmi la verità».
Giovedì 10 maggio 1979
Incontro con Fred Astaire
«Un collega del ”New York Times” m’invita al Plaza a un cocktail in onore di Fred Astaire che ha compiuto ottant’anni e si è appena risposato. Sempre agile, dinoccolato, elegante e sorridente, non è più magro come un chiodo: è magro come uno spillo, come un ago di pino. E’ stato per la danza quello che Sinatra è stato per la canzone, Chaplin per il cinema, Einstein per la scienza, Picasso per la pittura, Freud per l’inconscio, Strawinskij per la musica classica. Mi avvicino, gli stringo la mano e lo rivedo mentre, nel film ”Roberta”, balla con Ginger Rogers ”Smoke gets in your eyes”. Un folletto divino, un genio assoluto, un mito, ma anche un uomo affabile, alla mano. Mi chiede da dove venga. Gli rispondo: ”Da Roma”. ”Mi sarebbe piaciuto esibirmi nell’arena del Colosseo” ”Dove, una volta – gli dico - i gladiatori si scannavano e i leoni sbranavano i cristiani”. Annuisce. ”Se l’avessero vista ballare con Ginger Rogers o Cyd Charisse - commento – i leoni si sarebbero ammansiti”. Sorride e a passo di danza guadagna il buffet e si fa servire una coppa di Cristal, dallo stelo sottile come il suo giro di vita. Un critico ha scritto: ”Fred Astaire è come lo champagne; tutto il resto è birra”» (Roberto Gervaso) (Il Messaggero 28/08/2006, pag.15 Roberto Gervaso)
Lunedì 14 maggio 1979
Esce "Caro Papà" di Dino Risi
Cannes (Francia). Il regista Dino Risi con Vittorio Gassman e Stefano Madia, passeggiano sul lungomare. Questa sera presenteranno il film Caro papà (mediastorage/uploads/admin/speciali/Gassman/1979_risi_0000324982.jpg)
Giovedì 24 maggio 1979
A Cannes vincono “Apocalypse now” e “Il tamburo di latta”. Fuori concorso “Manhattan”
Si chiude la 32ª edizione del Festival di Cannes. La giuria, presieduta dalla scrittrice francese Françoise Sagan, ha assegnato la Palma d’oro per il miglior film ex aequo a Apocalypse Now di Francis Ford Coppola (pur presentato in una versione non definitiva, vedi il 18 dicembre) e Il tamburo di latta di Volker Schlöndorff. Il premio per la regia è assegnato a Terrence Malick per I giorni del cielo. Fuori concorso è stato presentato Manhattan di Woody Allen • Aldo Grasso: «Perché è bella Manhattan cioè New York? (…) Perché è l’espressione di un momento storico dello spirito umano (…), una città-persona i cui non c’è niente da salvare, una città che ha avuto un’infanzia, un’adolescenza, una giovinezza, una maturità oggi forse una sua straordinaria, potente vecchiaia. A questa città-persona, Woody Allen, in Manhattan, dedica una specie di inno, un po’ paragonabile a quello dedicato da Baudelaire al suo "sombre Paris"»
Lunedì 11 giugno 1979
Morte di John Wayne
Il cancro ha ucciso John Wayne: un pezzo di polmone gli era stato asportato nel 1964 e pochi mesi fa gli avevano portato via un pezzo di stomaco. Nonostante questo, ad aprile, ha consegnato l’Oscar per la miglior regia a Michael Cimino. Aveva 72 anni ed è sepolto nel cimitero di Corona del Mar in California. (leggi qui la vita di John Wayne)
Mercoledì 13 giugno 1979
Morte di Demetrio Stratos
Dopo una malattia devastante - una gravissima forma di anemia anaplastica - il cantante Demetrio Stratos, al secolo Efstràtios Dimitrìu, è morto per collasso cardiocircolatorio al Memorial Hospital di New York. Aveva 34 anni. Domani a Milano avrà luogo un concerto in suo onore, organizzato in un primo tempo per raccogliere i fondi necessari a pagargli le cure. Il cantante è sepolto nel cimitero di Scipione Castello, comune di Salsomaggiore Terme (Parma).
Domenica 17 giugno 1979
A Vienna "Il ratto del serraglio" in onore di Breznev e Carter
«Nel giugno 1979 ero andato in Polonia, per il primo formidabile ritorno di Karol Wojtyla da Papa. Tornando mi fermai a Vienna e mi procurai un biglietto per l’Opera. In onore dell’incontro, il primo, fra il presidente americano Jimmy Carter e il presidente sovietico Leonid Breznev vi si rappresentava “Il ratto del serraglio”, con la direzione del leggendario Karl Böhm. Breznev aveva 72 anni ed era al lumicino (durò comunque altri tre anni). Le cronache infierirono sulla sua ebetudine. Lo vidi entrare nel palco imperiale: era mummificato, e guardava verso la parete del palco. I suoi lo voltarono verso la scena come avrebbero fatto con un manichino. Quanto a Mozart, Breznev era sordo. La scena si ripeté alla fine del primo atto, poi i due granduomini lasciarono: Breznev non era semovente, il giorno dopo doveva firmare il Salt II, e dopo pochi mesi avrebbe ordinato l’invasione dell’Afghanistan. Gli applausi erano stati educati per i due ospiti, furono scroscianti per l’opera. Böhm, che di anni ne aveva 85, fu richiamato non so quante volte, e sembrò anche lui un po’ traballante. Ma era allegro e spiritoso, si inchinava al pubblico aggrappandosi al sipario calato, e quasi volteggiava. Era stato nazista. L’anno dopo morì». (Adriano Sofri)
Venerdì 27 luglio 1979
Morte di Ettore Manni
Per qualche ragione l’attore Ettore Manni, che doveva recitare la parte di Katzone ne La città delle donne di Fellini, si spara a una gamba e muore dissanguato. Le riprese del film vengono sospese.
Sabato 25 agosto 1979
Festival di Venezia, i film tornano al Lido
• Cambia nuovamente il nome della rassegna, si torna al vecchio Mostra internazionale d’arte cinematografica (25 agosto – 5 settembre) e riprende la numerazione dall’edizione numero 36. Il nuovo direttore è il regista Carlo Lizzani che chiama, per aiutarlo nella selezione dei film, esperti come Alberto Moravia, Giovanni Grazzini, Paolo Valmarana. Il suo vice è il critico Enzo Ungari che inventa le sezioni Officina e Mezzogiorno-Mezzanotte. • Tutti i film tornano al Lido. 92 pellicole, 17 ore di proiezione al giorno. Tra i film La luna di Bernardo Bertolucci e II prato dei fratelli Taviani. Omaggio a Martin Scorsese. Ospiti Alberto Sordi, Monica Vitti, Ugo Tognazzi. Si pensa di riproporre qualcosa che somigli al Leone d’oro e altri riconoscimenti. Non per quest’anno, comunque.
Giovani dappertutto
• «Gran parte dei film, e quasi tutti quelli italiani hanno per protagonisti giovani: tre giovani bisognosi di felicità; giovane giapponese arrivista deciso ad ammazzare il padre e amare la madre; giovane brasiliano che fa l’amore con un’anguria; quindicenne americano in Italia alla ricerca del padre; eroinomane volteggiante sullo skate-board e masturbato dalla madre; ragazzina innamorata del padre suicida per disamore di lui; giovane russo che vuol fare il regista anziché il magistrato e inneggia; giovani italiani e americani anni Sessanta; giovani italoamericani delle canagliesche bande nere del Bronx; laureato disoccupato comico; sedicenne offeso dalla brutalità del mondo e assassino immotivato; giovani italiani contemporanei in cerca d’un paradiso esotico dove si possa non essere normali». [Lietta Tornabuoni, Sta. 6/9/1979]
Lunedì 27 agosto 1979
Rapiti in Sardegna Fabrizio De Andrè e Dori ghezzi
I cantanti Fabrizio De André e Dori Ghezzi vengono rapiti dall’anonima sequestri sarda e tenuti prigionieri nelle pendici del Monte Lerno presso Pattada.
Domenica 2 settembre 1979
Cinzia Fiordeponti è la nuova Miss Italia
• Quest’anno il concorso di Miss Italia si è svolto a Viareggio. A dirigerlo Enzo Mirigliano, a condurlo Corrado Mantoni. Per la prima volta il festival è trasmesso in televisione. Le telecamere sono quelle di Tele Alto Milanese, l’emittente di Silvio Berlusconi. L’imprenditore milanese ha chiesto il permesso per le riprese a Enzo Mirigliani e cura ogni dettaglio in sala di regia. La trasmissione arriva in differita di un giorno. • Cinzia Fiordeponti è la nuova Miss Italia. 19 anni, nata a Pescara, studia giurisprudenza a Teramo e sogna di fare l’avvocato. È la prima volta che viene eletta una Miss abruzzese. È alta 1 metro e 75, le sue misure sono 88-66-88, ha gli occhi scuri e i capelli castano dorati. • Il titolo di Miss Cinema è andato alla romana Laura Lega. • Miss Eleganza è invece Roberta Tozzi, di Pescara, 16 anni, figlia di un ispettore generale del ministero degli Esteri. È iscritta al secondo anno di legge perché vuol «fare il magistrato». Tra le altre e cose, è cintura arancione di judo. • Tra i membri della giuria Don Lurio, Franco Califano, Gilda Giuliani, Vittorio Grotti, Delia Scala e Fred Bongusto.
Lunedì 3 settembre 1979
In mare le ceneri di Maria Callas
Le ceneri di Maria Callas, conservate fino ad ora nel caveau di una banca, sono disperse nell’Egeo.
Mercoledì 5 settembre 1979
Senza premi la mostra del cinema di Venezia
• Si è chiusa - come previsto senza premi - la 36ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Sabato 6 ottobre 1979
Arriva Fantastico, conducono Grillo e Loretta Goggi
• Prima puntata di Fantastico, varietà del sabato sera abbinato alla Lotteria di Capodanno. Presentano Loretta Goggi e Beppe Grillo, al loro fianco la ballerina Heather Parisi che in tuta a volte multicolori disegnata da Franco Laurenti canta la sigla Disco bambina. [Grasso 2000; teche.rai.it] [Leggi anche tutta la cronologia Rai]
Mercoledì 10 ottobre 1979
Fellini si rompe un braccio
• Federico Fellini cade sul set di La città delle donne e si rompe un braccio. «Le difficoltà della produzione iniziarono con la morte di Nino Rota (10 aprile 1979, ndr) e continuarono per tutta la fase delle riprese: Ettore Manni, l’attore che recitava la parte di Katzone, morì dopo sei settimane dall’inizio della lavorazione (muore dissanguato il 27 luglio 1979 dopo essersi sparato un colpo di rivoltella alla gamba, ndr), costringendo a una sospensione delle riprese per permettere agli sceneggiatori di riscrivere la trama; Mastroianni fu colpito da un orzaiolo che lo costrinse a subire una serie di operazioni, mentre Fellini rimase via dal set per una settimana per un braccio rotto. Portare a termine La città delle donne apparve quasi un miracolo». [Wiegand 2003]
Lunedì 5 novembre 1979
Incontro tra Gloria Guida e Johnny Dorelli
Incontro tra Gloria Guida e Johnny Dorelli. Gloria Guida: «Non è stato colpo di fulmine. Col tempo, però, ero sempre più attratta da quest’uomo che, pur appartenendo al mondo dello spettacolo, ne era come estraneo. Un uomo pieno di classe, di talento».
Sabato 17 novembre 1979
Zecchini d’oro e d’argento a “Un bambino”
• L’ONU proclama il 1979 "Anno internazionale del bambino". Nel bando di concorso, gli autori delle canzoni italiane sono invitati a trattare i temi della Dichiarazione dei Diritti del Bambino. Nel corso della manifestazione, alla direttrice del Piccolo Coro Mariele Ventre è attribuito dal settimanale Sorrisi e canzoni tv il "Telegatto". Ecco la motivazione incisa sulla base dell’ambito trofeo: "A Mariele, che ha fatto del Piccolo Coro una realtà mondiale". Lo Zecchino d’Oro viene, invece, assegnato al brano Un bambino, interpretato da Daniela Migliarini. L’altro ieri Daniela ha vinto anche lo Zecchino d’Argento per la migliore canzone italiana.
Lunedì 26 novembre 1979
Telemilano si fa pubblicità
Sul Corriere della Sera, la nuova tv privata di Berlusconi, Telemilano, si fa pubblicità. Sotto un Mike Bongiorno con le braccia alzate che grida “Allegria!”, leggiamo: « Allegria! Ogni giorno il favoloso appuntamento con il grande Mazinger a Telemilano canali 31 e 58 ore 13 e 18.45 un appuntamento per I ragazzi, da non perdere: «IL GRANDE MAZINGER», il fantastico eroe d’acciaio dalle mille, eccezionali avventure. ore 13.30 e 20, dopo il successo straordinario riscosso In America, In esclusiva a Telemllano «L’UOMO DI ATLANTIDE», una serie di telefilm che ha come argomento la fantascienza marina. ore 20.30 appuntamento con MIKE BONGIORNO e GIANNI RIVERA per «milaninterclub». ore 21.30 un grande film: «A CAVALLO DELLA TIGRE» con Nino Manfredi e Gianmaria Volonté. Regia di Luigi Comencinl. ore 23.20 sintesi dell’incontro di calcio AVELLINO-INTER ore 24.20 sintesi dell’incontro di calcio MILAN-NAPOLI.»
Lunedì 3 dicembre 1979
Il grande show-man Alighiero Noschese si toglie la vita
Inaspettatamente il grande show-man Alighiero Noschese, 47 anni, si uccide sparandosi un colpo di pistola alla tempia nella cappella del giardino della clinica romana Villa Stuart, dove era ricoverato. Il suicidio ha destato scalpore e dubbi: risulta strano, infatti, che un malato di depressione - per giunta ricoverato - abbia con sé una Smith & Wesson calibro 38. Secondo una versione, Noschese, per uno scherzo, avrebbe simulato al telefono la voce del neurologo che lo aveva in cura, chiamando l’internista, per chiedergli i risultati degli esami clinici e così avrebbe appreso dal sanitario di essere affetto da un cancro inguaribile che lo destinava a vicina agonia. Sarebbe quindi uscito dalla clinica per andare a casa a prendere la pistola, quindi, tornato in clinica si sarebbe ucciso davanti alla grotta-cappella con la statuetta della Madonna di Lourdes. Si trovano ricoverati nella stessa clinica l’ex Presidente del Consiglio dei ministri Giulio Andreotti per un’operazione alla cistifellea e, per un altro intervento chirurgico, l’annunciatrice Mariolina Cannuli.
Strage al concerto degli Who
A Cincinnati, in Ohio, la calca al Riverfront Coliseum, durante un concerto degli Who, provoca undici morti (i membri del gruppo sapranno della disgrazia solo dopo la fine dello show).
Domenica 9 dicembre 1979
Mike Bongiorno su Telemilano
Mike Bongiorno inaugura i programmi di intrattenimento di Berlusconi. Conduce infatti da stasera, e poi ogni domenica e ogni mercoledì, su Telemilano 58, il programma I sogni nel cassetto. Per eludere la legge che vieta all’emittente privata di trasmettere sul territorio nazionale, Berlusconi fa registrare il programma in settanta copie, che poi invia gratuitamente ad altrettante emittenti locali affiliate a TeleMilano 58. La sera successiva, a un segnale coordinato direttamente da Milano, le settanta emittenti partono contemporaneamente con la messa in onda del programma.
Martedì 18 dicembre 1979
Esce anche in Italia Apocalypse Now
Esce anche in Italia Apocalypse now, uno dei due film vincitori a Cannes, regia di Francis Ford Coppola, con Marlon Brando e Robert Duvall, versione cinematografica del Cuore di Tenebra di Joseph Conrad. Questa è la sequenza più famosa, che ha come colonna sonora la Cavalcata delle Walkirie di Richard Wagner.
Sabato 22 dicembre 1979
Liberati Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi
Fabrizio De Andrè, sequestrato con la moglie Dori Ghezzi lo scorso 27 agosto, è stato liberato stanotte alle due. Sua moglie era stata rilasciata già ieri. Il padre del cantante, Giuseppe, ha pagato un riscatto di 550 milioni di lire. De Andrè: «Ho i magazzini della memoria pieni e non so ancora cosa riuscirò a tirare fuori. Penso comunque, che qualche cosa su questa esperienza dovrei scriverla, anche perché devo cominciare a risarcire mio padre». Fabrizio De André ha superato, apparentemente senza grossi traumi, il rapimento. «Ma i veri sequestrati sono proprio loro perché noi adesso ne siamo venuti fuori, mentre credo che loro, i rapitori intendo, non potranno farlo mai». Anche Dori Ghezzi è in buone condizioni di salute: «Adesso, andiamo a trascorrere le feste in famiglia, dividendoci tra Genova (dove abitano i genitori di De André e il figlio del cantautore, Cristiano) e Milano (dove vivono i familiari della cantante e la figlia Luisa). Dopo torneremo nella fattoria dell’Agnata». Fabrizio De André: «Del resto ora stiamo tranquilli, possiamo lasciare le porte addirittura spalancate, tanto non c’è più nulla da prendere. Siamo stati spremuti come limoni. Per tutta la durata della prigionia ci hanno tenuti all’addiaccio, riparati alla meglio da un tendone di plastica che con l’andare del tempo si è bucato in diverse parti e abbiamo cosi trascorso molte notti con i piedi nell’acqua. Ci consentivano a volte di restare a lungo, anche tre o quattro ore, senza bende e slegati. Non si è però mai instaurato un rapporto di vera e propria amicizia»
Morte del produttore americano Darryl F. Zanuck
PALM SPRINGS — È morto l’altra notte, in un ospedale di Palm Springs, in California, il produttore cinematografico americano Darryl F. Zanuck, fondatore della «20th Century Fox». Aveva 77 anni ed era stato ricoverato al «Desert Hospital» il 20 novembre scorso. Al momento della morte, gli era accanto la moglie, Virginia Fox, dalla quale Zanuck aveva avuto tre figli. Tra i moltissimi film che Zanuck produsse, ricordiamo alcuni titoli: «Piccolo e «Nemico pubblico», due classici del genere gangster, «Sangue e arena», quindi «Com’era verde la mia vallata» per la regia di John Ford. E ancora: «Eva contro Eva» con Marilyn Monroe, «Il giorno più lungo», «Tutti Insieme appassionatamente».Leggi la biografia di Leonardo Autera
1980
L’incontro a teatro con Veronica Lario
• Una sera, al teatro Manzoni di Milano, di cui è da poco proprietario, Berlusconi assiste al Magnifico cornuto di Fernand Crommelynck. La protagonista, accanto a Enrico Maria Salerno, è Veronica Lario (che al clou della sua interpretazione denuda il seno). Berlusconi e l’attrice, 24 anni, si sono già incontrati. Ma è questa sera che Berlusconi decide di mettere fine al matrimonio con Carla Dall’Oglio e di spegnere la carriera artistica della Lario per farne la propria compagna.
Sabato 19 gennaio 1980
Morto Piero Ciampi
• Muore a Roma il cantautore Piero Ciampi. Era nato a Livorno nel 1934.
Martedì 6 dicembre 1983
Brooke Shields in visita da Yves Saint-Laurent
La modella e attrice Brooke Shields insieme alla madre Teri Shields (al centro) alla mostra su Yves Saint-Laurent del Costume Institute al Metropolitan Museum di New York, 6 dicembre 1983